ammortizzatori sociali

Ammortizzatori sociali: online i dati INPS L'INPS ha pubblicato l'aggiornamento dell'osservatorio sugli ammortizzatori sociali: CIG ordinaria, CIG in deroga, Fondi di solidarietà e Naspi

Osservatorio ammortizzatori sociali

Ammortizzatori sociali: l’INPS ha pubblicato online l’aggiornamento dell’osservatorio. Lo ha reso noto lo stesso istituto previdenziale, con un comunicato del 26 agosto 2024.

Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di luglio sono state 36,6 milioni, in leggero aumento rispetto al precedente mese di giugno (35,3 milioni), più accentuato l’aumento rispetto a luglio 2023 (28,6 milioni).

Per quanto riguarda le singole tipologie di intervento, l’osservatorio ha registrato quanto segue:

CIG ordinaria

Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a luglio 2024 sono state 26,1 milioni, circa il 4% la variazione congiunturale rispetto al precedente mese di giugno 2024 (25,1 milioni di ore). A luglio 2023 erano state autorizzate 18,5 milioni di ore. CIG straordinaria Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a luglio 2024 è stato pari a 9,1 milioni (di cui 5,9 per solidarietà) in leggera diminuzione rispetto al mese precedente in cui erano state autorizzate 9,5 milioni di ore (di cui 6,8 per solidarietà). In diminuzione anche la variazione tendenziale, -3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente in cui erano state autorizzate 9,3 milioni di ore (di cui 2,8 per solidarietà).

CIG in deroga

L’istituto comunica che “non ci sono stati interventi in deroga autorizzati nel mese di luglio 2024”.

Fondi di solidarietà

Il numero di ore autorizzate a luglio 2024 nei fondi di solidarietà è stato pari a 1,3 milioni, in crescita sia rispetto al mese precedente (0,7 milioni), sia rispetto a luglio 2023 (0,8 milioni), con due settori maggiormente interessati da questo incremento: il settore degli Intermediari (Agenzie viaggio, immobiliari, di brokeraggio, magazzini di custodia conto terzi) e il settore delle Attività varie (Professionisti, artisti, scuole e istituti privati di istruzione, istituti di vigilanza, case di cura private). Da segnalare che il dato cumulato delle ore autorizzate nei primi sette mesi del 2024 (6,7 milioni di ore) è risultato molto inferiore a quello dei primi sette mesi del 2023 (8,9 milioni di ore).

NASpI

Il numero di beneficiari di NASpI a marzo 2024 è stato pari a 1.069.000 soggetti con una variazione congiunturale di -5,9% (1.136.000 i beneficiari di NASpI nel mese precedente). Modesta la variazione tendenziale, -1,8% rispetto al dato dello stesso mese dell’anno precedente (1.089.000).

incentivo assunzione disabili

Incentivo assunzione disabili: come fare domanda Dal 2 settembre al 31 ottobre 2024, gli enti del terzo settore e le ONLUS possono presentare la domanda per accedere all'incentivo assunzione disabili

Incentivo assunzione disabili

Incentivo assunzione disabili: dal 2 settembre al 31 ottobre 2024, gli enti del terzo settore e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) possono presentare la domanda per accedervi. Lo comunica l’INPS con un avviso sul proprio sito.

La normativa

Il contributo, istituito dal decreto Lavoro (articolo 28, decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48), è riconosciuto agli enti del terzo settore e alle ONLUS per le assunzioni di persone con disabilità:

  • di età inferiore a 35 anni;
  • assunte ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68 (norme per il diritto al lavoro dei disabili);
  • con contratto di lavoro a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024;
  • per lo svolgimento di attività conformi allo statuto.

La domanda

La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro, o suo delegato, tramite il Cassetto previdenziale del contribuente.

Il messaggio 29 agosto 2024, n. 2906 illustra le modalità di presentazione della domanda e fornisce i file da inviare all’INPS in fase di domanda.

