ddl sicurezza alimentare

Ddl Sicurezza alimentare: i nuovi reati Approvato il 9 aprile dal Consiglio dei Ministri un ddl che introduce tre nuovi reati in materia di agricoltura e pesca

Ddl sicurezza alimentare

Ddl sicurezza alimentare: il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato il 9 aprile 2025 un disegno di legge che introduce disposizioni sanzionatorie in materia di agricoltura e pesca.

Contraffazione e truffa nell’agroalimentare

Il testo mira a contrastare i fenomeni di contraffazione e truffa nel settore agroalimentare. A tal fine, da un lato “detta disposizioni volte alla riorganizzazione della categoria dei reati in materia alimentare, con modifiche che incidono sulla specificità delle condotte sanzionate, oltreché sull’inasprimento del relativo impianto sanzionatorio”. Dall’altro, “interviene sulla disciplina vigente in tema di tracciabilità dei prodotti e sul sistema dei controlli nel settore alimentare, in modo da salvaguardare la fiducia dei consumatori nell’accesso ad alimenti di elevata ed indiscussa qualità e tipicità e garantire la trasparenza e la concorrenza del mercato agroalimentare”.

I nuovi reati

In ambito penale, in particolare, con il Ddl Sicurezza alimentare:

  • si introducono nuove fattispecie di reato in materia agroalimentare al fine di intercettare le molteplici condotte criminose che possono annidarsi lungo l’intera filiera che va dalla produzione alla distribuzione dei prodotti;
  • si interviene sulla disciplina in materia di indagini, consentendo l’ispezione sulle cose senza preventivo avviso al difensore, laddove sia necessario prelevare un campione con urgenza;
  • si introducono disposizioni volte a consentire la destinazione a scopi benefici degli alimenti confiscati soggetti a rapido deterioramento;
  • si interviene in materia di intercettazioni, inserendo anche i nuovi reati di frode alimentare e commercio di alimenti con segni mendaci, nonché in materia di operazioni sotto copertura, ammettendole per le sole ipotesi di agropirateria e commercio di alimenti con segni mendaci.

Tracciabilità prodotti

In materia di tracciabilità dei prodotti recanti la denominazione di origine protetta o indicazione geografica tipica si istituisce una nuova piattaforma per la registrazione delle movimentazioni riguardanti il latte di bufala e i suoi derivati, nella quale i soggetti della filiera (ossia gli allevatori, i trasformatori e gli intermediari di latte di bufala) devono inserire quotidianamente i dati relativi alla produzione, trasformazione e commercializzazione del latte di bufala e dei prodotti da esso ottenuti, nonché i quantitativi di latte di bufala o derivati provenienti da Paesi UE e non UE.

Si inaspriscono, inoltre, le sanzioni amministrative pecuniarie previste in materia di tracciabilità dei prodotti agroalimentari, nonché per la violazione delle disposizioni in materia di produzione della mozzarella di bufala campana DOP. Queste sanzioni possono essere aumentate in caso di violazioni commesse da medie e grandi imprese e ridotte in caso di violazioni commesse da microimprese.

Blocco dei prodotti e cabina di regia

In materia di controlli nel settore agroalimentare e della pesca:

  • si introduce la misura del blocco ufficiale temporaneo dei prodotti agroalimentari e della pesca e dei mezzi tecnici di produzione, qualora vengano rilevate violazioni documentali di carattere formale che non comportano rischio per la salute umana, al fine di permettere agli organi accertatori di bloccare la merce in attesa delle verifiche necessarie per valutare la conformità o meno dei prodotti agli standard;
  • si istituisce presso il MASAF la “Cabina di regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare”;
  • si introduce il divieto di costituzione di CAA (Centri autorizzati di assistenza agricola) per i soggetti che, nei sei mesi antecedenti alla richiesta di autorizzazione alla costituzione, abbiano partecipato alla compagine sociale di un diverso CAA cui sia stata revocata l’autorizzazione. Il medesimo divieto si applica in caso di reiterazione della condotta;
  • si introducono nuovi illeciti amministrativi, nelle ipotesi in cui i CAA richiedano, in qualsiasi forma, una remunerazione o qualsiasi altro tipo di compenso non dovuti per le prestazioni da rendere a favore delle imprese agricole in virtù delle citate convenzioni.
  • si introduce, con riferimento al piano dei controlli in materia di denominazione protetta, la possibilità di adottare una misura cautelare di carattere interdittivo, stabilendo che l’amministrazione possa inibire al soggetto inadempiente, in via cautelare e sino all’adozione del provvedimento definitivo, l’utilizzo della denominazione protetta;
  • si riordina la disciplina in materia di pesca marittima.

Nordio: “Tre reati per difendere i prodotti italiani”

“Si introducono tre reati nuovi”, ha annunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri. Si tratta di nuove misure per contrastare le frodi nel settore agroalimentare: commercio di alimenti con segni mendaci, frode alimentare e il reato di “agropirateria”.

Il Guardasigilli ha inoltre sottolineato l’estensione della possibilità di ricorrere alle intercettazioni in questi ambiti: “È un segnale che vogliamo dare in un momento di necessità di tutelare il prodotto italiano e la buona fede del consumatore”.

Decreto Accise: cosa prevede In vigore dal 5 aprile 2025 il decreto legislativo che revisiona le disposizioni sulle accise. Tante le novità su gas, elettricità e alcolici

Decreto Accise: le novità

Decreto accise: il Consiglio dei Ministri, il 13 marzo 2025 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo contenente la revisione delle disposizioni in materia di accise.

Il testo del decreto n. 43/2025 è approdato in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile per entrare in vigore il 5 aprile 2025.

Riforma TUA

Il testo, a partire da gennaio 2026, andrà a riformare il Testo Unico delle Accise (TUA) introducendo diverse novità. Uno dei principali obiettivi del decreto consiste nel riallineare le aliquote delle accise del gasolio e della benzina entro i prossimi 5 anni. Al momento il gasolio è gravato da accise inferiori rispetto alla benzina (61,7 centesimi contro 72,8 centesimi) anche se i motori diesel producono maggiori sostanze dannose per la salute. Per questo è volontà del Governo, attraverso l’intervento sulle accise, disincentivare il consumo del gasolio. La riforma è finalizzata anche alla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, nel rispetto degli obiettivi del PNRR.

