visura catastale e ispezione ipotecaria

Visura catastale e ispezione ipotecaria online L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili i servizi a pagamento della visura catastale e dell'ispezione ipotecaria online

Visura catastale e ispezione ipotecaria a pagamento

I servizi a pagamento “Visura catastale” e “Ispezione Ipotecaria” offerti dall’Agenzia delle Entrate a pagamento sono disponibili nell’area riservata del sito, previa autenticazione con le credenziali Spid, Cie o Cns. Per raggiungere i servizi all’interno dell’area riservata basta selezionare dal menù “Servizi” la voce “Consultazioni visure, planimetrie e ispezioni ipotecarie degli immobili”.

Visura catastale online

La visura catastale, si ricorda, permette la consultazione degli atti e dei documenti catastali consentendo di acquisire i dati identificativi e reddituali degli immobili, i dati anagrafici delle persone intestatarie, i dati grafici dei terreni e l’elaborato planimetrico. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile richiedere visure attuali e visure storiche in due formati differenti: analitico e sintetico.

Il servizio di visura catastale online consente l’accesso alla banca dati catastale e ipotecaria relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento e ottenere a titolo gratuito e in esenzione da tributi, su file in formato pdf, visure attuali e storiche dell’unità immobiliare, visure della mappa, visure planimetriche e ispezioni ipotecarie.

Il servizio di Visura catastale telematica consente l’accesso telematico alle banche dati catastali anche se il richiedente non è titolare neanche in parte dell’immobile.

In tal caso, la visura erogata è un servizio a pagamento, il cui costo è calcolato applicando la tariffa vigente diminuita del 10 per cento, perché riferita a visure erogate per via telematica , e aumentata del 50 per cento, trattandosi di visure fornite non su base convenzionale. In particolare, nel caso di

  • visura per soggetto, l’importo è di 1,35 euro per ogni 10 unità immobiliari, o frazione di 10
  • visura, attuale o storica, per immobile, l’importo è di 1,35 euro
  • visura della mappa, l’importo è di 1,35 euro.

Il pagamento, contestuale alla richiesta del servizio, è effettuato attraverso il sistema pagoPA e le commissioni applicate sono variabili in base al Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP) e allo strumento di pagamento scelto.
I documenti richiesti sono disponibili fino a 10 giorni dal pagamento. Trascorso questo tempo, non sarà più possibile visualizzarli e prelevarli.

Anche per utilizzare tale servizio, specifica l’agenzia, è necessario effettuare l’accesso ai servizi online dell’Agenzia tramite un’identità SPID, una Carta di identità elettronica (CIE) o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Ispezione ipotecaria online

L’ispezione ipotecaria consente di consultare registri, note e titoli depositati presso i Servizi di pubblicità immobiliare dell’Agenzia.  L’ispezione può riguardare ogni nominativo censito e viene richiesta presso gli uffici provinciali – Territorio (con esclusione delle sedi di Trento, Bolzano, Trieste e Gorizia nelle quali vige il sistema del libro fondiario).

In alternativa è possibile utilizzare il servizio online, limitatamente alle informazioni archiviate in formato elettronico. In particolare, è possibile ispezionare telematicamente, oltre a tutte le note di trascrizione ed iscrizione e le domande di annotazione presentate dall’inizio del periodo informatizzato (data variabile da ufficio a ufficio), anche le note di trascrizione cartacee recuperate e disponibili in formato immagine.

Con il servizio telematico “Consultazione personale” è possibile consultare la banca dati ipotecaria, a titolo gratuito e in esenzione da tributi, relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento.

Il servizio di Ispezione ipotecaria telematica consente l’accesso telematico alle banche dati ipotecarie anche se il richiedente non è titolare neanche in parte dell’immobile. Anche in questo caso, il servizio è disponibile previo pagamento. Il costo è calcolato applicando la tariffa vigente diminuita del 10 per cento, perché riferita a ispezioni erogate per via telematica (tabella tasse ipotecarie – pdf), e aumentata del 50 per cento, trattandosi di ispezioni fornite non su base convenzionale.
Pertanto, per ogni nominativo e per ogni immobile oggetto della ricerca sono dovuti 9,45 euro. Se nell’elenco sintetico relativo al soggetto sono presenti più di 30 formalità, sono corrisposti ulteriori 4,73 euro per ogni gruppo di 15 formalità.