 

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pensione reversibilità

Pensione reversibilità coppie gay: spetta al partner e al figlio? Saranno le Sezioni Unite della Cassazione a pronunciarsi sulla questione se al partner omosessuale e al figlio avuto grazie alla maternità surrogata spetta il diritto alla pensione indiretta del defunto

Pensione reversibilità partner omosessuale: parola alle Sezioni Unite

La pensione di reversibilità in favore del partner omosessuale della coppia sposata negli Stati Uniti, che ha avuto un figlio grazie alla maternità surrogata, è oggetto dell’ordinanza interlocutoria della Cassazione n. 22992/2024. La sezione IV civile non si è pronunciata, ma ha rimesso la questione al Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite. La questione da risolvere riguarda la disciplina intertemporale dettata dalla legge n. 76 del 2016.

Domanda pensione per il partner omosessuale superstite e per il figlio

Una coppia omosessuale, unita da una stabile convivenza, ha un figlio negli Stati Uniti grazie alla fecondazione assistita. La nascita del figlio viene registrata in Italia il 23.03.2010 come figlio di uno dei membri della coppia. Il 2 novembre 2013 la coppia si sposa a New York. L’atto viene trascritto in Italia come unione civile il 4.10.2016, dopo il decesso di uno dei due, verificatosi in data 8.10.2015.

Il 06.07.2016  la paternità del superstite è accertata con conseguente trascrizione della sentenza e aggiornamento dell’atto di nascita.

Nella sua qualità d’erede e di genitore responsabile del minore il membro superstite dell’unione civile superstite agisce in giudizio per far accertare il contenuto discriminatorio della decisione con cui è stata rigettata la sua domanda di erogazione della pensione indiretta del compagno defunto. Lo stesso chiede quindi il riconoscimento della misura per se e il minore.

Pensione indiretta: rigetto in primo grado e accoglimento in appello

Il Tribunale esclude la natura discriminatoria del rigetto della richiesta. La ragione del diniego deve rinvenirsi infatti nell’assenza dei requisiti richiesti dalla legge. Inammissibile inoltre la domanda per accertare il diritto alla pensione indiretta perché proposta con procedimento speciale antidiscriminatorio. Parte soccombente impugna la decisione. La Corte d’Appello accoglie il gravame e accerta il diritto del compagno superstite e del minore alla pensione indiretta perché eredi del soggetto a cui sarebbe spettata la pensione diretta.

La Corte condanna quindi l’INPS a pagare i ratei dovuti maggiorati degli interessi a partire dal 1° novembre 2015. Per la Corte i componenti della coppia omosessuale hanno diritto a un trattamento omogeneo rispetto a quello della coppia coniugata. La pensione ai superstiti rientra nell’ambito dei doveri di solidarietà previsti dalla Costituzione e che caratterizzano le relazioni affettive, comprese quelle omosessuali. Essa è espressione del diritto inviolabile di vivere la propria condizione di coppia con libertà e del diritto alla tutela giurisdizionale. La Corte giunge a conclusioni similari anche per il figlio minore.

Niente pensione indiretta prima della legge n. 76/2016

L’INPS ricorre alla Corte di Cassazione contestando il riconoscimento della pensione di reversibilità al partner superstite della coppia omosessuale. Questo perché il decesso del partner assicurato si è verificata prima dell’entrata in vigore della legge n. 76/2016, che ha regolamentato le unioni civili e le convivenze.

Con il secondo motivo l’INPS contesta la decisione della Corte d’appello per aver riconosciuto il diritto alla pensione indiretta al minore. La trascrizione della sentenza statunitense che ha riconosciuto la paternità del “genitore intenzionale” è contraria all’ordine pubblico. Per l’istituto il minore nato da una maternità surrogata non possiede il requisito soggettivo richiesto per il diritto alla pensione indiretta.

Al ricorso dell’INPS il partner superstite propone contro-ricorso con cui contesta i motivi sollevati dall’INPS. La domanda dovrebbe essere accolta a prescindere dalla anteriorità della data del decesso del partner rispetto all’entrata in vigore della legge n. 76/2016. Il rigetto avrebbe infatti natura discriminatoria. Il secondo motivo invece deve essere rigettato per la mancata legittimazione dell’INPS a contestare lo stato di filiazione accertato negli Stati Uniti.

Cassazione: “vicenda peculiare”

La Cassazione ricorda di essersi già pronunciata sulla questione, negando la pensione di reversibilità al superstite legato da stabile convivenza con un soggetto dello stesso sesso, deceduto prima dell’entrata in vigore della legge n. 76/2016.

