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Negozio di accertamento: cos’è, requisiti, normativa Cos’è il negozio di accertamento, quando è ammesso, quali requisiti deve avere e come si distingue dagli altri negozi, esempi e riferimenti normativi

negozio di accertamento

Cos’è il negozio di accertamento

Il negozio di accertamento è una figura atipica del diritto civile, non espressamente disciplinata nel Codice Civile, attraverso cui le parti accertano l’esistenza o l’insussistenza di un rapporto giuridico preesistente, senza creare, modificare o estinguere diritti, ma solo stabilizzando una situazione giuridica controversa o incerta.

Il suo obiettivo è quindi di rimuovere l’incertezza giuridica con un atto vincolante, che rende il rapporto accertato inattaccabile da parte delle stesse parti.

Natura e funzione

Il negozio di accertamento ha funzione dichiarativa, non dispositiva. Le parti si limitano a riconoscere e dichiarare una realtà giuridica preesistente, producendo effetti vincolanti sul piano dell’autonomia privata.

A differenza del contratto tipico, questo negozio non ha per oggetto prestazioni o trasferimenti patrimoniali, ma si configura come uno strumento di stabilizzazione giuridica utile a prevenire o evitare liti.

Normativa di riferimento e inquadramento giuridico

Il nostro ordinamento non prevede una disciplina codificata per questo negozio, che viene riconosciuto in via interpretativa e giurisprudenziale come legittima espressione dell’autonomia privata (art. 1322 c.c.).

In base all’art. 1322 c.c., comma 2, i privati possono concludere contratti atipici purché siano meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico, e questo negozio rientra tra questi, se risponde a una finalità di certezza e stabilità del diritto.

Esempi di negozio di accertamento

1. Negozio ricognitivo tra coniugi

Due coniugi separati sottoscrivono un documento in cui accertano che una determinata somma già versata costituisce saldo e stralcio degli obblighi patrimoniali reciproci. Non creano nuovi diritti, ma accertano quanto già esistente.

2. Accordo fra eredi

Gli eredi di un defunto si accordano per riconoscere la quota ereditaria spettante a ciascuno sulla base di testamenti e atti preesistenti, senza modificarne i contenuti.

3. Dichiarazione tra soci

Due soci si accordano per accertare l’entità delle rispettive quote sociali in base agli apporti già effettuati, senza dar luogo a trasferimenti o modifiche societarie.

Differenze rispetto ad altri negozi

Negozio di accertamento vs. contratto

Il contratto produce effetti modificativi (costituisce, estingue, trasferisce diritti), mentre il negozio di accertamento si limita a riconoscere uno stato giuridico già esistente.

Negozio di accertamento vs. transazione

Nella transazione (art. 1965 c.c.) le parti rinunciano reciprocamente a diritti incerti per evitare una lite o porvi fine. Il negozio di accertamento, invece, non comporta rinunce o concessioni, ma solo una dichiarazione condivisa di certezza.

Requisiti e limiti di ammissibilità del negozio di accertamento

Per essere valido, il negozio di accertamento deve rispettare alcuni requisiti impliciti:

  • autonomia delle parti: i soggetti devono essere titolari del rapporto giuridico da accertare;
  • certezza dell’oggetto: l’oggetto dell’accertamento deve essere determinato e determinabile;
  • corrispondenza con la realtà giuridica: le dichiarazioni non possono falsare il contenuto del rapporto;
  • meritevolezza: deve perseguire una funzione giuridica lecita e tutelabile.

Il negozio non può avere ad oggetto diritti indisponibili (es. status personale, ordine pubblico) e non può essere utilizzato per eludere norme imperative.

Giurisprudenza di rilievo

Cassazione n. 14618/2012: Il negozio di accertamento è finalizzato a eliminare l’incertezza su una situazione giuridica preesistente, rendendola definitiva e vincolante. Non ha la funzione di creare o trasferire nuovi diritti, ma presuppone l’esistenza di un rapporto giuridico precedente. L’obiettivo principale del negozio di accertamento è quindi quello di rendere certa una situazione giuridica precedentemente incerta. Questo significa che le parti concordano su come interpretare o riconoscere un rapporto già esistente, senza modificarlo o crearne uno nuovo. Un negozio di accertamento può essere considerato nullo per mancanza di causa solo in due casi: quando le parti hanno erroneamente o volutamente accertato una situazione che in realtà non esiste affatto; quando la situazione preesistente esisteva, ma era già certa e quindi non c’era alcuna incertezza da eliminare.

Cassazione n. 13014/2025: “non è mai da ritenersi idoneo un negozio di mero accertamento, il quale può eliminare incertezze sulla situazione giuridica, ma non sostituire il Corte di Cassazione – copia non ufficiale 8 di 10 titolo costitutivo, essendo necessario, invece, un contratto con forma scritta dal quale risulti la volontà attuale delle parti di determinare l’effetto traslativo, sicché è pure irrilevante che una delle parti, anche in forma scritta, faccia riferimento ad un precedente rapporto qualora questo non sia documentato (Cass. Sez. 2, 11/04/2016, n. 7055; Cass. Sez. 3, 18/06/2003, n. 9687). Ciò significa che, già in astratto, un negozio di accertamento non può rilevare come titolo traslativo contrario all’operatività della presunzione di Condominio ex art. 1117 c.c.”

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