Per ogni formalità consultata sono dovuti 5,40 euro.

Per utilizzare il servizio, è sempre necessario effettuare l’accesso ai servizi online dell’Agenzia tramite un’identità SPID, una Carta di identità elettronica (CIE) o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

ddl intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale Il 23 aprile 2024 il Governo ha varato un disegno di legge in materia di intelligenza artificiale. Tante le novità: dal pacchetto giustizia ai nuovi reati

DDL Intelligenza artificiale

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 23 aprile 2024 un disegno di legge in materia di Intelligenza Artificiale, prevedendo un giro di vite e introducendo anche fattispecie di reato, oltre all’obbligo dei professionisti di informare i clienti sull’utilizzo dei sistemi di IA.

Cinque gli ambiti in cui il ddl, recante “Disposizioni e delega al governo in materia di intelligenza artificiale”, mira ad intervenire compresa una delega al governo per l’adeguamento al Regolamento UE sull’alfabetizzazione dei cittadini sull’IA e la formazione degli ordini professionali per professionisti e operatori, oltre all’adeguamento, sul fronte penale, di reati e sanzioni per l’uso illecito dell’IA.

I cinque ambiti di intervento

Il ddl individua criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso. Inoltre, introduce norme di principio e disposizioni di settore che, da un lato, promuovano l’utilizzo delle nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale e, dall’altro, forniscano soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica.

Le norme intervengono in cinque ambiti: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore, le sanzioni penali.

Strategia nazionale

Si introduce la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della PA in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale.

I risultati del monitoraggio vengono trasmessi annualmente alle Camere.

Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale

Si istituiscono le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI.
AgID e ACN, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, assicurano l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea.

Misure di sostegno ai giovani sull’intelligenza artificiale

Tra i requisiti per beneficiare del regime agevolativo a favore dei lavoratori rimpatriati rientrerà l’aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale.
Nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività volte alla acquisizione di ulteriori competenze attraverso esperienze di apprendimento presso le istituzioni della formazione superiore.

Disciplina penale

Il ddl prevede un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, “abbiano costituito mezzo insidioso, o quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa o aggravato le conseguenze del reato”. Un’ulteriore aggravante è prevista per chi, attraverso la diffusione di prodotti dell’IA, prova ad alterare i risultati delle competizioni elettorali, come già avvenuto in altre nazioni europee.
Si punisce l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità, con la pena da uno a cinque anni di reclusione se dal fatto deriva un danno ingiusto.
Si introducono circostanze aggravanti speciali per alcuni reati nei quali l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale abbia una straordinaria capacità di propagazione dell’offesa.

Attraverso la delega, il governo è chiamato infine a prevedere “una o più autonome fattispecie di reato, punite a titolo di dolo o di colpa, nonché ulteriori fattispecie di reato, punite a titolo di dolo, dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di IA; una circostanza aggravante speciale per i delitti dolosi puniti con pena diversa dall’ergastolo nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa; una revisione della normativa sostanziale e processuale vigente, anche a fini di razionalizzazione complessiva del sistema”.

Assegno sociale In cosa consiste l'assegno sociale che dal 1996 ha sostituito la pensione sociale, quali requisiti servono e come fare domanda

Cos’è l’assegno sociale

L’Assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, rivolta alle persone in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.

Dal 1° gennaio 1996, l’Assegno sociale ha sostituito la pensione sociale.

La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero.

Il beneficio non è reversibile ai familiari superstiti.

A chi spetta l’assegno sociale

L’assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani e stranieri che:

  • abbiano compiuto 67 anni di età (dal 1° gennaio 2019);
  • si trovino in stato di bisogno economico;
  • abbiano cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
  • abbiano residenza effettiva in Italia;
  • se stranieri, abbiano il requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).

Il diritto alla prestazione è accertato in base al reddito personale per i cittadini non coniugati e in base al cumulo del reddito del coniuge per i coniugati. Non si computano ai fini della prestazione: i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi; il reddito della casa di abitazione; le prestazioni assistenziali erogate dallo Stato o altri enti pubblici e le prestazioni assistenziali estere; ecc.

Importo e durata assegno sociale

L’importo dell’assegno sociale per il 2024 è pari a 534,41 euro per 13 mensilità.

