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Benefici previdenziali lavoratori invalidi: guida breve Benefici previdenziali lavoratori invalidi: una breve guida sulle agevolazioni previste dal nostro ordinamento

benefici previdenziali

Benefici previdenziali per i lavoratori invalidi

Il nostro ordinamento prevede diversi benefici previdenziali per i lavoratori invalidi. Queste hanno il pregio di agevolare l’ accesso alla pensione e, in alcuni casi, di fornire maggiorazioni contributive. L’obiettivo finale è di supportare i lavoratori più vulnerabili.

Pensione di vecchiaia anticipata

I lavoratori dipendenti di datori privati con un’invalidità superiore all’80% possono chiedere di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata.

I requisiti necessari per avere diritto questa agevolazione sono:

  • età anagrafica di 61 anni (uomini) e di 56 anni (donne);
  • almeno 20 anni di contributi.

Raggiunti i requisiti, occorre attendere 12 mesi. Questa misura è riservata ai dipendenti privati con contributi al 31 dicembre 1995. L’invalidità viene valutata secondo la Legge n. 222/1984.

Benefici previdenziali lavoratori invalidi: APE sociale

L’APE Sociale è una misura prevista per quei lavoratori che si trovano in condizioni di fragilità. Questa agevolazione si può chiedere a 63 anni e 5 mesi di età, se in possesso di 30 anni di contributi, in presenza di un’invalidità pari o superiore al 74%. Le donne beneficiano anche di una riduzione di 1 anno per ogni figlio (fino a massimo di 2 anni) sul requisito contributivo.

Pensione anticipata lavoratori precoci

I lavoratori precoci (almeno 12 mesi di contributi effettivi prima dei 19 anni) possono andare in pensione con soli 41 anni di contributi se hanno un’invalidità pari o superiore al 74%.

Benefici previdenziali lavoratori invalidi: opzione donna

Tra i benefici previdenziali per i lavoratori invalidi opzione donna consente alle lavoratrici con una invalidità pari o superiore al 74% di accedere alla pensione anticipata. La misura può essere richiesta dalle donne in possesso di 35 anni di contributi e 61 anni di età, accettando un ricalcolo contributivo dell’assegno. L’età si riduce di 1 anno per figlio (max 2 anni).

Pensione di inabilità

La pensione di inabilità è prevista in favore dei lavoratori del settore privato che abbiano perso totalmente e permanentemente la capacità lavorativa. Questa agevolazione richiede il raggiungimento del requisito contributivo minimo di 5 anni (di cui 3 negli ultimi 5 anni). Questa misura è incompatibile con qualsiasi attività lavorativa.

Nel settore pubblico, l’inabilità che comporta la corresponsione della pensione prevede la dispensa dal servizio.

L’inabilità si può configurare in due diverse modalità.

  • Inabilità assoluta a qualsiasi attività lavorativa (L. 335/95): richiede 5 anni di contributi (3 nel quinquennio precedente) e l’impossibilità totale e permanente di svolgere qualsiasi lavoro.
  • Inabilità assoluta alla mansione o a proficuo lavoro riguarda l’inidoneità assoluta e permanente alla propria mansione (dopo 15/20 anni di servizio a seconda dell’ente datore) o a svolgere un lavoro proficuo (dopo 15 anni di servizio).

Vuoi approfondire? Allora leggi Pensione di inabilità

Assegno ordinario di invalidità 

L’assegno ordinario di invalidità è previsto sempre per i lavoratori del settore privato con capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo. Come previsto per la pensione di inabilità è necessario essere in possesso di almeno 5 anni di contributi (di cui 3 negli ultimi 5 anni).

Maggiorazione contributiva di 2 mesi all’anno

I lavoratori dipendenti che presentano un’ invalidità superiore al 74% o che siano sordomuti hanno diritto a 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivo presso amministrazioni pubbliche o aziende private, fino a un massimo di 5 anni aggiuntivi. Questo beneficio è utile per il diritto e la misura della pensione (nel sistema retributivo), ma non per il calcolo della quota contributiva. Si applica solo ai periodi di lavoro dipendente.