Il caso di specie tuttavia presenta delle peculiarità rispetto all’orientamento citato. Le coppie omosessuali prima di tutto non possono optare per il matrimonio come le coppie conviventi di sesso diverso. Peculiare è inoltre la posizione del minore, che è meritevole di una tutela speciale in una situazione caratterizzata da un’accentuata vulnerabilità. Il legislatore non dovrebbesacrificare in maniera sproporzionata i fondamentali doveri di solidarietà, che presiedono al riconoscimento della pensione in favore dei superstiti, in nome dello stigma della pratica che ha condotto alla nascita del minore.” 

Parola alle Sezioni Unite

Le questioni oggetto di dibattito nella vicenda, suscettibili di ripresentarsi in numerose altre fattispecie riguardano l’interpretazione della disciplina vigente in relazione a questioni di estrema importanza, che riguardano la disciplina intertemporale della legge n. 76/2016.

Appare quindi necessario comporre il dettato normativo e le indicazioni fornite dalla Corte Costituzionale e dalle Carte internazionali per garantire una tutela omogenea e non frazionata dei vari interessi in campo e per orientare il comportamento delle amministrazioni coinvolte.

Queste le ragioni per le quali la Cassazione rimette la questione al Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite in ragione delle “questioni di massima di particolare importanza, implicate dalla trattazione del ricorso principale dell’INPS e del primo motivo di ricorso incidentale.”

 

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Allegati

cedolino pensione

Cedolino pensione: le novità di settembre 2024 Cedolino pensione: con il comunicato del 19 agosto 2024 l’INPS fornisce informazioni importanti su trattenute, conguagli e pagamento

Cedolino pensione settembre 2024

Novità per il cedolino della pensione relativo al mese di settembre 2024. Con un comunicato del 19 agosto 2024 l’INPS fornisce importanti informazioni sulle date di pagamento, sulle trattenute fiscali e sui conguagli.

Cos’è il cedolino pensione

Il cedolino della pensione è il documento che permette di controllare l’importo mensile che l’INPS eroga a titolo di pensione e le ragioni per le quali può subire delle modifiche.

Pagamento 2 settembre 2024

l’INPS pagherà la pensione del mese di settembre 2024 con la valuta del 2 settembre. La pensione va in pagamento infatti il primo giorno bancabile del mese, fatta eccezione per il mese di gennaio. Il 1° settembre 2024 cade di domenica, per cui il primo giorno bancabile, utile per il pagamento, è lunedì 2 settembre 2024.

Trattenute fiscali: conguaglio 2023 e 2024

Alla fine del 2023 l’INPS ha effettuato il controllo di tutte le ritenute fiscali che sono state applicate alle pensioni nel 2023. Attraverso questo controllo l’INPS ha verificato se è stata trattenuta la giusta quantità di tasse.

Nel caso in cui siano state trattenute poche tasse, ossia se le tasse dovute dopo i controlli sono risultate inferiori a quelle dovute, l’INPS procede con la richiesta  della differenza.

Se nel 2023 le ritenute applicate su base mensile sono risultate inferiori al quantum dovuto annualmente, l’INPS ha provveduto al recupero, applicando le trattenute sulla pensione a partire dai mesi di gennaio e febbraio 2024. Se non è stato possibile recuperare tutto l’importo nei primi due mesi, perché i  ratei pensionistici di questi mesi sono risultati insufficienti per procedere al recupero, le trattenute continueranno fino al saldo definitivo del debito.

Eccezioni alla regola

Questa regola però subisce delle eccezioni, nei seguenti casi:

  • Se la pensione annuale è bassa, ovvero non supera i 18.000 euro e il debito dopo il conguaglio ammonta a più di 100 euro di tasse, si potrà pagare in rate più comode fino al mese di novembre.
  • Altre tasse, come le addizionali regionali e comunali vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo.
  • Alcune pensioni, infine, come quelle per l’invalidità civile o gli assegni sociali, sono esenti da tasse.

Mancata dichiarazione dei redditi

Chi ha una pensione legata al reddito e non ha ancora comunicato i redditi del 2020, rischia di perdere parte della pensione o di dover restituire quanto percepito in più.