Il limite di reddito è pari a 6.947,33 euro annui e a 13.894,66  euro, se il soggetto è coniugato.

Il pagamento della misura inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e il beneficio ha carattere provvisorio, previa verifica annuale dei requisiti socioeconomici e della effettiva residenza.

L’assegno sociale, inoltre, non è soggetto alle trattenute IRPEF e viene sospeso se il beneficiario soggiorna all’estero per più di 29 giorni o revocato dopo un anno dalla sospensione.

Come fare domanda

La domanda per ottenere l’assegno sociale va presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

In alternativa, si può fare la domanda tramite:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
comunicazioni fisco

Stop comunicazioni del fisco ad agosto e dicembre Adempimenti più snelli e servizi più digitali, tra le misure di semplificazione rese note dall'Agenzia delle Entrate alla luce della riforma fiscale

Riforma fiscale: le novità

Con la circolare n. 9/E , l’Agenzia delle Entrate ha dettato le istruzioni agli uffici relativamente alle misure di semplificazione e razionalizzazione previste dalla riforma fiscale (di cui al Dlgs n. 1/2024 in attuazione della Delega fiscale).

Tra le novità, stop all’invio di comunicazioni e inviti da parte del fisco nei mesi di agosto e dicembre, nuovi termini per il pagamento a rate delle somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto delle imposte e dei contributi e progressiva estensione della piattaforma “PagoPA” per i pagamenti.

Stop comunicazioni fisco ad agosto e dicembre

Salvo casi di indifferibilità e urgenza, l’Agenzia delle Entrate non potrà inviare comunicazioni e inviti al contribuente nei due seguenti periodi dell’anno: dal 1° agosto al 31 agosto e dal 1° dicembre al 31 dicembre.

Tra gli atti interessati dalla novità rientrano le comunicazioni concernenti gli esiti dei controlli automatizzati e dei controlli formali delle dichiarazioni, gli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata, nonché le lettere di invito per l’adempimento spontaneo.

Nuovi termini di pagamento rateale

Previsti anche nuovi termini per il pagamento “a rate” delle somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto delle imposte e dei contributi risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce presentate dai titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate dall’Inps.

L’articolo 8 del decreto Adempimenti prevede, in particolare: il differimento, dal 30 novembre al 16 dicembre, del termine ultimo entro il quale perfezionare la rateizzazione dei versamenti dovuti a titolo di saldo e di primo acconto; l’individuazione di un’unica data di scadenza, corrispondente al giorno 16 di ogni mese, entro la quale effettuare il pagamento delle rate mensili successive alla prima. Viene inoltre data la possibilità ai titolari di partita Iva di ridurre il numero di versamenti periodici di importo ridotto. Le novità riguardano anche le modalità con cui vengono effettuati i pagamenti.

Il decreto Adempimenti prevede infatti l’estensione, anche progressiva, dell’utilizzo della piattaforma “PagoPA” in relazione alle somme che possono essere pagate con modello F24.

Servizi più digitali

Il decreto Adempimenti prevede sia l’avvio di nuovi servizi digitali sia il potenziamento di quelli già attivi con l’obiettivo di semplificare ulteriormente l’interazione con i cittadini.

Saranno messi a disposizione servizi digitali, fanno sapere dalle Entrate, “per potenziare i canali di assistenza a distanza, per consentire la registrazione delle scritture private, la richiesta di certificati e lo scambio di documentazione tra contribuenti e uffici dell’Agenzia. Sarà inoltre ampliato il ventaglio di atti e comunicazioni a disposizione dei contribuenti all’interno del cassetto fiscale”.

pensione casalinghe

Pensione casalinghe: come fare per iscriversi Come iscriversi per versare contributi volontari al Fondo casalinghe e maturare una pensione dopo i 65 anni

Fondo Casalinghe e Casalinghi: cos’è

I soggetti impegnati nei lavori di cura domestica possono garantirsi una pensione versando periodicamente somme al Fondo Casalinghe gestito dall’INPS.

