ISEE: cos’è e a cosa serve ISEE: una breve guida sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente per capire cos’è, a cosa serve e le novità della manovra 2025
ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente)
L’ISEE ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è uno strumento fondamentale per accedere a una vasta gamma di agevolazioni sociali ed economiche. Esso rappresenta un pilastro del sistema di welfare, garantendo che le risorse siano allocate a chi ne ha realmente bisogno.
Esso è infatti uno strumento essenziale per garantire equità nell’accesso ai servizi sociali in Italia. Grazie a questo strumento si ottiene una fotografia aggiornata della condizione economica familiare. Richiederlo annualmente è un passo fondamentale per sfruttare al meglio le risorse a disposizione per le famiglie in difficoltà e assicurare che le stesse siano distribuite a chi ne ha realmente bisogno.
Cos’è l’ISEE e come si calcola
L’ISEE misura la situazione economica complessiva di un nucleo familiare. Il calcolo tiene conto di tre principali elementi:
- reddito complessivo dei membri del nucleo;
- patrimonio mobiliare e immobiliare, valorizzato al 20%;
- scala di equivalenza, che considera la composizione e le caratteristiche del nucleo.
Questi dati vengono raccolti attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento autocertificato dai cittadini. L’INPS, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, verifica i dati e completa il calcolo dell’indicatore. Il calcolo dell’ISEE tiene conto dei dati economici e patrimoniali del nucleo familiare relativi ai due anni precedenti. Per il 2025 quindi si terrà conto dei redditi e dei patrimoni che si riferiscono al periodo d’imposta 2023.
A cosa serve
L’ISEE è essenziale per accedere a prestazioni agevolate, che vengono modulate in base alla reale situazione economica delle famiglie. Ecco qualche esempio:
- Assegno Unico Universale: un sostegno economico per le famiglie con figli;
- servizi scolastici e universitari: agevolazioni su tasse scolastiche, borse di studio e alloggi universitari;
- agevolazioni sanitarie: accesso a prestazioni per disabili, servizi residenziali o cure a condizioni favorevoli;
- bonus per la casa: sconti sull’affitto, contributi per l’acquisto della prima casa e agevolazioni sulle utenze;
- servizi sociali locali: contributi per situazioni di emergenza, assistenza domiciliare e sussidi alimentari.
Validità annuale
L’ISEE è indispensabile per garantire l’accesso a numerosi aiuti. La sua validità è annuale e scade il 31 dicembre. Il suo aggiornamento periodico è necessario per mantenere i diritti acquisiti o per richiedere nuove prestazioni. Non richiederlo può comportare la perdita di importanti opportunità di sostegno economico.
Come ottenerlo
Il procedimento per ottenere l’ISEE è piuttosto semplice. Prima di tutto è necessario presentare la DSU presso un CAF o tramite il portale online dell’INPS e fornire i documenti relativi a reddito, patrimonio e composizione del nucleo familiare. Una volta verificati i dati, l’INPS elabora l’ISEE e lo rende disponibile in pochi giorni.
ISEE Precompilato
L’ISEE precompilato semplifica ulteriormente la procedura appena descritta. Questo strumento utilizza infatti i dati già presenti nelle banche dati dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, riducendo errori e tempi di compilazione. Per richiederlo, basta accedere al portale INPS, previo utilizzo delle credenziali CNS, CIE o SPID e confermare i dati precompilati, eventualmente integrandoli con le informazioni mancanti.
L’ISEE precompilato presenta importanti vantaggi:
- velocità: il calcolo richiede solo 3-5 giorni se i dati sono corretti;
- semplicità: meno documenti da raccogliere manualmente;
- precisione: margine di errore ridotto grazie ai dati ufficiali preinseriti.
La principale differenza tra ISEE tradizionale e precompilato riguarda quindi la procedura. Nell’ISEE tradizionale, il cittadino deve raccogliere e inserire manualmente tutti i dati necessari. L’ISEE precompilato, invece, automatizza gran parte del processo.
Documenti necessari per richiederlo
Per richiedere l’ISEE è fondamentale avere a disposizione i seguenti documenti:
- documento d’identità e codice fiscale di tutti i membri del nucleo;
- certificazioni di redditi e patrimoni, inclusi conti correnti, titoli e proprietà immobiliari;
- contratti di locazione, se presenti;
- eventuali certificazioni di invalidità o inabilità per membri del nucleo.
ISEE corrente: per situazioni particolari
In caso di peggioramenti significativi della situazione economico lavorativa rispetto ai due anni precedenti, è possibile richiedere l’ISEE corrente. Questo aggiornamento riflette la nuova condizione economica, garantendo un accesso più equo ai benefici.
Bonus e prestazioni
L’ISEE è la chiave per accedere a numerosi bonus, tra i quali figurano:
- il bonus bebè e natalità;
- il bonus energia e gas per le utenze domestiche;
- i contributi per gli affitti e i mutui;
- le riduzioni su servizi comunali, come trasporti pubblici e mense scolastiche.
Novità ISEE 2025
La Legge di Bilancio 2025 introduce significative innovazioni nel calcolo dell’ISEE. Tra le principali modifiche spicca l’esclusione dell’assegno unico per i figli a carico dal calcolo dell’indicatore economico.In questo modo i genitori in difficoltà potranno accedere più agevolmente a specifici bonus dedicati alle famiglie come il bonus nascite e asilo nido.
Fatte salve modifiche al testo l’assegno unico verrà escluso dal meccanismo per il calcolo dell’ISEE solo per queste due misure, non per altre prestazioni.
Un’altra innovazione riguarda l’esclusione, entro una soglia di 50.000 euro, di strumenti finanziari quali BoT, BTp, libretti postali e buoni fruttiferi dal calcolo del patrimonio mobiliare. Questa misura, prevista dal Dpcm attuativo, intende evitare che forme di risparmio sicuro penalizzino famiglie a basso reddito nell’accesso ai benefici sociali.
La riforma promette inoltre di ridurre il valore ISEE per molti nuclei, ampliando la platea dei beneficiari di misure come il bonus psicologo, l’assegno unico universale e le agevolazioni tariffarie. Le nuove regole mirano a fotografare meglio la reale condizione economica delle famiglie italiane, garantendo una distribuzione più equa delle risorse e rafforzando il sostegno alle fasce più vulnerabili.
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