I pensionati che non hanno ancora comunicato i propri dati reddituali del 2020 subiranno una trattenuta del 5% sui ratei della pensione di agosto e settembre, in base all’importo di quella percepita nel mese di luglio 2024. Questi soggetti devono comunicare i propri dati reddituali entro il 15 settembre 2024.

In caso di mancato invio dei dati richiesti l’INPS provvederà a revocare gli importi pensionistici dovuti e legati ai redditi del 2020.

Nel caso in cui le pensioni siano quelle dovute ai superstiti l’INPS procederà ad applicare la soglia massima di abbattimento dell’importo pensionistico dovuto (art. 1 comma 41 legge n. 335/1995). Fatta questa operazione l’INPS procederà al calcolo e al recupero degli importi non dovuti.

Assistenza fiscale: conguagli

Cosa succede a settembre con il modello 730? A settembre l’INPS controllerà tutti i dati delle dichiarazioni dei redditi (modello 730) di tutti i pensionati che lo hanno scelto per gestire il conguaglio fiscale, se i flussi sono arrivati dall’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno.

  • A chi ha pagato più tasse del dovuto, l’INPS procederà al rimborso sulla pensione di settembre.
  • A chi invece risulta a debito per il pagamento delle tasse, l’INPS applicherà la relativa trattenuta sulla pensione di settembre.

 

Scopri che cos’è il Certificato di pensione INPS (ObisM)

contaci app inps giovani

Contaci: l’app Inps per i giovani L'INPS lancia il Progetto Giovani per avvicinare la platea della fascia d'età 18-34 anni al mondo della previdenza. Tante le iniziative, tra cui l'app Contaci

Educazione previdenziale, l’app Inps per i giovani

Si chiama Contaci, l’app Inps per i Giovani. Un’applicazione che si inserisce nel più ampio “Progetto Giovani” dell’istituto che prenderà il via ad ottobre. L’iniziativa dell’Inps è tesa ad avvicinare la platea dei giovani nella fascia d’età 18-34 anni al mondo della previdenza.
Il progetto è stato presentato al Meeting di Rimini, uno dei più significativi appuntamenti del calendario politico-istituzionale del Paese, al quale l’istituto di previdenza ha partecipato, con la presenza del presidente Gabriele Fava, dal 20 al 25 agosto 2024.

Obiettivo del progetto Giovani

L’obiettivo dell’Inps, si legge nella nota istituzionale, è quello di “promuovere la cultura previdenziale tra i giovani” e a tal fine sono diverse le iniziative messe in campo nel 2024-2025 sull’educazione previdenziale. Tra queste, appunto, “l’App CONTACI, uno strumento pensato appositamente per avvicinare le giovani generazioni al mondo della previdenza”.

“Uno degli obiettivi fondamentali della presenza di INPS al Meeting – prosegue la nota – è proprio quello di aumentare la consapevolezza in materia previdenziale, facendo conoscere meglio norme e strumenti a disposizione dei più giovani. L’App CONTACI servirà proprio per far comprendere a questi ultimi il funzionamento del nostro sistema pensionistico: si tratta di uno strumento immaginato in particolare per la fascia di età 18-34, per chi si trova nel regime contributivo e si è affacciato da poco al mondo del lavoro”.

pensione anticipata contributiva

Pensione anticipata contributiva Pensione anticipata contributiva: come uscire dal mondo del lavoro in anticipo in presenza dei requisiti richiesti dalla legge di bilancio 2024

Cos’è la pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata contributiva consente al lavoratore di uscire dal mondo del lavoro in anticipo e di andare quindi in pensione prima del tempo previsto in via ordinaria. La legge di bilancio n. 213/2023 per l’anno 2024 ha aggiornato i requisiti necessari per potervi accedere, rendendoli più stringenti anche rispetto a quelli previsti dalla legge Fornero. Il legislatore tende in questo modo a scoraggiare l’uscita dal lavoro in via anticipata.

Pensione anticipata contributiva: requisiti

Hanno diritto alla pensione anticipata i lavoratori in possesso del requisito contributivo puro. Si tratta nello specifico di quei lavoratori che:

  • hanno iniziato a lavorare a decorrere dal 1° gennaio 1996;
  • hanno 20 anni di contributi versati (esclusi quelli figurativi);
  • hanno compiuto almeno 64 anni di età.