Sistema qualificazione soggetti obbligati accreditati

Il decreto introduce un sistema di qualificazione degli operatori per instaurare un rapporto di fiducia tra soggetto obbligato e amministrazione finanziaria. Tale sistema denominato SOAC permette al soggetto qualificato di accedere a importanti benefici. Tra cui l’esonero dall’obbligo di prestare cauzione e la riduzione di specifici oneri amministrativi.
La qualifica di SOAC ha validità per 4 anni, è rinnovabile e, avendo una connotazione reputazionale, rende tali soggetti distinguibili nella platea degli operatori del settore. Il sistema sostituirà ogni altra procedura per ottenere l’esonero cauzionale. Previsti 3 livelli di qualificazione – base, medio e avanzato – a cui corrispondono gradi diversi di fruizione dei predetti benefici.

Riforma accisa sul gas naturale

Al fine di razionalizzare il sistema di tassazione e ridurre il contenzioso, l’attuale distinzione tra usi “civili” e usi “industriali” del gas naturale viene sostituita da quella tra “usi domestici” e “usi non domestici”. Questa modifica definisce con precisione l’applicazione dell’aliquota di accisa per usi domestici. Ovvero l’impiego del gas naturale per combustione in unità immobiliari ad uso abitativo. La nuova classificazione non cambia gli utilizzatori rispetto alla precedente distinzione ma facilita l’individuazione degli ambiti applicativi e delle aliquote, riducendo le dispute tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti.

Semplificazioni in materia di alcolici

Confermata la semplificazione per gli esercizi di vendita al minuto di alcolici (per esempio, i bar) per i quali la denuncia all’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM) sarà assorbita dalla (già prevista) comunicazione di avvio delle attività di vendita di prodotti alcolici assoggettati al SUAP.

Riforma accisa energia elettrica

Il sistema di acconto “storico”, basato sui consumi dell’anno precedente viene sostituito da un meccanismo di pagamento mensile basato sui quantitativi effettivi di  energia elettrica ceduti. Le dichiarazioni necessarie per la liquidazione dell’imposta diventano semestrali anziché annuali, rendendo gli adempimenti più proporzionali ai consumi reali e migliorando la prevenzione delle frodi.

Oli lubrificanti e affini

Le disposizioni del decreto sono finalizzate a riorganizzare, aggiornare e rendere più chiara la disciplina di settore e l’applicazione delle relative imposte.

Disposizioni in materia di prodotti da fumo

Il testo prevede, infine, l’estensione, da 2 a 4 anni, della durata delle autorizzazioni per la vendita dei prodotti liquidi da inalazione. Semplificato il rapporto tra i rivenditori di tabacchi autorizzati e l’Amministrazione, con riduzione significativa dei costi amministrativi per la gestione delle autorizzazioni. Il potere di revoca dell’autorizzazione rimane invariato qualora i requisiti necessari per ottenerla vengano meno.

isee 2025

ISEE 2025: cosa prevede il DPCM ISEE 2025: le novità del Dpcm che esclude dall’Indicatore della situazione economica equivalente i titoli di Stato fino a 50.000 euro

ISEE 2025: le novità del Dpcm

Il DPCM n. 13 del 14 gennaio 2025 sul calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) ha concluso il suo iter ed è stato pubblicato sulla GU n. 40 del 18 febbraio 2025. Il provvedimento, in vigore dal 5 marzo 2025, cambia le regole per determinare l’ISEE e mira a garantire maggiore equità e certezza per le famiglie italiane.

DSU, locazioni, università e assegno di maternità

Il provvedimento va a modificare diversi articoli del DPCM n. 159/2013 contenente il “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).”

All’articolo 1, che contiene le definizioni tecniche utilizzate nel testo, viene inserita anche la DSU precompilata, ossia la dichiarazione sostitutiva unica resa disponibile al dichiarante ai sensi dell’articolo 10 del dlgs n. 147/2017 e finalizzata al rilascio dell’ISEE.

Cambiano poi i riferimenti alle norme del codice di procedura civile quando l’ISEE viene richiesto da coniugi separati consensualmente (art. 473 bis.51) o quando si è in presenza di provvedimenti temporanei e urgenti (art. 473-bis22) che giustificano residenze diverse e che impattano quindi sulla definizione di nucleo familiare ai fini del rilascio dell’ISEE.

Il DPCM prevede anche che dal reddito del nucleo familiare si possa sottrarre, fino a un massimo di 7.000 euro (aumentato di 500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo), il canone annuo di locazione, se l’abitazione è in affitto. Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per chi vive in una casa di proprietà.

Per quanto riguarda l’ISEE richiesto per il diritto allo studio il dpcm  prevede ora  che lo studente con genitori non conviventi faccia parte del loro nucleo familiare, a meno che: a) risieda da almeno due anni in un’abitazione non di proprietà della famiglia; b) abbia un reddito adeguato secondo i criteri stabiliti per legge.

Completamente riscritto l’articolo 9 contenente la disciplina dell’ISEE corrente.

La DSU, ai sensi dell’ultimo periodo dell’articolo 10, ha validità fino al successivo 31 dicembre. La presentazione della stessa da parte del cittadino, in base al nuovo comma 6 bis dell’art. 10 avviene prioritariamente in modalità precompilata, ferma restando la possibilità di presentare la DSU in forma ordinaria.

Il nuovo comma 3 dell’articolo 13 prevede inoltre che l’assegno di maternità (art. 74 del dlgs. n. 151/2000) dal 1 gennaio 2024 possa essere concesso alle donne con ISEE inferiore a Euro 20.221,13.

ISEE 2025: famiglie con disabili

Il decreto introduce anche misure specifiche per nuclei familiari con persone disabili o non autosufficienti.

Dal calcolo dell’ISEE vengono esclusi “i trattamenti percepiti in ragione della condizione di disabilità, laddove non rientranti nel reddito complessivo ai fini dell’IRPEF, ai sensi dell’articolo 2-sexies, comma 1, lettera a) del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42 convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2016, n. 89.”

In pratica i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, compresi i pagamenti tramite carte di debito percepiti in ragione della disabilità, saranno esclusi dal reddito dei componenti interessati.

Inoltre, il parametro della scala di equivalenza sarà maggiorato di 0,5 per ogni membro con disabilità media, grave o non autosufficienza.

Queste modifiche mirano a rendere il sistema più equo e inclusivo, garantendo un maggior supporto alle famiglie più vulnerabili.

ISEE 2025: titoli di Stato esclusi fino a 50.000 euro

Una delle novità più rilevanti del DPCM però riguarda l’esclusione dal calcolo dellISEE, fino a un massimo di 50.000 euro, del valore di titoli di Stato e prodotti finanziari garantiti. Tra questi rientrano Buoni del Tesoro Poliennali (BTp), Certificati di Credito del Tesoro (CcT), buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Questa misura, già prevista dalla Legge di Bilancio 2024, diventa operativa grazie al nuovo decreto.