Opzione donna 2024: le istruzioni INPS Con apposita circolare l'INPS ha fornito le istruzioni su Opzione donna 2024 facendo seguito alle modifiche introdotte dalla legge di bilancio

Opzione donna 2024

Con circolare n. 59-2024, l’INPS ha fornito le istruzioni in merito alla c.d. Opzione donna, in virtù delle modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2024.
Nello specifico, l’istituto ha indicato le condizioni per l’accesso alla pensione anticipata per le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2023, le modalità di richiesta, il calcolo e i termini di decorrenza del trattamento pensionistico.

Chi può accedere a Opzione donna 2024

In particolare, possono accedere alla pensione anticipata c.d. opzione donna le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni e che, alla data della domanda, si trovino in una delle condizioni indicate nella medesima norma.

Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni.

Le lavoratrici, in possesso dei prescritti requisiti anagrafico e contributivo, possono accedere alla misura ove si trovino in una delle seguenti condizioni:

“a) assistono, alla data di presentazione della domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti (cfr. il paragrafo 2.1 della circolare n. 25 del 2023);

b) hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento;

c) sono lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”.

Decorrenza del trattamento pensionistico

Alla pensione anticipata c.d. opzione donna, chiarisce l’istituto, si applicano le disposizioni in materia di decorrenza previste dall’articolo 12, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010 (c.d. finestra mobile).

Pertanto, le lavoratrici dipendenti e autonome, al perfezionamento dei requisiti anagrafico e contributivo richiesti dalla norma, conseguono la pensione decorsi: “a) dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; b) diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi”.

Il trattamento pensionistico, ad ogni modo, può essere conseguito anche successivamente alla prima decorrenza utile, “fermo restando la maturazione dei requisiti anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2023 e la sussistenza delle condizioni richieste alla data di presentazione della domanda”.

Domanda opzione donna e calcolo

La pensione anticipata Opzione donna, specifica l’INPS, è liquidata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 180.

Le domande di pensione sono state aggiornate e devono essere presentate con le consuete modalità (come già spiegato nel messaggio n. 454/2024 e nella circolare 24/2023), ossia:

  • direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID, CNS o CIE, seguendo il percorso guidato;
  • utilizzando i servizi offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge;
  • chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Allegati

smishing fiscale

Smishing fiscale L'Agenzia delle Entrate avvisa gli utenti che è in corso una campagna malevola veicolata con false comunicazioni sms (smishing) che utilizza il pretesto di un presunto rimborso

Smishing: cos’è

Lo smishing, si ricorda, anche conosciuto come phishing via sms, è una tipologia di phishing che usa messaggi di testo veicolati attraverso i tradizionali sistemi di messaggistica per appropriarsi dei dati personali degli utenti a fini di truffa.

Smishing rimborso Agenzia Entrate

Utilizzando il pretesto di un presunto rimborso in favore della vittima, viene richiesta la compilazione di un form per la verifica dei propri dati. È questa la campagna di smishing in corso, su cui l’Agenzia delle Entrate ha lanciato il proprio alert sul sito istituzionale. Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione del malcapitato cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta.

I messaggi afferenti a questa campagna malevola si caratterizzano per la presenza di importi a credito casuali e di un link ad una pagina web contraffatta, nella quale si chiede di inserire d’inserire i propri dati personali e le coordinate bancarie per poter ricevere il fantomatico rimborso.

Come tutelarsi

L’Agenzia raccomanda ai cittadini di prestare la massima attenzione e, “qualora ricevessero comunicazioni analoghe all’esempio sopra riportato, di non cliccare sui link in esse presenti, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni”. Le Entrate infatti disconoscono questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiarano totalmente estranee e, in caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, invitano a “verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”.

precompilata 2024

Precompilata 2024 L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili online i modelli della precompilata 2024 dal 30 aprile con le novità del 730 semplificato

Nuovo 730 semplificato

Al via il nuovo 730 semplificato. Dal 30 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha messo online i modelli già predisposti con i dati in proprio possesso oppure inviati dagli enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche.