Grazie a questo istituto i lavoratori possono andare in pensione 3 anni prima rispetto ai 67 anni richiesti dalla legge per poter accedere alla pensione di vecchiaia e con anni di contributi dimezzati. La pensione anticipata ordinaria richiedere infatti ai lavoratori uomini il versamento di 42 anni e 10 mesi di contribuiti, alle lavoratrici donne invece 41 anni e 10 mesi di contributi versati.

Soglie di trattamento della pensione anticipata contributiva

Il comma 125 dell’articolo 1 della legge di bilancio n. 213/2023 ha introdotto importanti novità per quanto riguarda la soglia minima e massima di trattamento relative alla pensione anticipata contributiva. Informazioni di dettaglio sulla pensione anticipata sono contenute nella circolare INPS n. 46 del 13 marzo 2024.

Soglia minima

Per quanto riguarda la soglia minima di trattamento la legge di bilancio stabilisce che essa deve essere almeno 3 volte la misura dell’assegno sociale, che per il 2024 è di Euro 534,41. La soglia scende a 2,8 per le donne con un figlio e a 2,6 per le donne con due o più figli.

Queste quindi le soglie minime di importo:

  • 3 volte l’assegno sociale per la generalità dei lavoratori: Euro 1.603,33 euro lordi al mese;
  • 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un figlio: Euro 1.469,25 lordi al mese;
  • 2,6 volte l’assegno sociale per le donne con due o più figli: Euro 1.389, 47 lordi al mese.

Soglia massima

Fino alla maturazione dei requisiti che la legge richiede per la pensione di vecchiaia la pensione anticipata non può superare l’importo massimo mensile pari a 5 volte il trattamento minimo di pensione INPS stabilito per ogni anno che per il 2024 è di Euro 2.993,05. Questo tetto massimo vale fino alla maturazione dell’età richiesta dalla legge per la pensione ordinaria ossia 67 anni fino al 31.12.2026.

Finestra di 3 mesi

Una volta che il lavoratore abbia raggiunto i restituiti per la pensione anticipata contributiva dovrà aspettare comunque tre mesi prima di vedersi erogare la pensione.

Sistema contributivo e Gestione separata INPS

I lavoratori che hanno contributi versati al 31.12.1995 e che optano il computo presso la Gestione Separata previsto dall’art. 3 del DM n. 282/1996 possono accedere anch’essi alla pensione anticipata.

Chi opta per questo computo vede accreditarsi tutti contributi, anche di altre casse, presso la Gestione Separata. Anche in questo caso la pensione viene ricalcolata per intero con il sistema contributivo.

Per poter esercitare questa facoltà il lavoratore deve avere:

  • almeno 15 anni di contributi versati e di questi, almeno 5 devono essere stati versati dal 1.01.1996;
  • meno di 18 anni di contributi, con un minimo di uno, al 31.12.995 e almeno un mese di contributi presso la Gestione Separata.

I contributi versati presso le casse previdenziali dei professionisti non rilevano ai fini del calcolo.

 

Leggi anche Pensione anticipata e di vecchiaia: come ottenere l’assegno

donne vittime di violenza

Donne vittime di violenza: la guida in 8 passi Dal numero verde al reddito di libertà, l'INPS fa il punto sui servizi e le prestazioni per le vittime di stalking, violenza o abusi

Donne vittime di violenza

Dal numero verde al Reddito di Libertà: le informazioni sui servizi e sulle prestazioni INPS per le vittime di stalking, violenza o abusi in una guida pubblicata online dallo stesso istituto di previdenza. La guida in otto passi per le donne vittime di violenza offre informazioni sui servizi e sulle prestazioni INPS per le donne vittime di stalking, violenza o abusi che abbiano o meno denunciato questi atti al numero verde 1522 per essere poste sotto la tutela dei Centri antiviolenza.

Numero verde 1522

Quando una donna si sente minacciata può chiamare il numero verde 1522, disponibile gratuitamente sia da rete fissa che mobile. Questo servizio offre supporto in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo ed è esposto anche presso gli Uffici relazioni con il pubblico delle sedi INPS.

