Responsabilità, Responsabilita - Primo piano

La cartella clinica incompleta non basta a provare l’errore medico La Cassazione chiarisce che l’incompletezza della cartella clinica non dimostra di per sé il nesso causale. Serve la prova di una condotta colposa astrattamente idonea a causare il danno

cartella clinica

Il caso giunto in Cassazione

Cartella clinica: la Suprema corte si è pronunciata su un ricorso presentato dagli eredi di un paziente deceduto dopo un intervento chirurgico per la sostituzione di un pacemaker con un defibrillatore biventricolare.
Gli eredi avevano convenuto in giudizio l’azienda sanitaria, ritenendo che l’evento fosse riconducibile a responsabilità medica. Tribunale e Corte d’appello, però, avevano escluso la colpa dei sanitari, attribuendo il decesso a un evento imprevedibile e inevitabile.

Il ruolo della cartella clinica

Secondo gli eredi, la cartella clinica era inadeguata poiché non riportava esami diagnostici che non erano stati eseguiti. A loro avviso, proprio questa incompletezza provava automaticamente il nesso causale tra condotta medica ed evento letale.
La Cassazione ha respinto tale argomento, chiarendo che l’omessa annotazione di esami mai effettuati non integra, di per sé, un difetto della cartella.

La decisione della Cassazione

Con la sentenza n. 14609 del 30 maggio 2025, la Cassazione ha ribadito che:

  • l’incompletezza della cartella clinica non può essere considerata prova automatica di responsabilità;

  • occorre dimostrare che il professionista abbia tenuto una condotta astrattamente idonea a causare il danno;

  • solo quando la lacunosità della cartella renda impossibile accertare il nesso causale, e vi sia un fumus di colpa medica, il giudice può valorizzarla come elemento probatorio.

Il principio affermato

La Corte ha riaffermato un criterio importante: la responsabilità sanitaria non può fondarsi su mere omissioni formali, ma necessita di un accertamento sostanziale.
Se manca qualsiasi indizio di condotta colposa e l’evento è imprevedibile e inevitabile, l’incompletezza della cartella clinica diventa irrilevante ai fini probatori.