Accompagnamento alla pensione: cos’è
L’accompagnamento alla pensione è un insieme di strumenti e misure che consentono ai lavoratori di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, garantendo loro un reddito ponte fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. Si tratta di una soluzione flessibile e complementare al sistema previdenziale, che interessa principalmente le grandi aziende in fase di ristrutturazione, ma può riguardare anche prestazioni individuali a sostegno dei lavoratori in uscita.
Con “accompagnamento alla pensione” si fa riferimento quindi a strumenti di transizione dal lavoro alla pensione, che garantiscono un sostegno economico per i lavoratori che cessano anticipatamente l’attività, ma che non hanno ancora raggiunto i requisiti per accedere alla pensione.
Tali strumenti includono:
- isopensione (ex art. 4, L. n. 92/2012);
- assegno straordinario dei fondi di solidarietà bilaterali (es. settore bancario);
- contratti di espansione (Dlgs n. 148/2015);
- ape sociale (dl n. 50/2017);
- altre misure di accompagnamento previste nei CCNL o da accordi aziendali.
Normativa di riferimento
Le prestazioni di accompagnamento sono regolate da un quadro normativo composito. Tra i riferimenti principali:
- legge n. 92/2012 (Riforma Fornero): istituisce l’isopensione per esuberi;
- dlgs n. 148/2015: introduce i contratti di espansione e i fondi di solidarietà;
- legge di Bilancio 2023 e 2024: prorogano misure come l’Ape sociale.
Come funziona l’accompagnamento alla pensione
Il funzionamento dipende dallo strumento utilizzato. In generale, il percorso prevede:
- l’accordo tra lavoratore e datore di lavoro (individuale o collettivo);
- la verifica dei requisiti (età, contributi, distanza dalla pensione);
- l’erogazione di un reddito ponte a carico dell’azienda o del fondo di solidarietà;
- la copertura contributiva figurativa da parte dell’INPS fino al pensionamento effettivo.
Le principali forme di accompagnamento alla pensione
1. Isopensione (ex art. 4, L. 92/2012)
- riservata ad aziende con più di 15 dipendenti;
- consente il pensionamento anticipato a coloro che hanno maturato i requisiti minimi di tipo anagrafico e contributivo per la pensione di vecchiaia (67 anni) o per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne; 41 anni e 10 mesi per gli uomini) entro 7 anni dalla fine del rapporto di lavoro, fino al 2026;
- prevede una copertura contributiva integrale da parte del datore di lavoro;
- l’importo erogato è pari alla pensione maturata al momento dell’uscita.
2. Assegno straordinario dei fondi di solidarietà bilaterali
- riguarda comparti regolati da fondi di solidarietà INPS (bancari, assicurativi, ecc.).
- il lavoratore percepisce un assegno mensile fino al raggiungimento della pensione;
- consente il pensionamento anticipato a coloro che hanno maturato i requisiti minimi di tipo anagrafico e contributivo per la pensione di vecchiaia (67 anni) o per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne; 41 anni e 10 mesi per gli uomini) entro 5 anni dalla fine del rapporto di lavoro.
3. Contratto di espansione
- riguarda aziende con almeno 50 dipendenti (soglia ridotta negli ultimi anni).
- prevede una riduzione del personale e la formazione per i dipendenti rimanenti;
- il lavoratore può uscire fino a 5 anni prima della pensione, con accompagnamento a carico dell’azienda e dell’INPS.
4. APE Sociale
- prestazione assistenziale a carico dello Stato, prorogata fino al 31 dicembre 2025.
- riguarda i lavoratori che si trovano in condizioni svantaggiate (disoccupati, caregiver, invalidi, lavori gravosi);
- fornisce un reddito mensile massimo di 1.500 euro fino al pensionamento.
Compatibilità e tassazione
Le prestazioni di accompagnamento in genere non sono cumulabili con redditi da lavoro dipendente o autonomo, salvo deroghe previste dai contratti collettivi. L’importo percepito è assoggettato a tassazione IRPEF, come reddito assimilato a pensione.
Leggi anche gli altri articoli dedicati alla materia pensionistica