Astensione dal lavoro e congedo indennizzato

È una tutela riconosciuta alle lavoratrici inserite nei percorsi di protezione, che possono avvalersi di un’astensione dal lavoro per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco temporale di tre anni.

Possono beneficiarne le:

  •  lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato;
  •  lavoratrici con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • apprendiste, operaie, impiegate e dirigenti con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo;
  •  lavoratrici agricole;
  •  lavoratrici domestiche;
  • lavoratrici autonome.

La domanda di congedo indennizzato per donne vittime di violenza può essere presentata online all’INPS dalle donne lavoratrici inserite nei percorsi di protezione.

ISEE per donne protette

Le donne inserite nei programmi di protezione dei Centri antiviolenza possono richiedere l’ISEE che non comprenda il reddito dell’altro genitore, nei casi in cui questi sia escluso dalla potestà genitoriale sui figli o sia soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare.

Reddito di Libertà

È una prestazione che sostiene l’autonomia e l’emancipazione delle donne vittime di violenza con un contributo fino a 400 euro mensili per 12 mensilità. La domanda può essere presentata al comune di residenza, direttamente o tramite un rappresentante legale.

Assegno di Inclusione (ADI)

L‘Assegno di Inclusione è un sostegno economico e di inclusione sociale per i nuclei familiari in condizione di svantaggio, comprese le vittime di violenza di genere. È necessario comprovare la situazione economica e partecipare a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

pignoramento pensioni

Pignoramento pensioni Pignoramento pensioni 2024: la procedura, i limiti di pignorabilità a tutela del minimo vitale e l’opposizione all’esecuzione per difendersi

Pignoramento pensioni 2024: come funziona

In relazione al pignoramento pensioni 2024 vediamo in che cosa consiste e come funziona il metodo forzoso che i creditori possono utilizzare per recuperare gli importi loro spettanti.

L’art. 543 c.p.c.

Poiché la pensione viene erogata dall’INPS o da altre casse previdenziali la procedura prende il nome di pignoramento presso terzi. Il terzo in questo caso è rappresentato dall’Istituto pensionistico o dalla Cassa che eroga il trattamento.

La norma a cui fare riferimento per il pignoramento presso terzi è l’articolo 543 c.p.c.

Questa norma riconosce infatti al creditore il diritto di pignorare i crediti che il debitore vanta nei confronti di terzi soggetti o le cose del debitore che si trovano nel possesso di terzi.

Questi soggetti terzi sono definiti dalla legge terzi pignorati.  

Pignoramento pensioni 2024: limiti

Il pignoramento della pensione però è soggetto a dei limiti.

Limiti di importo

Il primo limite ha a che fare con l’importo pignorabile. Il creditore infatti non può pignorare l’intero importo della pensione del debitore, ma solo una parte. Il nostro ordinamento impone di salvaguardare il minimo vitale. C’è un importo in sostanza, necessario alla sopravvivenza del debitore, che non può essere aggredito dai creditori.  Con questo termine si intende infatti l’importo necessario a garantire al pensionato una vita dignitosa.

Limite della natura del trattamento

Il secondo limite che l’ordinamento pone al pignoramento della pensione riguarda la natura della prestazione. Non è possibile infatti pignorare gli importi che hanno natura di trattamento assistenziale. Ne sono un esempio la pensione di invalidità civile, l’indennità di accompagnamento e l’assegno sociale.

Pignoramento pensioni 2024: importo pignorabile

Il limite dell’importo pignorabile serve, come anticipato, a garantire al debitore un minimo vitale per garantirgli una vita dignitosa.

Detto questo, qual’è l’importo pignorabile a un pensionato?

Il decreto Aiuti bis n.115/2022, modificando la disciplina contenuta nell’articolo 545 c.p.c comma 7, ha stabilito che non sono pignorabili fino all’importo pari al doppio della misura massima dell’assegno sociale, con il tetto dei 1000 euro, le somme che vengono corrisposte a titolo di pensione, di indennità sostitutive della pensione o di assegni di quiescenza.

La parte che eccede detto importo può essere pignorabile nei limiti indicati dai commi 3, 4 e 5 dell’articolo 545 c.p.c e da speciali disposizioni di legge.