L’obiettivo è quello di favorire il risparmio delle famiglie e incentivare l’investimento in strumenti sicuri e garantiti dallo Stato. Secondo le stime tecniche, l’esclusione di questi valori comporterà una riduzione dell’ISEE per molti nuclei familiari, consentendo l’accesso a maggiori agevolazioni sociali.

ISEE 2025: impatto economico delle novità

L’esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE comporta un aumento della spesa pubblica per le prestazioni agevolate. Si stima un costo aggiuntivo di circa 44 milioni di euro annui, già coperti dalla Legge di Bilancio 2024. L’effetto maggiore potrebbe riguardare l’Assegno unico, grazie alla sua universalità e alla differenziazione degli importi basati sull’ISEE. Minore sarà invece l’impatto su altri incentivi, come i bonus sociali gas e luce.

Disciplina transitoria e nuove attestazioni

Le DSU in corso di validità sono considerate valide per accedere alle prestazioni agevolate fino alla loro scadenza naturale.

Resta ferma comunque la possibilità di chiedere una nuova attestazione ISEE nel rispetto dei nuovi criteri di calcolo.

Nuovo modello DSU

Dal 3 aprile 2025 il nuovo modello DSU (completo di istruzioni per la compilazione) approvato con il decreto n. 75 del 2 aprile 2025 di concerto dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia sostituirà i precedenti.

L’INPS ha emanato apposita circolare 3 aprile 2025, n. 73 riepilogando anche le modifiche apportate alla modulistica e alle istruzioni per compilare la DSU.

 

 

Leggi anche: ISEE: cos’è e a cosa serve

ddl nucleare

Ddl nucleare: cosa prevede Ddl nucleare sostenibile: approvata dal Consiglio dei Ministri la delega al governo in materia di energia nucleare sostenibile, ecco cosa prevede

Ddl nucleare sostenibile, ok dal Governo

E’ stato approvato il 28 febbraio 2025, dal Consiglio dei ministri il Ddl nucleare sostenibile. Il testo, contenente “delega al Governo in materia di energia nucleare sostenibile” è stato approvato in esame preliminare, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Obiettivi e mix energetico italiano

Il ddl è volto all’inserimento del nucleare sostenibile e da fusione nel cosiddetto “mix energetico italiano” e interviene in forma organica sotto i profili economico, sociale e ambientale, nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione con orizzonte temporale il 2050, coerentemente con gli obiettivi di neutralità carbonica e di sicurezza degli approvvigionamenti.

L’intervento, si legge nel comunicato stampa di palazzo Chigi, ha lo scopo di:

  • garantire la continuità nell’approvvigionamento energetico in presenza di un incremento costante della domanda e favorire il raggiungimento dell’indipendenza energetica;
  • concorrere agli obiettivi di decarbonizzazione necessari a fronteggiare il cambiamento climatico;
  • garantire la sostenibilità dei costi gravanti sugli utenti finali e la competitività del sistema industriale nazionale.

Linee di intervento principali

Di seguito le linee di intervento principali:

Superamento delle esperienze nucleari precedenti

Si assicura una cesura netta rispetto agli impianti nucleari del passato (cosiddetti di “prima” o di “seconda generazione”), destinati alla definitiva dismissione, salvo eventuale riconversione, e l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, incluse le tecnologie modulari e avanzate. In quest’ottica, si valuterà l’istituzione di un’Autorità indipendente competente per la sicurezza nucleare, con compiti di regolazione, vigilanza e controllo sulle infrastrutture nucleari.

Disciplina organica ciclo di vita dell’energia nucleare

Si prevede una disciplina organica dell’intero ciclo di vita dell’energia nucleare (eventuale fase di sperimentazione – progettazione – autorizzazione degli impianti – esercizio degli impianti – gestione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi – smantellamento degli impianti).

Coordinamento e dialogo con i gestori delle reti elettriche

Lo sviluppo della nuova politica nucleare viene valutato anche nel suo impatto sull’assetto complessivo del sistema elettrico nazionale, incluso quello sul mercato elettrico.

Garanzie

I promotori dei progetti nucleari devono fornire adeguate garanzie finanziarie e giuridiche per coprire i costi di costruzione, gestione e smantellamento degli impianti e per i rischi, anche a loro non direttamente imputabili, derivanti dall’attività nucleare.

milleproroghe 2025

Milleproroghe 2025: tutte le misure Milleproroghe 2025: in vigore dal 25 febbraio 2025 la legge che proroga i termini in materia di istruzione, economia e giustizia

Milleproroghe 2025

Nella seduta di giovedì 20 febbraio, la Camera ha approvato definitivamente il ddl di conversione del Milleproroghe 2025, nel testo licenziato da palazzo Madama.

La nuova legge n. 15/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 25 febbraio 2025, introduce misure urgenti per estendere termini normativi, tra l’altro, nei settori chiave della PA, della giustizia, della sicurezza e della sanità.

Di seguito le disposizioni più rilevanti della legge di conversione del decreto legge n. 202/2024 come modificato durante l’iter parlamentare.

Qui il testo coordinato del dl 202/2024 con la legge n. 15/2025

Rottamazione quater

In materia fiscale prevista la proroga della rottamazione quater. La disposizione prevede nel dettaglio che “Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere riammessi rendendo la dichiarazione di riammissione entro il 30 aprile 2025.”  Sulle somme dovute dovranno essere calcolati gli interessi del 2% annuo a partire dal 1° novembre e il pagamento potrà avvenire in una soluzione unica entro il 31 luglio 2025 o in dieci rate al massimo dello stesso importo. I dettagli in ogni caso saranno comunicati in seguito da un provvedimento ad hoc dell’Agenzia delle Entrate.

Pubblica Amministrazione

Razionalizzate le assunzioni nella pubblica amministrazione. Le procedure di reclutamento delle amministrazioni statali, delle agenzie e degli enti pubblici, da autorizzare con apposito DPCM, dovranno concludersi entro tre anni. Alla scadenza i termini non saranno più prorogabili.

Dal 2025 le facoltà assunzionali autorizzate per le università statali hanno validità per tre anni, ma non sono previste proroghe ulteriori.

Vengono estesi fino a tutto il 2025 i termini di sospensione delle prescrizioni per i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti pubblici e dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con le pubbliche amministrazioni.

