Cos’è l’isopensione
L’assegno di esodo, noto anche come isopensione, è uno strumento di flessibilità in uscita introdotto dall’art. 4, commi da 1 a 7-ter della legge 28 giugno 2012, n. 92 (cd. Riforma Fornero), destinato ai lavoratori del settore privato prossimi alla pensione, per agevolare la transizione verso il trattamento pensionistico. L’isopensione è quindi una forma di accompagnamento alla pensione anticipata attraverso un accordo aziendale.L’istituto consente, a fronte della sottoscrizione di un’intesa tra azienda e sindacati, il collocamento anticipato del lavoratore rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, mediante l’erogazione di un assegno pari alla pensione maturata al momento dell’uscita.
Normativa di riferimento
La disciplina è contenuta nell’articolo 4 della legge n. 92/2012, come successivamente modificata. L’istituto è stato prorogato fino al 2026, con la possibilità di utilizzo dell’isopensione alle aziende con più di 15 dipendenti.
Requisiti per accedere all’isopensione
Per poter usufruire dell’assegno di esodo, è necessario che:
- l’impresa abbia più di 15 dipendenti;
- venga sottoscritto un accordo aziendale con le rappresentanze sindacali sull’esodo incentivato;
- il lavoratore maturi il diritto alla pensione entro 7 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro (dal 2018 al 2026);
- l’impresa garantisca la copertura economica dell’assegno mensile e della contribuzione figurativa fino al pensionamento del lavoratore.
Come funziona l’isopensione
- Accordo sindacale: l’azienda stipula un accordo collettivo sull’esodo con le organizzazioni sindacali.
- Comunicazione all’INPS: l’accordo e le informazioni sui lavoratori coinvolti vengono trasmesse all’INPS.
- Accettazione individuale: ogni lavoratore aderisce su base volontaria.
- Erogazione dell’assegno: una volta cessato il rapporto di lavoro, l’azienda versa all’INPS i fondi necessari per corrispondere al lavoratore l’assegno mensile (di importo pari alla pensione calcolata al momento dell’esodo) fino alla maturazione del diritto alla pensione.
- Contribuzione figurativa: l’INPS accredita i contributi figurativi, necessari per garantire la maturazione del diritto alla pensione.
Durata massima
La durata dell’isopensione può estendersi fino a sette anni (in origine erano quattro), purché il lavoratore maturi il diritto a uno dei trattamenti pensionistici entro tale termine. La decorrenza dell’assegno si interrompe con l’accesso effettivo alla pensione.
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi:
- per il lavoratore: la possibilità di uscita anticipata e tutela del reddito e della contribuzione;
- per l’azienda: la gestione agevolata del turn-over e riduzione controllata del personale.
Svantaggi:
- per l’impresa: gli elevati costi finanziari legati alla garanzia dell’erogazione dell’assegno e dei contributi;
- per il lavoratore: assenza di rivalutazione automatica dell’assegno, non reversibilità ai superstiti e perdita di alcuni trattamenti familiari.
Come fare domanda
La domanda di accesso all’isopensione non è individuale ma è promossa dall’azienda, che deve:
- sottoscrivere un accordo aziendale con le rappresentanze sindacali;
- trasmettere l’accordo all’INPS per la verifica della sostenibilità dell’intervento;
- richiedere l’autorizzazione al trattamento di isopensione;
- garantire i fondi com fideiussione bancaria;
- raccogliere le adesioni volontarie dei lavoratori interessati;
- presentare la domanda definitiva all’INPS.
Il lavoratore, a sua volta, non deve inoltrare alcuna domanda diretta all’INPS ma solo sottoscrivere la propria adesione al piano.
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