Dl Lavoro: le principali novità In vigore dal 29 ottobre 2024, il Dl Lavoro che contrasta il lavoro sommerso e recluta nuovo personale docente per attuare al meglio il PNRR
DL Lavoro n. 160/2024
Il DL Lavoro, approvato dal Governo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 253 del 28 ottobre 2024 per entrare in vigore il 29 ottobre. Il provvedimento, n. 160/2024, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” si compone di 12 articoli, raggruppati in tre capi: lavoro, sistema universitario e istruzione.
DL Lavoro: lotta al lavoro sommerso
L’articolo 1 del decreto prevede che dal 1° gennaio 2026 vengano introdotti gli indici sintetici di affidabilità contributiva. Questa previsione vuole promuovere il rispetto degli obblighi contributivi a carico dei datori di lavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia, dopo aver sentito l’INPS e l’Ispettorato nazionale del Lavoro, dovranno approvare i primi due ISAC entro il 31 dicembre 2025. Dovranno quindi individuare ulteriori 6 settori a rischio di evasione contributiva entro il 2026.
L’Ispettorato Nazione del Lavoro dovrà consentire l’accesso al portale nazionale del sommerso alle amministrazioni pubbliche e agli enti che erogano o gestiscono fondi pubblici.
Per contrastare la disoccupazione il decreto riconosce ai dipendenti dei datori di lavoro, anche artigiani, un’integrazione al reddito. La disposizione si rivolge in particolare agli artigiani, che nel semestre precedente abbiano occupato fino a 15 addetti nei settori tessile, abbigliamento, calzature e conciario.
Un decreto dovrà stabilire annualmente una percentuale superiore al 5% per la quota del Fondo da destinare alle crisi occupazionali dell’editoria e dell’informazione.
Reclutamento e Consiglio Universitario Nazionale
L’art. 4 istituisce i quadrimestri quarto e quinto, successivi ai tre quadrimestri previsti dal bando del 2023. Il tutto per garantire il regolare svolgimento delle procedure di abilitazione scientifica nazionale e promuovere le politiche di reclutamento del personale docente in attuazione del PNRR.
Nelle more della riforma del Consiglio universitario nazionale, il decreto prevede che lo stesso continui a operare nella composizione attuale fino al 31 luglio 2025. A questa novità consegue la proroga fino a tale data dei mandati dei componenti attuali del Consiglio.
Per contrastare il problema abitativo degli universitari il decreto prevede che gli immobili sequestrati alla criminalità organizzata vengano destinati a residenze e alloggi universitari.
Il provvedimento autorizza la spesa di 5 milioni di euro per il 2024 e il 2025 per completare l’ammodernamento del Campus del Politecnico Campus Nord di Bovisa, Milano.
Istruzione: promozione ITS Academy e personale scolastico
Il decreto per il 2024 autorizza nuove risorse per potenziare strutture e laboratori e per ampliare l’offerta formativa.
L’articolo 9 precisa invece che i vincitori dei concorsi disposti per ricoprire i posti di insegnante tecnico-pratico, che vi abbiano preso parte solo con il possesso del titolo di studio richiesto a legislazione vigente, nel primo anno di servizio, ossia 2024/2025 debbano conseguire l’abilitazione, conseguendo il CFU.
L’articolo 11 prevede infine l’autorizzazione di spesa per fornire alle famiglie meno abbienti i libri di testo.
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