Carriere separate anche per gli avvocati
Carriere separate per gli avvocati: i magistrati della Corte di Cassazione e della Procura Generale richiamano l’attenzione del Parlamento e del Governo sulla necessità di attuare la separazione delle carriere anche per gli avvocati.
Il 19 giugno 2025 presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia, si è tenuta infatti l’Assemblea Generale della Suprema Corte di Cassazione. L’incontro, che segue quelle del 2009 e del 2015 affronta il tema del rapporto tra la nomofilachia, ossia l’interpretazione uniforme della legge e il sindacato di legittimità, previsto dal comma 7 dell’articolo 111 della Costituzione.
Dal documento scaturito dall’Assemblea uno dei punti di maggiore interesse da segnalare è la proposta di modificare l’accesso degli avvocati all’albo speciale dei patrocinatori davanti alle giurisdizioni superiori.
Per l’Assemblea sarebbe opportuno separare gli avvocati in due categorie distinte: avvocati abilitati a patrocinare davanti alle corti di merito e avvocati specializzati solo nel giudizio di legittimità di fronte alla Corte di Cassazione. Il giudizio di legittimità richiede infatti conoscenze specifiche, che necessita di avvocati altamente specializzati nel proporre ricorsi a critica vincolata. L’attuazione di questa riforma porterebbe il vantaggio di ricorsi qualitativamente superiori e in grado di assicurare la tutela effettiva dei diritti. Non solo, la creazione di una categoria di avvocati con competenze esclusive nei giudizi di legittimità consentirebbe all’Italia di allinearsi a quanto già previsto in diversi paesi europei.
Analizziamo ora, in sintesi, il contenuto del documento suddiviso in quattro punti, ciascuno dei quali merita un’attenta disamina.
Assemblea della Corte di Cassazione: il documento approvato
Nel primo punto vengono elencati i valori che l’Assembla generale ritiene di condividere.
Prima di tutto la funzione interpretativa della Cassazione deve essere intesa come un valore metodologico, non come un fattore di irrigidimento della produzione giurisprudenziale. I giudici di legittimità e giudici di merito devono dialogare per contribuire alla formazione del diritto vivente.
La funzione interpretativa mira a garantire i diritti fondamentali della persone e la loro tutela e deve essere in grado di adeguarsi all’evoluzione sociale. Il continuo confronto tra la Cassazione e le altre giurisdizioni deve fornire agli avvocati e agli assistiti linee guida chiare per consentire loro di scegliere consapevolmente.
La Cassazione deve anche rapportarsi con la Corte Costituzionale e con gli organi di giustizia sovranazionali perché il confronto arricchisce e rinforza la tutela dei diritti.
Una delle questioni più importati sollevate nel documento è quella in cui la Cassazione sottolinea l’importanza del confronto con tutti i protagonisti della giurisdizione e con i giuristi, come quello avviato da tempo con il Consiglio nazionale Forense. Occorre anche continuare a collaborare per attuare i Protocolli CEDU e della Corte UE e rendere sempre più completa la formazione grazie alla Scuola Superiore della Magistratura. I giudici devono uscire dall’isolamento e aprirsi alla comunità, perché l’interpretazione della legge parte dal basso.
La Cassazione esprime la volontà di razionalizzare la trattazione dei ricorsi per dedicare una maggiore attenzione a quelli che pongono nuovi interrogativi o che stimolano la revisione degli indirizzi precedenti. Occorre che gli avvocati specializzati nel giudizio della Cassazione siano sempre più preparati. I magistrati da parte loro devono operare dando priorità ai diritti dei cittadini e alla loro tutela. La Cassazione esalta poi il ruolo dell’Ufficio per il processo, che è riuscito a ridurre i tempi del processo e a realizzare un cambio di mentalità importante.
Proposte della Corte di Cassazione a Governo e Parlamento
I punti due e tre del documento contengono le proposte dell’Assemblea Generale all’Esecutivo e all’organo legislativo:
- garantire un quadro normativo stabile per un diritto positivo coerente, fondamentale per l’interpretazione;
- coordinare le leggi nuove con le precedenti e, in caso di incompatibilità, provvedere alla loro abrogazione;
- produrre leggi chiare per scongiurare incertezze;
- prevedere più forme di controllo per evitare di attribuire alla magistratura un ruolo di orientamento etico, che caratterizza i regimi autoritari;
- valorizzare il ruolo interpretativo, prevedendo il rinvio pregiudiziale anche per il settore penale con deroghe e limiti necessari;
- acquisire il parere della Cassazione e della Procura sulle riforme processuali che riguardano questi soggetti;
- porre attenzione all’esecuzione penale;
- riflettere sul sistema penitenziario;
- consentire ad avvocati e professori universitari designati per il ruolo di giudice di legittimità, di tornare a svolgere la professione precedente su domanda;
- avviare le procedure di reclutamento del personale amministrativo, in sotto organico da anni;
- riconoscere maggiori risorse alla giurisdizione;
- prestare maggiore attenzione alle riforme del settore giudiziario in corso per evitare di indebolirlo e di comprometterne l’indipendenza.
Prospettazioni al Consiglio Superiore della magistratura
Al CSM l’assemblea chiede invece di:
- bandire con un certo anticipo i posti per i sostituti di coloro che sono destinati a essere vacanti per il raggiungimento dei limiti di età presso la Cassazione e la Procura generale;
- accordarsi con il Ministero per la presa in possesso dei magistrati in due periodi dell’anno per programmare il lavoro in modo puntuale;
- introdurre regole tabellari per comporre i Collegi delle Sezioni Unite civili in materia disciplinare magistrati per permettere la partecipazione dei consiglieri del settore civile e penale.
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