Con il nuovo 730 semplificato il cittadino, fanno sapere dal fisco, “non dovrà più conoscere quadri, righi e codici ma sarà guidato fino all’invio della dichiarazione con una interfaccia più intuitiva e parole semplici”. Ad es. i dati relativi all’abitazione saranno raccolti nella nuova sezione “casa”, le informazioni sui coniuge e figli nella sezione “famiglia”, ecc. Si tratta di una delle tante novità del modello che dal 20 maggio potrà essere inviato, una volta accettati o modificati i dati in esso contenuti. Altra novità del 2024 è la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dalle Entrate, anche in presenza di un sostituto d’imposta. Per inviare la dichiarazione ci sarà tempo fino al 30 settembre 2024; fino al 15 ottobre, invece, per chi presenta il modello Redditi. Le regole sono definite nel provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

I dati nei modelli delle dichiarazioni 2024

Tra i dati precaricati nelle dichiarazioni 2024, che ammontano a circa 1 miliardo e 300 milioni, svettano le spese sanitarie, ma anche i premi assicurativi, le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi, i bonifici per ristrutturazioni e gli interessi sui mutui.

Tra le novità di quest’anno, i dati relativi ai rimborsi per il “bonus vista”, quelli inviati dagli infermieri pediatrici e quelli relativi agli abbonamenti al trasporto pubblico locale.

Tutte voci che, spiega l’Agenzia, si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi: contributi previdenziali, spese universitarie, per gli asili nido, per gli interventi di ristrutturazione, erogazioni liberali, ecc.

Filo diretto con l’Agenzia per rimborsi e pagamenti

Da quest’anno, inoltre, chi presenta il modello 730 prima di inviare la dichiarazione potrà selezionare la voce “nessun sostituto” per chiedere di ricevere direttamente dall’Agenzia l’eventuale rimborso, anche in presenza di un datore di lavoro o ente pensionistico tenuto a effettuare i conguagli.

L’opzione è valida anche se dalla dichiarazione emerge un debito: in tal caso il contribuente potrà effettuare il pagamento tramite la stessa applicazione online: la procedura consente infatti di addebitare l’F24 sullo stesso Iban indicato per il rimborso. In alternativa, è possibile stampare l’F24 precompilato e procedere al pagamento con le modalità ordinarie.

Precompilata anche per i titolari di partita Iva

Dal 2024 anche gli imprenditori e i professionisti potranno consultare la dichiarazione precompilata contenente i redditi risultanti dalle certificazioni uniche di lavoro autonomo, da fabbricati e terreni, le spese detraibili e deducibili e quelle dei familiari.

In caso di adesione al regime di vantaggio o al regime forfetario, inoltre, direttamente tramite l’applicativo della precompilata sarà possibile completare e inviare il modello Redditi persone fisiche e aderire, a partire dal 15 giugno, al concordato preventivo.

Come visualizzare la propria dichiarazione

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione occorre accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. Sarà possibile anche delegare un familiare o una persona di fiducia direttamente dalla propria area riservata sul sito dell’Agenzia.

In alternativa, inviando una pec o formalizzando la richiesta presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

Il 730 precompilato è predisposto per i contribuenti che hanno percepito, per l’anno d’imposta precedente, redditi di lavoro dipendente e assimilati. Da quest’anno, conclude l’Agenzia, “si allarga in via sperimentale la platea di contribuenti. Infatti il 730 potrà accogliere dati che prima dovevano necessariamente transitare per il modello Redditi (per esempio, redditi di capitale di fonte estera soggetti a imposta sostitutiva, investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria ai fini Ivie e Ivafe)”.

interessi legali 2024

Interessi legali 2024 Il tasso degli interessi legali per il 2024 è stato determinato dal Mef nella misura del 2,5%

Tasso interessi legali

Con decreto del 29 novembre 2023, pubblicato in GU l’11 dicembre scorso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto il tasso degli interessi legali per l’anno 2024, determinandolo nella misura del 2,5%, dimezzata rispetto al 2023 (anno in cui il tasso era pari al 5%).

Il saggio degli interessi legali nel codice civile

È l’articolo 1284 c.c. a prevedere che il saggio degli interessi legali è determinato in misura pari al 5% in ragione d’anno. Tuttavia, viene demandato al ministro del tesoro (oggi al Mef), con proprio decreto pubblicato entro e non oltre il 15 dicembre di ogni anno, il compito di modificarne la misura, sulla base del rendimento medio annuale lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi tenendo conto del tasso di inflazione registrato durante l’anno.

La mancata fissazione del nuovo saggio di interessi entro la data del 15 dicembre fa sì che il tasso rimanga invariato anche l’anno successivo.

