Amministrativo, Fisco

PNRR Scuola: cosa prevede il decreto PNRR scuola: il Senato approva in prima lettura il decreto che prevede tra l’altro un bonus per favorire l’assunzione dei ricercatori

PNRR scuola

PNRR Scuola: primo sì del Senato

Sul decreto PNRR Scuola arriva la prima approvazione. Nella giornata di mercoledì 21 maggio 2025 infatti  il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge n. 45/2025, meglio noto appunto come Decreto PNRR Scuola. Il provvedimento ora passa alla Camera dei Deputati che lo dovrà esaminare e approvare entro 6o giorni dalla pubblicazione in GU.

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PNRR Scuola: cosa prevede il decreto

Il decreto si occupa di argomenti piuttosto eterogenei come l’edilizia scolastica, la professione di guida turistica, le procedure sugli animali a scopi scientifici, la carta del docente, le procedure concorsuali per il personale scolastico, la mobilità straordinaria dei dirigenti scolatici e la promozione dell’internazionalizzazione del Piano Mattei.

Bonus assunzione ricercatori 2025

Una delle misure più interessanti da segnalare però, è senza dubbio l’incentivo fiscale finalizzato a favorire l’assunzione di giovani ricercatori da parte delle imprese italiane.

L’articolo 3 septies, contenente disposizioni urgenti per l’assunzione di giovani ricercatori da parte delle imprese, prevede che l’esonero contributivi previsto fino ad oggi venga sostituito da un contributo di 10.000 euro per ogni ricercatore assunto. L’impresa potrà beneficiare di questo importo nella forma del credito di imposta, per il periodo compreso tra il 1° luglio del 2025 fino al 31 dicembre del 2026.

Questa norma va a modificare l’articolo 26 del DL n. 13/2023, che contiene disposizioni urgenti per attuare il PNRR e il PNC, al fine di perseguire gli obiettivi dell’investimento 3.3, Missione 4, componente 2 PNRR.

La disposizione va a modificare in particolare i commi 1, 2, 3 e 4 prevedendo alcune e importanti novità. La prima novità è rappresentata appunto dal bonus di 10.000 euro. Novità questa che comporta l’abrogazione del comma 2 che prevedeva invece l’esonero dal versamento dei contributi, rimpiazzato ora dal credito di imposta.

La modifiche del comma e 4 invece comportano la soppressione del concerto tra il Ministro dell’università e della ricerca e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il decreto attuativo delle predette disposizioni e il periodo di riferimento del limite di spesa di 150 milioni di euro, che ora va dal 1° luglio 2025 fino al 31 dicembre 2026.

 

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