Fino al 31.12.2025 l’avvocatura di Stato potrà avvalersi del personale non dirigenziale senza il nullaosta della pubblica amministrazione di appartenenza e in deroga all’attuale limite del 25%.

Sicurezza e interno: concorsi e carriere

Prorogata al 31.12.2025 la validità delle graduatorie approvate nel 2023 dei concorsi per accedere al Corpo dei Vigili del Fuoco con la qualifica di vigile del fuoco direttore tecnico scientifico in determinati ambiti (chimica e biologia).

Il provvedimento proroga fino al 4 marzo 2026 la possibilità di rinnovare i permessi di soggiorno per i cittadini ucraini beneficiari di protezione temporanea. Per questi ultimi, si introduce anche la possibilità di conversione in permessi per motivi di lavoro.

Economia e finanze

L’annotazione nel registro nazionale degli aiuti di Stato delle misure straordinarie adottate per contrastare il COVID-19, con riferimento all’IMU dovrà essere effettuata entro il 30 novembre 2025.

Viene estesa anche la sospensione delle responsabilità legate alla mancata registrazione di misure straordinarie relative all’IMU fino al 31 dicembre 2025.

Enti locali e regioni potranno richiedere il trasferimento gratuito di immobili pubblici per progetti di riqualificazione finanziati con le risorse del PNRR fino alla fine del 2025.

Si prevede una sospensione di 24 mesi dei procedimenti di revoca dell’autorizzazione all’iscrizione dei confidi nell’albo degli intermediari se vengono meno certi requisiti dimensionali.

Enti sanitari e aziende pubbliche calabresi avranno tempo fino al 31 marzo 2025 per approvare i bilanci pregressi all’anno 2022.

Sanità: i differimenti del Milleproroghe 2025

Fino al 31 dicembre 2027 i professionisti medici ucraini residenti in ucraina prima del 24.02.2024 potranno esercitare temporaneamente sul territorio italiano le professioni sanitarie con la qualifica di OSS.

Per tutto il 2025 per fronteggiare le carenze di personale le aziende e gli enti del SSN potranno conferire incarichi di lavoro autonomo e a tempo determinato a specializzandi, professionisti del settore sanitario, operatori socio sanitari, laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti, anche privi di specializzazione.

Prorogata di un anno la disciplina transitoria che limita la punibilità per gli esercenti delle professioni sanitarie in caso di omicidio colposo e lesioni colpose.

Per ridurre le liste di attesa le Regioni e le province autonome per tutto il 2025 potranno incrementare la tariffa oraria per prestazioni aggiuntive del personale dirigente medico e del personale sanitario. Prorogata per tutto il 2025 la possibilità di conferire incarichi di collaborazione a dirigenti medici, veterinari collocati in quiescenza.

Autorizzata la spesa per il 2025 e il 2026 per avviare progetti finalizzati a rafforzare la prevenzione del tumore al seno.

Per completare l’Ospedale di Siracusa ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2025, per tutto questo periodo e prorogato di conseguenza l’incarico del Commissario straordinario.

Scuola, cultura ed editoria

Nel settore scolastico il provvedimento rimanda al 2025 il possesso dei nuovi requisiti di accesso al concorso per reclutare gli insegnanti. Prorogato al 31 dicembre 2025, il termine di chiusura dei contratti a tempo determinato dei dirigenti tecnici del Ministero dell’istruzione e del merito. Prorogata per l’anno scolastico 2025/2026 la previsione che incarica il Ministero dell’istruzione e del merito di individuare le equipe formative territoriali composte da 20 docenti da porre in posizione di comando e da 100 docenti da porre in esonero dall’esercizio delle attività didattiche.

Differito al 3 dicembre 2027 il termine per adeguare gli edifici scolastici alle normative antincendio.

Per il settore museale, le Direzioni Regionali Musei avranno tempo fino al 2025 per completare i progetti con le risorse già allocate.

Per il settore dell’editoria si prorogano le misure Covid-19: per il 2025-2026, si abbassa la soglia minima di copie vendute.

Infrastrutture e trasporti

Fino al 31 agosto 2026 il Commissario incaricato potrà assumere le determinazioni necessarie per avviare e proseguire i lavori del tunnel sub portuale di Genova.

Per fronteggiare nel 2025 i maggiori oneri relativi alla realizzazione degli interventi finanziati anche dal P NRR e affidati al contraente generale dalle società del gruppo ferrovie dello Stato è rinviato al 31 dicembre 2025 il termine relativo alle lavorazioni eseguite o contabilizzate “per le quali sono riconosciute al contraente generale, anche in deroga a specifiche clausole contrattuali, maggiori somme a titolo di revisione dei prezzi.”

Turismo, ambiente e sport

Gli operatori turistici potranno accedere a i crediti fiscali e ai contributi a fondo perduto fino al 2025 per migliorare le loro strutture.

In relazione al maggior flusso turistico ricollegabili al Giubileo della Chiesa cattolica del 2025 per sostenere l’accoglienza dei pellegrini è rifinanziata l’autorizzazione di spesa per il Comune di Pietralcina.

La normativa proroga al 31 dicembre 2027 l’obbligo per le società sportive professionistiche di prevedere, nei propri atti costitutivi, un organo consultivo con pareri obbligatori ma non vincolanti per tutelare gli interessi dei tifosi.

Si estende poi al 31 dicembre 2027 la possibilità per l’Agenzia del Demanio di utilizzare la procedura negoziata, senza bando di gara, per affidare progettazione ed esecuzione dei lavori di riqualificazione dell’area destinata alla «Città dello sport».

Giustizia e sicurezza

La riduzione a 12 mesi del periodo di tirocinio richiesto per i magistrati ordinari è prorogata fino al 2025.

In fase di conversione è stato proposto e poi approvato l’emendamento finalizzato alla proroga del termine della disciplina transitoria relativa alle modalità di svolgimento dell’esame di abilitazione alla professione forense. Anche nel 2025 l’esame consisterà in una prova scritta (atto giudiziario) e un orale in tre fasi.

Proroga anche per gli avvocati cassazionisti che potranno iscriversi all’albo delle giurisdizioni superiori con le vecchie regole.

Si estendono, inoltre, i termini di operatività per le sezioni distaccate di tribunali in aree insulari e per le intercettazioni centralizzate.

Prorogata al 30 giugno 2025 l’estensione delle condotte scriminabili, l’uso di identità di copertura e la qualifica di pubblica sicurezza al personale  e alle strutture dei servizi di informazione per la sicurezza. Confermata la possibilità per i Servizi di informazione di colloqui con detenuti per prevenire terrorismo.