A cosa si applicano gli interessi legali

Gli interessi legali si applicano alle obbligazioni di natura contrattuale, alle obbligazioni che insorgono in virtù di un fatto illecito o di altro atto o fatto idonei a produrle. Si applicano automaticamente, dunque, ai rapporti tra le parti, ma nulla vieta che le stesse possano concordare interessi maggiori (interessi convenzionali). Resta comunque nullo il patto con il quale vengano determinati interessi sproporzionati rispetto a quelli legali (interessi usurari, il cui tasso è stabilito dal ministero competente, sentiti Bankitalia e l’ufficio italiano cambi).

Gli interessi legali, infine, non vanno confusi con quelli moratori che sono invece collegati all’inadempimento di una obbligazione pecuniaria.

congedo parentale 2024

Congedo parentale 2024: le istruzioni INPS L'INPS ha fornito le istruzioni per la fruizione del congedo parentale a seguito delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2024

Congedo parentale 2024

Con la circolare n. 57/2024, l’INPS ha fornito le istruzioni per la fruizione del congedo parentale a seguito delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2024.

La manovra infatti (art. 1 comma 179 l. n. 213/2023) ha modificato il comma 1 dell’articolo 34 del D.lgs 26 marzo 2001, n. 151, recante “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, disponendo l’elevazione, dal 30% al 60% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età). Per il solo anno 2024 l’elevazione dell’indennità di congedo parentale per l’ulteriore mese è pari all’80% della retribuzione (invece del 60%).

La previsione, in alternativa tra i genitori, si applica ai lavoratori dipendenti che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023.

La circolare fornisce le istruzioni di carattere amministrativo e operativo per i lavoratori dipendenti del settore privato, mentre per quelli pubblici, “il riconoscimento del diritto al congedo in argomento e l’erogazione del relativo trattamento economico sono a cura dell’Amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro, secondo le indicazioni dalla stessa fornite”.

I destinatari

Ai fini dell’individuazione della platea dei destinatari cui si rivolge la novella normativa in oggetto, osserva l’INPS, “avendo il legislatore modificato il solo articolo 34 del D.lgs n. 151/2001, l’elevazione dell’indennità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti, restando escluse tutte le altre categorie di lavoratori (lavoratori autonomi di cui al Capo XI del T.U., lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, ecc.)”.

Per cui, se un genitore è lavoratore dipendente e l’altro appartiene ad altra categoria lavorativa, l’ulteriore mese di congedo parentale indennizzato al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) spetta solo al primo.

Elevazione dell’indennità al 60% della retribuzione

La legge di Bilancio 2024 non aggiunge un ulteriore mese di congedo parentale indennizzato ma dispone l’elevazione dell’indennità al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) per un ulteriore mese (rispetto a quello già previsto dalla legge 29 dicembre 2022 n. 197, di seguito legge di Bilancio 2023) dei tre spettanti a ciascun genitore e non trasferibili all’altro.

L’elevazione è riconoscibile a condizione che il mese di congedo parentale sia fruito entro i 6 anni di vita (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età) del minore.

Solo per il 2024, spetta un’indennità all’80% della retribuzione anziché al 60%.

L’elevazione dell’ulteriore mese al 60% della retribuzione (80% per il 2024) si applica anche ai genitori adottivi o affidatari/collocatari e interessa tutte le modalità di fruizione del congedo parentale: intero, frazionato a mesi, a giorni o in modalità oraria.

L’ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi.

La fruizione “alternata” tra i genitori, prevista dal novellato articolo 34 del D.lgs n. 151/2001, inoltre, “non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale”.

Decorrenza della nuova disposizione

La previsione normativa della legge di Bilancio 2024, chiarisce ancora l’istituto, “interessa esclusivamente i genitori che terminano (anche per un solo giorno) il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023”.

Sono, quindi, esclusi tutti i genitori che abbiano concluso la fruizione del congedo di maternità o di paternità al 31 dicembre 2023.

La domanda

La domanda di congedo parentale deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso uno dei consueti canali:

  • il portale istituzionale INPS, se si è in possesso di identità digitale (SPID almeno di livello 2, CIE 3.0 o CNS), utilizzando gli appositi servizi raggiungibili dalla homepage attraverso il percorso “Lavoro” > “Congedi, permessi e certificati”;
  • il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  • gli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

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