Calcolo dell’importo non pignorabile 2024

Quest’anno, come indicato nella Tabella allegata alla circolare INPS n. 1 del 02.01.2024, l’importo dell’assegno sociale è di Euro 534,41. L’importo che non può essere pignorato, come visto sopra, è pari al doppio del valore della pensione sociale, per cui non è possibile procedere al pignoramento dell’importo della pensione fino a 1.068,82.

Importo pensione pignorabile 2024

Precisato che fino all’importo di Euro 1.068,82 la pensione non può essere pignorata, la parte eccedente può essere oggetto di pignoramento nel limite di 1/5 se il creditore che agisce è solo uno. Qualora infatti i creditori siano due o più la parte della pensione che eccede l’importo non pignorabile potrà essere aggredita nella misura dei 2/5.

Limiti in caso di accredito della pensione su c/c

I limiti visti finora relativi al pignoramento della pensione cambiano quando l’emolumento viene accreditato sul conto corrente del debitore. In questo caso, in base alle regole previste per il 2024, la parte pignorabile della pensione, sempre nella misura di 1/5 è quella che eccede l’importo pari a 3 volte l’assegno sociale ossia Euro 1.603,23.

Pignoramento pensioni: Agenzia delle Entrate

Tra i soggetti pubblici che possono aggredire la pensione c’è anche l’Agenzia delle Entrate. In questo caso l’importo che può essere aggredito con il pignoramento varia in base all’importo della pensione.

L’Agenzia infatti può pignorare:

  • 1/10 dell’importo per pensioni fino a 2.500,00 euro;
  • 1/7 dell’importo per pensioni che vanno da un minimo di 2.500,00 euro fino a 5.000,00 euro;
  • 1/5 dell’importo per pensioni al di sopra dei 5.000,00 euro.

Pignoramento della pensione: come difendersi

Per difendersi dal pignoramento delle pensioni è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in questioni previdenziali.

In genere, in presenza dei presupposti necessari, ovvero di pignoramenti ingiustificati, è possibile avviare un’opposizione all’esecuzione, per contestare

  • il diritto vantato dal creditore nel procedere all’esecuzione;
  • la modificazione o l’inesistenza del credito contenuto nel titolo esecutivo;
  • l’ammissibilità della pretesa sotto il profilo giuridico.

Vedi gli altri articoli in materia di pensioni

assegno di maternità

Assegno di maternità Assegno di maternità dei Comuni 2024: importo, requisiti soggettivi e reddituali e indicazioni per fare domanda

Assegno di maternità: che cos’è

L’assegno di maternità è un contributo economico previsto per ogni figlio nato a partire dal 1° gennaio 2001 o per ogni minore in affidamento preadottivo o in adozione che alla data indicata non sia stato dato in affidamento.

A chi spetta l’assegno di maternità

Le donne residenti in Italia, con cittadinanza italiana o comunitaria o straniere in possesso di determinati requisiti hanno diritto all’assegno di maternità.

L’assegno spetta alle madri disoccupate o che, pur lavorando, non godono di altre indennità di maternità erogate dall’INPS o dal datore di lavoro. La misura spetta anche alle madri che beneficiano di indennità  di maternità in misura inferiore all’assegno di maternità. In quest’ultimo caso l’assegno è erogato per la differenza.

Importo dell’assegno di maternità nel 2024

La circolare INPS n. 40 del 29 febbraio 2024 ha reso noto che, la variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati da applicare nel 2024 all’assegno di maternità è del 5,4%.

L’importo mensile dell’assegno di maternità per nascite, affidamenti e adozioni verificatesi dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2024 è quindi di Euro 404,17, per 5 mesi. L’importo complessivo per i 5 mesi di durata dell’assegno invece è di Euro 2.020,85.

Requisito economico ISEE per l’assegno di maternità

La stessa circolare INPS n. 40/2024 ha reso noto altresì il requisito economico richiesto nel 2024 per accedere all’assegno di maternità. Per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamenti verificatisi dal 1 gennaio fino al 31 dicembre 2024 l’ISEE non deve superare  Euro 20.221,13.

Domanda: come e quando farla

La domanda per richiedere l’assegno di maternità deve essere presentata al Comune di residenza entro 6 mesi. Il termine decorre dalla nascita o dalla data di ingresso effettivo in famiglia del minore adottato o in affidamento.