 

 

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decreto flussi

Decreto flussi: cosa prevede la legge Decreto flussi: quote rosa, nulla osta, Carta Blu UE e protezione internazionale, tutte le novità della legge e il calendario del click day

Decreto flussi, in vigore

Il disegno di legge di conversione del Decreto Flussi (decreto legge n. 145/2024), dopo l’ok della Camera con la fiducia del 26 novembre scorso, ha ottenuto il sì definitivo del Senato, sempre con rinnovata fiducia al Governo (99 sì, 65 no e un astenuto) diventando quindi legge dello Stato.

Il testo, in cui è confluito il decreto “Paesi Sicuri”, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre, per entrare in vigore l’11 dicembre 2024.

La nuova legge n. 187/2024, approvata tra le polemiche, introduce importanti cambiamenti nella gestione dei flussi migratori, concentrandosi sull’inclusione e la protezione dei diritti dei lavoratori stranieri e delle donne.

Per il lavoro subordinato, sia stagionale che non stagionale, è riservata una quota del 40% alle donne nei settori dell’assistenza familiare e sociosanitaria. Le associazioni rappresentative degli stranieri avranno un ruolo chiave nell’accompagnare i nuovi arrivati, offrendo percorsi informativi e facilitando il dialogo con le prefetture. Le richieste di permesso di soggiorno saranno rifiutate se il datore di lavoro è implicato in crimini legati allo sfruttamento o alla tratta di persone. Per i lavoratori altamente qualificati le condizioni per ottenere la Carta Blu UE saranno chiaramente delineate online. I richiedenti che non presenteranno la domanda entro 90 giorni perderanno l’accesso alle misure di accoglienza e saranno soggetti a una procedura accelerata con rischio di rimpatrio.

Decreto flussi: le novità più importanti

Ecco una panoramica delle principali novità introdotte dalla nuova legge.

Contratti di soggiorno digitalizzati

Una delle innovazioni principali riguarda l’obbligo di firmare il contratto di soggiorno in formato digitale entro otto giorni dall’arrivo in Italia. Per i lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico, sarà possibile rinnovare o stipulare nuovi contratti entro 60 giorni dalla scadenza del precedente tramite la piattaforma Siisl. Anche i lavoratori altamente qualificati beneficeranno della digitalizzazione.

Ingressi fuori quota per assistenza familiare

Per il 2025, si prevede l’autorizzazione di 10.000 ingressi fuori quota destinati agli assistenti per anziani e disabili. La gestione delle richieste sarà affidata a enti autorizzati come agenzie per il lavoro o associazioni datoriali che accompagneranno i lavoratori nel processo d’assunzione.

Aumento delle quote per lavoratori stagionali

Il limite degli ingressi per lavoratori stagionali passa da 93.550 a 110.000 unità, privilegiando coloro provenienti da Paesi con accordi di cooperazione attivi. Le quote includono 47.000 ingressi per l’agricoltura e 37.000 per il turismo, ponendo attenzione alla provenienza regolare delle richieste.

Decreto flussi: pianificazione triennale

Fino al 2028 sarà possibile pianificare le quote d’ingresso attraverso Dpcm, continuando la strategia adottata nel triennio 2023-2025. Ogni datore può richiedere fino a tre nulla osta, salvo eccezioni per associazioni di categoria.

Click day 2025: il calendario del Ministero

Nella giornata di martedì 4 febbraio 2025 il Ministero degli Interni ha riepilogato il calendario per il click day necessario per inviare le domande di assunzione:

  • 5 febbraio per i lavoratori subordinati non stagionali (edilizia, meccanica, telecomunicazioni, cantieristica navale, trasporto merci);
  • 7 febbraio per i lavoratori subordinati non stagionali per il settore dell’assistenza familiare socio sanitaria e per i lavoratori residenti in Venezuela, ma di origini italiane. Da questa data e solo per quest’anno sarà possibile inoltrare anche domande, al di fuori delle quote, ma nel limite di 1000 istanze, per assumere lavoratori dell’assistenza familiare o sociosanitaria per disabili e grandi anziani;
  • 12 febbraio per i lavoratori subordinati stagionali del settore agricolo e turistico-alberghiero.

Abolizione del silenzio-assenso

Per i lavoratori provenienti da Paesi considerati ad alto rischio come Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, è abolito il silenzio-assenso. Entro il 2025 verrà stilato un elenco aggiornato degli Stati ad alto rischio dal Ministero degli Esteri.

Protezione contro lo sfruttamento

Chi denuncia lo sfruttamento avrà diritto a permessi di soggiorno rinnovabili ogni sei mesi e accesso a programmi d’inclusione sociale e lavorativa. Il decreto assegna fondi specifici a queste misure introducendo sanzioni più severe contro gli sfruttatori.

Controllo su ONG e soccorsi

Il Ministro dell’Interno può limitare o vietare il transito delle navi ONG per ragioni di ordine pubblico con multe fino a 50.000 euro e fermo amministrativo della nave. Regole simili valgono anche per gli aerei impiegati nelle operazioni di monitoraggio con sanzioni tra i 2.000 e i 10.000 euro.

Ispezione dei dispositivi elettronici dei migranti

Le procedure di identificazione si rafforzano consentendo l’ispezione dei dispositivi mobili esclusa la corrispondenza privata; ogni operazione deve essere confermata da un giudice entro due giorni.

Decreto flussi: elenco dei “Paesi sicuri”

Viene introdotta una lista comprendente Albania, Marocco e Tunisia tra altri diciannove “Paesi sicuri”, dove le richieste d’asilo saranno trattate con procedura accelerata riducendo i tempi, ma sollevando critiche dalle Corti giuridiche.

“Emendamento Musk” su competenze giudiziarie

Un emendamento sposta la competenza sui trattenimenti migranti alle Corti d’Appello dalle sezioni specializzate in immigrazione generando preoccupazioni tra magistrati sul rischio di rallentamenti nei processi.

Requisiti più severi per ricongiungimenti familiari

Si introducono requisiti più stringenti per chi si vuole riunire alla propria famiglia: due anni consecutivi d’abitazione in Italia necessari ai richiedenti; verifiche più rigorose sull’alloggio; riduzione dei termini per ricorrere contro rigetti.

Fondi aggiuntivi assunzioni e cooperazione internazionale

Sono previsti fondi destinati all’assunzione presso ministeri ed enti esteri dal prossimo anno: ulteriori risorse potenziano progetti cooperativi internazionali incrementando finanziamenti emergenziali nazionali fino cinque milioni insieme ai trentacinque milioni dedicati sviluppando collaborazioni poliziesche terze parti stati coinvolti sotto accordo cooperativo nazionale stabilito precedentemente.

