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Tasse locali a rate per le imprese  Tasse locali a rate: l'agevolazione della riforma fiscale riservata alle imprese che accedono a una delle procedure del Codice della crisi

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Tasse locali a rate per le imprese

Le tasse locali, la TARI e l’IMU si potranno pagare a rate. Lo prevede la legge delega per la riforma Fiscale datata 8 agosto 2025 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 agosto 2025.

La legge, in vigore dal 24 agosto 2025 e che modifica la legge n. 111/2023 prevede “la possibilità di estendere anche ai tributi regionali e locali la disciplina del trattamento dei debiti tributari di cui agli articoli 23, 63, 64-bis, 88, 245 e 284-bis del codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, di cui al citato decreto legislativo n. 14 del 2019, concernente il pagamento parziale o dilazionato dei tributi, e introdurre analoga disciplina per l’istituto dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.”

Tasse locali a rate e sconti per chi accede al Codice della crisi

In sostanza se un’azienda si trova in una crisi d’impresa, può ora proporre un piano di rientro del debito o una sua riduzione. Questo beneficio sarà infatti riservato esclusivamente alle imprese che attivano una delle procedure previste dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), il quadro normativo che ha sostituito la legge fallimentare. La nuova normativa permette di integrare i tributi locali nei piani di risanamento aziendale, come la composizione negoziata della crisi o il concordato, previsti dagli articoli del CCII.

L’introduzione di questa misura non è solo una modifica tecnica. Essa rappresenta un cambiamento culturale significativo: riconosce che recuperare una parte del debito è meglio di non recuperare nulla e che sostenere un’impresa in crisi può aiutare a salvare posti di lavoro. Uniformando le regole tra tributi statali e locali, la riforma elimina una disparità che aveva causato diversi problemi interpretativi.

Termine ultimo per i decreti attuativi

Per rendere la riforma pienamente operativa, il Governo deve però emanare i decreti attuativi che definiranno criteri, limiti e modalità precise per l’accesso a questi benefici. Il termine ultimo per l’emanazione di tali decreti è il 29 agosto 2025. Fino a quel momento, continuerà a essere applicata la normativa vigente.

 

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