Quando la domanda può essere presentata da soggetti diversi dalla madre

  • Se la madre del bambino è minorenne, il padre, se maggiorenne, può presentare domanda. Se anche il padre del bambino è minorenne il genitore della madre, che ne ha la responsabilità genitoriale o un legale rappresentante, può fare domanda.
  • Se la madre del minore o colei che lo avuto in adozione o in affido è deceduta, la domanda può essere inoltrata dal padre che lo abbia riconosciuto (o dal coniuge della donna adottiva o affidataria). Il minore però deve collocato presso la famiglia anagrafica del soggetto che fa la domanda e deve essere sottoposto alla sua responsabilità genitoriale.
  • Se la madre ha abbandonato il bambino o il minore è stato dato in affidamento esclusivo al padre, la domanda può essere presentata da quest’ Il minore in questo caso deve trovarsi presso la famiglia anagrafica del padre e deve essere sottoposto alla sua responsabilità genitoriale. La madre deve risultare residente o soggiornante in Italia al momento del parto, in questo caso l’assegno spetta al padre.
  • Se i coniugi si sono separati la domanda può essere presentata dall’adottante o dall’affidatario preadottivo. Il minore tuttavia deve far parte della famiglia anagrafica del soggetto che presenta la domanda e l’assegno non deve essere già stato riconosciuto alla madre adottiva o affidataria.
  • In caso di adozione speciale (art. 44 comma 3 legge n. 184/1983) la domanda può essere presentata dall’adottante non sposato. Il minore però deve essere collocato presso la famiglia anagrafica del richiedente e deve essere sottoposto alla sua responsabilità genitoriale.
  • Se il minore non è riconosciuto o non è riconoscibile dai genitori la domanda può essere presentata dal soggetto a cui il minore è stato affidato dal giudice. In questo caso il bambino deve rientrare nella famiglia anagrafica del soggetto a cui è stato affidato.

Documenti da produrre per la domanda

Chi presenta la domanda per l’assegno di maternità deve anche produrre alcuni documenti.

  • Una DSU valida che indichi i redditi percepiti dal nucleo famigliare nell’anno precedente.
  • Un’autocertificazione che dichiari il possesso dei requisiti richiesti dalla legge per fare domanda, l’assenza di altri trattamenti economici e di non aver fatto domanda per l’assegno di cui all’ 75 dlgs n. 151/2001 per lavori atipici e discontinui. Qualora il soggetto dichiari di beneficiare di qualche indennità legata alla maternità deve indicarne l’importo.

 

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prestazioni lavoro occasionale

Prestazioni lavoro occasionale solo su MyINPS L'istituto comunica che da luglio 2024 i dati relativi ai contatti di posta elettronica ed sms possono essere inseriti solo su MyINPS

Prestazioni di lavoro occasionale: dati su MyINPS

Per le prestazioni di lavoro occasionale, i dati relativi ai contatti di posta elettronica e/o SMS a partire dal mese di luglio 2024 possono essere inseriti e aggiornati solo su MyINPS. Lo comunica l’istituto con il messaggio 23 luglio 2024, n. 2701,

Comunicazioni tramite MyINPS

L’INPS, come indicato nella circolare n. 107/2017, ha previsto l’invio tramite la piattaforma telematica dedicata alle prestazioni occasionali (art. 54-bis dl n. 50/2017, convertito con modificazioni dalla l. n. 96/2017) mediante comunicazione di posta elettronica e/o di short message service (SMS) e nell’area riservata MyINPS di una serie di comunicazioni tra cui:
  •  ai prestatori del Libretto Famiglia, della avvenuta comunicazione, da parte dell’utilizzatore, della prestazione lavorativa eseguita e dei relativi termini di svolgimento;
  • ai prestatori del Contratto di Prestazione occasionale, della dichiarazione trasmessa dall’utilizzatore preventivamente allo svolgimento della prestazione lavorativa, con l’indicazione dei termini generali della medesima e della eventuale comunicazione di revoca della dichiarazione trasmessa dall’utilizzatore in caso di mancato svolgimento della prestazione.

A decorrere dal mese di luglio 2024, i dati possono essere inseriti e aggiornati dai prestatori di lavoro occasionale esclusivamente accedendo all’area riservata MyINPS.

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