Aspetti critici del Decreto Flussi

Il Decreto Flussi (e la sua legge di conversione) costituisce un passo rilevante nella politica migratoria italiana cercando equilibrio tra controllo flussi integrazione economica straniera, tuttavia alcuni punti, come la gestione dei ricongiungimenti e le limitazioni disposte nei confronti delle ONG stanno sollevando dibattiti piuttosto accesi dentro e fuori dal Parlamento.

 

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mediazione civile

Mediazione civile: correttivo in vigore dal 25 gennaio Mediazione civile: il correttivo al DLgs 149/2022 approdato in Gazzetta e in vigore dal 25 gennaio 2025 interviene anche sulla mediazione telematica

Mediazione civile: le novità del correttivo

Il correttivo al D.Lgs. 149/2022, adottato dal Consiglio dei Ministri, in materia di mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita è approdato in Gazzetta Ufficiale (n. 7/2025) ed è in vigore dal 25 gennaio 2025.

Le principali innovazioni del D.Lgs. n. 216/2024 puntano alla digitalizzazione degli atti, alla possibilità di incontri da remoto e alla durata della mediazione estesa da tre a sei mesi, con eventuali proroghe di tre mesi, come termine massimo.

Mediazione obbligatoria e procedibilità

Il decreto, composto da cinque articoli, chiarisce l’obbligatorietà della mediazione per alcune materie specifiche. Queste includono le controversie su condominio, diritti reali, divisioni e successioni ereditarie, confermando in sostanza che la mediazione rappresenta la condizione necessaria per procedere con la domanda  “introduttiva del giudizio.”

Il giudice potrà disporre la mediazione fino alla remissione della causa in decisione, superando il precedente limite che fissava il termine alla precisazione delle conclusioni.

Regole per le cause improcedibili

Quando una causa risulta improcedibile per mancata mediazione obbligatoria o viene disposta dal giudice, la procedura avrà una durata di sei mesi. È possibile una proroga unica di tre mesi, previo accordo scritto tra le parti, da includere o allegare al verbale. La durata della mediazione non si interrompe durante il periodo feriale.

Delega per partecipare alla mediazione civile

Per porre fine alle numerose controversie giurisprudenziali, il correttivo, all’articolo 8, dopo il comma 4 introduce il seguente comma 4 bis: “La delega per la partecipazione all’incontro ai sensi del comma quattro è conferita con atto sottoscritto con firma non autenticata e contiene gli estremi del documento identità del delegante.”  

Innovazioni nella mediazione civile telematica

Lo schema modifica anche l’articolo 8 bis, regolando la mediazione telematica. Il mediatore forma gli atti digitali e li sottoscrive seguendo le norme del Codice dell’amministrazione digitale. Una volta conclusa la procedura, redige un documento informatico contenente il verbale e l’eventuale accordo. Dopo aver verificato firme, validità e integrità, il mediatore deposita il documento presso l’organismo di mediazione. La segreteria lo invia poi alle parti e agli avvocati coinvolti.

Partecipazione agli incontri da remoto

Il nuovo articolo 8-ter introduce la possibilità di partecipare agli incontri di mediazione tramite collegamento audiovisivo da remoto. Tale sistema deve garantire la reciproca udibilità e visibilità delle parti. Se non tutte le parti sono assistite da avvocati, l’accordo allegato al verbale necessita dell’omologazione del presidente del tribunale competente.

Spese di trasferta per gli avvocati

Una novità importante riguarda gli avvocati iscritti in un distretto di corte d’appello diverso da quello dell’organismo di mediazione. Il nuovo comma 3 bis dell’articolo 15 quinques chiarisce che a questi avvocati non spettano le spese e le indennità di trasferta previste dai parametri forensi.

Modifiche alla negoziazione assistita

L’articolo 2, comma 5, del Decreto Legge 132/2014 introduce una regola fondamentale: l’accordo di negoziazione deve concludersi con l’assistenza di almeno un avvocato per parte. Anche la negoziazione assistita può avvenire in modalità telematica, previa richiesta di una delle parti. Gli atti del procedimento e l’accordo devono rispettare le regole del Codice dell’amministrazione digitale.

Dichiarazioni di terzi escluse nella modalità telematica

Non è consentito acquisire dichiarazioni di terzi attraverso collegamenti audiovisivi o in modalità telematica. Questo garantisce un maggiore controllo sulla genuinità delle dichiarazioni rese.

Verso la semplificazione e la modernizzazione

Le nuove regole puntano a modernizzare e semplificare il sistema della mediazione civile e della negoziazione assistita. Digitalizzazione, flessibilità nelle modalità di svolgimento e una durata meglio definita delle procedure rappresentano passi importanti per rendere più efficiente l’accesso alla giustizia alternativa. L’obiettivo è bilanciare la velocità delle procedure con le garanzie necessarie per tutte le parti coinvolte.

 

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Allegati

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Ddl Piccole e medie imprese Ddl Piccole e medie imprese: il 14 gennaio 2025 il Consiglio dei ministri ha approvato il primo Ddl sulle PMI. Ecco le novità

Approvato il primo disegno di legge annuale sulle PMI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha approvato il primo disegno di legge annuale dedicato alle micro, piccole e medie imprese (PMI). Questo provvedimento introduce misure innovative e strategiche per sostenere il tessuto produttivo italiano, con un focus su aggregazione, innovazione e accesso al credito.

Misure chiave per le PMI: innovazione, crescita e tutela

Tra le principali novità del disegno di legge spiccano i “Mini Contratti di Sviluppo” destinati al settore Moda, le Centrali consortili per il coordinamento delle filiere produttive e nuovi incentivi fiscali per le reti d’impresa. Inoltre, il testo promuove il ricambio generazionale con agevolazioni per l’assunzione di giovani e introduce norme contro le false recensioni online, garantendo una maggiore tutela della concorrenza.

Il ministro Urso ha descritto questa iniziativa come una svolta per la politica industriale italiana: “Le PMI sono il cuore pulsante della nostra economia. Questo ddl le valorizza attraverso misure mirate a innovazione, competitività e crescita”. Il provvedimento rappresenta la prima applicazione dell’articolo 18 della Legge 180/2011, rimasto inattuato dai governi precedenti.

“Mini Contratti di Sviluppo” per il settore moda

Per sostenere le PMI del comparto Moda, il ddl destina fino a 100 milioni di euro ai “Mini Contratti di Sviluppo”, mirati a finanziare programmi di investimento tra i 3 e i 20 milioni di euro. L’obiettivo è incentivare l’aggregazione tra imprese, potenziando la loro capacità di innovare e competere sui mercati globali.

Centrali consortili: il nuovo modello di cooperazione

Un’altra misura innovativa è l’introduzione delle Centrali consortili, nuovi enti giuridici che coordinano le imprese già organizzate in consorzi di filiera. Questi enti rafforzano la competitività delle PMI attraverso una gestione centralizzata ed efficiente. Entro 12 mesi, il Governo disciplinerà il funzionamento e la vigilanza di tali strutture.

Accesso al credito semplificato con il riordino dei Confidi

Per facilitare l’accesso al credito, il ddl attribuisce al Governo una delega per il riordino della normativa sui Confidi. Tra le novità: revisione dei requisiti di iscrizione, ampliamento delle attività consentite e incentivi per l’integrazione tra consorzi. Questo intervento mira a semplificare le procedure e ridurre i costi per le imprese.

Incentivi fiscali e ricambio generazionale

Le PMI che aderiscono a contratti di rete potranno beneficiare di agevolazioni fiscali, con la sospensione d’imposta sugli utili destinati a investimenti comuni. Inoltre, la disposizione sulla staffetta generazionale promuove il pensionamento flessibile e incentiva l’assunzione di giovani under 35, garantendo il trasferimento di competenze tra generazioni.

Norme contro le false recensioni online

Per tutelare la concorrenza, il ddl introduce un sistema di verifica dell’autenticità delle recensioni online, obbligando i consumatori a rilasciare giudizi solo dopo aver usufruito del servizio o prodotto. Le imprese potranno richiedere la rimozione di recensioni false o non aggiornate.

Un testo unico per startup e PMI innovative

Infine, il disegno di legge delega il Governo alla redazione di un testo unico su startup e PMI innovative, coordinando le normative vigenti e abrogando quelle obsolete. Viene inoltre potenziata la figura del Garante, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema dell’innovazione tecnologica in Italia.

dl lavoro

Dl Lavoro è legge: cosa prevede Convertito dalla legge n. 199/2024 il Dl Lavoro n. 160/2024, che contrasta il lavoro sommerso e recluta nuovo personale docente per attuare al meglio il PNRR

DL Lavoro n. 160/2024: convertito in legge

La legge n. 199/2024 ha convertito con modifiche il decreto Lavoro n. 160/2024, che era stato approvato dal Governo e in vigore dal 29 ottobre 2024.

Leggi il testo coordinato del dl n. 160/2024 e della legge di conversione

Il provvedimento, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” si compone di 12 articoli, raggruppati in tre capi: lavoro, sistema universitario e istruzione.

DL Lavoro: lotta al lavoro sommerso

L’articolo 1 dedicato al contrasto del lavoro sommerso, prevede che dal 1° gennaio 2026 vengano introdotti gli indici sintetici di affidabilità contributiva. Questa previsione vuole promuovere il rispetto degli obblighi contributivi a carico dei datori di lavoro.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia, dopo aver sentito l’INPS e l’Ispettorato nazionale del Lavoro, dovranno approvare i primi due ISAC entro il 31 dicembre 2025. Dovranno quindi individuare ulteriori 6 settori a rischio di evasione contributiva entro il 31 agosto 2026.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro dovrà consentire l’accesso al portale nazionale del sommerso alle amministrazioni pubbliche e agli enti che erogano o gestiscono fondi pubblici.

Per contrastare la disoccupazione l’articolo 2 del provvedimento riconosce ai dipendenti dei datori di lavoro, anche artigiani, un’integrazione al reddito. La disposizione si rivolge in particolare agli artigiani, che nel semestre precedente abbiano occupato fino a 15 addetti nei settori tessile, abbigliamento, pelletteria, calzature e conciario.

L’articolo 3 stabilisce che un decreto del Presidente del Consiglio, che dovrà essere adottato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dovrà stabilire annualmente, in misura percentuale non superiore al 5%, la quota del Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria, da destinare alle crisi occupazionali che compiscono i soggetti impiegati in questi settori.

Reclutamento e Consiglio Universitario Nazionale

L’art. 4 istituisce i quadrimestri quarto e quinto, successivi ai tre quadrimestri previsti dal bando del 2023. Il tutto per garantire il regolare svolgimento delle procedure di abilitazione scientifica nazionale e promuovere le politiche di reclutamento del personale docente in attuazione del PNRR.

Nelle more della riforma del Consiglio universitario nazionale, il decreto prevede che lo stesso continui a operare nella composizione attuale fino al 31 luglio 2025. A questa novità consegue la proroga fino a tale data dei mandati dei componenti attuali del Consiglio.

Per contrastare il problema abitativo degli universitari il decreto prevede che gli  immobili sequestrati alla criminalità organizzata vengano destinati a residenze e alloggi universitari. A tale fine la legge riconosce poteri e ruoli specifici alla Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici.

Il provvedimento autorizza inoltre la spesa di 5 milioni di euro per il 2024 e il 2025 per completare l’ammodernamento del Campus del Politecnico Campus Nord di Bovisa, Milano.

Istruzione: promozione ITS Academy e personale

Vengono stanziate risorse per potenziare strutture e laboratori e per ampliare l’offerta formativa attraverso la promozione di percorsi negli ITS Academy.

L’articolo 9 precisa invece che i vincitori dei concorsi disposti per ricoprire i posti di insegnante tecnico-pratico, che vi abbiano preso parte solo con il possesso del titolo di studio richiesto a legislazione vigente, nel primo anno di servizio, ossia 2024/2025 debbano conseguire l’abilitazione, conseguendo il CFU.

Disposto, invece, nell’articolo 10, l’aumento del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, di 13.700.000 euro, anche per supportare le azioni relative al nuovo sistema di gestione delle pratiche pensionistiche.

Infine, l’articolo 11 prevede l’incremento dell’autorizzazione di spesa per fornire alle famiglie meno abbienti i libri di testo.

 

Leggi anche: Lavoro nero: come funzionano le sanzioni

Decreto riscossione: fino a 10 anni per saldare le cartelle Il decreto riscossione n. 110/2024 e il dm attuativo del 27.12.2024 prevedono il discarico automatico, il riaffidamento e nuove forme di dilazione

Decreto riscossione: cosa prevede

Decreto riscossione n. 110/2024 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 184 del 07 agosto 2024. Il provvedimento, che interviene sul riordino del sistema nazionale della riscossione, si è reso necessario a causa dei 1.200 miliardi di euro di debiti fiscali ancora da riscuotere.

Il decreto in vigore dall’8 agosto 2024, composto da 19 articoli, tocca diversi aspetti dell’attività di riscossione, dalla pianificazione agli adempimenti, dal discarico automatico al riaffidamento degli incarichi.

Tra gli interventi più importanti quelli sulle dilazioni di pagamento. Di sicuro interesse anche quelli sulla riscossione nei confronti dei soggetti che sono coobbligati solidali, sull’adeguamento delle disposizioni relative alla concentrazione della riscossione nell’accertamento e quelli sulla compensazione tra rimborsi e importi iscritti a ruolo.

Vediamo le misure principali del decreto destinate a incidere maggiormente sui contribuenti.

Attività di riscossione: pianificazione annuale

L’attività di riscossione, anche in base a logiche di raggruppamento dei crediti per codice fiscale, dovrà essere pianificata annualmente. Da questa previsione però non dovranno derivare nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica.

Dal 1° gennaio 2025 gli adempimenti a carico dell’agente di riscossione prevedono il tempestivo tentativo di notifica della cartella e degli altri interruttivi della prescrizione. Nell’attuare detti adempimenti l’agente deve conformare la sua attività al piano annuale ed entro la fine di ogni mese deve trasmettere all’ente creditore le informazioni relative allo stato delle procedure di riscossione del mese precedente.

Discarico automatico e differimento

Le quote affidate all’Agenzia a partire dal 1° gennaio 2025 e non riscosse verranno discaricate in modo automatico al 31 dicembre del 5° anno successivo rispetto all’affidamento.

L’Agenzia però può comunicare il discarico anticipato all’ente creditore:

  • se le quote sono relative a fallimenti o liquidazioni giudiziali chiusi;
  • se previa verifica telematica, il debitore non ha beni su cui rivalersi;
  • se non ci sono nuovi beni rispetto ai quali, le attività finalizzate al recupero, si sono esaurite con esito totalmente o parzialmente infruttuoso.

Il decreto prevede l’esclusione provvisoria dal discarico automatico delle quote affidate dal 1° gennaio 2025 in due diversi casi.

  1. Se al 31 dicembre del quinto anno successivo rispetto a quello di affidamento la riscossione è sospesa o pendono ancora procedure esecutive o concorsuali.
  2. Se nel periodo compreso tra la data di affidamento e il 31 dicembre del quinto anno successivo sono stati presi accordi nel rispetto di quanto stabilito dal codice della crisi o sono intervenute dilazioni, agevolazioni o si sono verificati l’inadempimento, la revoca o la decadenza dal beneficio o se, tra data di affidamento il 31 dicembre e il quinto anno successivo, la riscossione è stata sospesa per 18 mesi. Queste quote, al 31 dicembre del quinto anno successivo rispetto all’affidamento, sono discaricate automaticamente.

Carichi riaffidati

Il credito è valido fino allo scadere del termine di prescrizione che decorre dall’ultimo atto di interruzione notificato in data anteriore al discarico automatico.

L’ente creditore può  quindi decidere di:

  • gestirlo autonomamente;
  • affidarlo in concessione a soggetti privati;
  • riaffidarlo per la durata di due anni all’agente della riscossione nazionale. Il riaffidamento, in questo caso, avviene solo se il debitore presenta nuovi e significativi elementi di natura reddituale o patrimoniale.

Commissione per il magazzino dell’Agenzia

Si vuole istituire una Commissione che si occupi di analizzare il magazzino dell’Agenzia delle Entrate per formulare soluzioni relative al discarico parziale o totale dello stesso.

Estratto di ruolo non impugnabile

L’estratto di ruolo non è impugnabile. L’estratto di ruolo e la cartella di pagamento se non sono stati notificati validamente possono essere impugnati  se il debitore riesce a dimostrare in giudizio che l’iscrizione a ruolo può arrecargli un pregiudizio in tutta una serie di casi sottoelencati:

  • Per effetto di quanto stabilito dal Codice dei contratti pubblici (dlgs n. 36/2023).
  • Per la riscossione di somme di cui è creditore nei confronti di enti pubblici.
  • Per la perdita di benefici nel rapporto con la PA.
  • Nell’ambito delle procedure contemplate dal Codice della Crisi.
  • Per operazioni di finanziamento da soggetti autorizzati.
  • Nell’ambito della cessione di azienda.

Decreto riscossione: in GU il decreto attuativo

Il decreto del Mef del 27 dicembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024, introduce nuove modalità di rateazione con l’agente della riscossione, applicabili alle istanze presentate dal 1° gennaio 2025. Questo provvedimento, che attua la Riforma della riscossione (Dlgs n. 110/2024), stabilisce criteri chiari per valutare lo stato di difficoltà del debitore e le nuove durate dei piani di rientro.

Principali novità

Parametri per definire lo stato di difficoltò del debitore:

  • per persone fisiche e imprese individuali il parametro principale è l’ISEE;
  • per altri soggetti invece si considerano l’indice di liquidità e il rapporto tra debito e valore della produzione.

Rate massime dei piani di rientro

Per debiti fino a 120mila euro: non è necessaria una documentazione probatoria; basta unattestazione per accedere ai piani di rientro.

Durata massima dei piani:

  • 84 rate (2025-2026);
  • 96 rate (2027-2028);
  • 108 rate dal 2029.

Per debiti superiori a 120mila euro: se il debitore dimostra lo stato di difficoltà per debitori superiori a 120.000 euro sono previsti piani di rientro fino a 120 rate.

Sul numero delle rate incidono le date di presentazione delle istanze:

  • Da 85 a 120 rate (istanze presentate nel 2025 e 2026);
  • Da 97 a 120 rate (istanze presentate nel 2027 e 2028);
  • Da 109 a 120 rate per istanze presentate dal 1° gennaio 2029.

Il decreto prevede anche situazioni particolari di difficoltà.

  • Immobili inagibili: la difficoltà è automaticamente riconosciuta se l’immobile unico è inagibile per eventi straordinari.
  • Pubbliche amministrazioni: piano sempre a 120 rate, previa dichiarazione della difficoltà da parte del legale rappresentante.
  • Condomini: la difficoltà si fonda sull’indice Beta (rapporto tra debito totale e entrate ultimo rendiconto), che deve superare il 10%.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione metterà a disposizione un applicativo online per simulare il numero massimo di rate che potranno essere concesse in base alla propria situazione economica.