bonus anziani

Bonus anziani: indicazioni operative INPS L'istituto ha fornito nuove indicazioni operative sul bonus anziani, la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti

Bonus anziani: indicazioni INPS

Con il messaggio 18 marzo 2025, n. 949, l’INPS ha fornito nuove indicazioni operative sul bonus anziani, la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti.

La misura, si ricorda, è destinata agli anziani di almeno 80 anni, titolari di indennità di accompagnamento e con un ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro, a cui è stato riconosciuto un livello di bisogno assistenziale gravissimo.

I controlli automatici

L’INPS eseguirà controlli automatici per verificare:

  • il possesso di un ISEE sociosanitario valido;
  • la titolarità dell’indennità di accompagnamento;
  • la sussistenza del bisogno assistenziale gravissimo, valutato tramite commissioni mediche e un questionario sul contesto familiare.

Quota fissa e quota integrativa

La Prestazione Universale è composta da:

  • una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento;
  • una quota integrativa, attualmente pari a 850 euro mensili, utilizzabile esclusivamente per:
    • remunerare assistenti domiciliari regolarmente contrattualizzati;
    • acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate.

L’uso della quota integrativa sarà soggetto a controlli trimestrali. La mancata dimostrazione della spesa comporterà la decadenza dal beneficio.

Bonus anziani e indennità di accompagnamento

La Prestazione Universale, una volta riconosciuta, assorbe l’indennità di accompagnamento di cui alla legge 11 febbraio 1980, n. 18, e le ulteriori prestazioni di cui all’articolo 1, comma 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. Tuttavia, rammenta l’INPS, la scelta a favore della Prestazione Universale è reversibile e, pertanto, il beneficiario può rinunciare alla medesima con il conseguente ripristino dei contributi di cui all’articolo 1, comma 164, secondo periodo, della legge n. 234/2021 presentando specifica richiesta all’INPS tramite l’apposita funzione disponibile sul portale dell’Istituto. In tale caso, l’INPS provvede alla sospensione della quota integrativa prevista dalla Prestazione Universale, ripristinando l’indennità di accompagnamento.

indennità di malattia

Indennità di malattia ai pensionati lavoratori Indennità di malattia: l'INPS con la circolare n. 57/2025 cambia orientamento e riconosce l'indennità di malattia ai pensionati lavoratori

Indennità di malattia ai pensionati: indicazioni INPS

L’INPS cambia orientamento e riconosce l’indennità di malattia anche ai pensionati che avviano un nuovo rapporto di lavoro dipendente. La novità è contenuta nella circolare n. 57/2025, che chiarisce la compatibilità tra il trattamento pensionistico e la prestazione economica che viene riconosciuta in caso di malattia, in risposta alla disposizioni vigenti che permettono ai pensionati di iniziare un nuovo rapporto lavorativo dipendente, anche se con dei limiti, come vedremo.

Cosa cambia per i pensionati lavoratori

In precedenza, l’INPS negava il riconoscimento dell’indennità ai lavoratori dipendenti già pensionati, ritenendo che la pensione costituisse una fonte di reddito alternativa. Tuttavia, il nuovo orientamento considera il trattamento pensionistico e l’indennità di malattia due prestazioni autonome e quindi cumulabili. Il riconoscimento di questa tutela previdenziale risponde all’esigenza di compensare la perdita di reddito legata alla malattia, perché incide anche sui pensionati che lavorano.

Indennità di malattia: eccezioni

Non tutti i pensionati lavoratori però possono beneficiare dell’indennità. Restano esclusi coloro che percepiscono una pensione di inabilità, in quanto incompatibile con il lavoro, e gli iscritti alla gestione separata, per i quali la legge non prevede tale diritto.

Operai agricoli e limiti temporali

Per gli operai agricoli a tempo determinato (OTD), il diritto all’indennità di malattia si estingue con la scadenza degli elenchi INPS che attestano il diritto alla prestazione, ovvero il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di riferimento. Se l’operaio agricolo è pensionato e non trova un nuovo impiego, perde il diritto all’indennità anche se ancora iscritto negli elenchi.

Un passo verso una maggiore tutela

Con questa revisione, l’INPS garantisce una maggiore tutela ai pensionati che continuano a lavorare. L’indennità di malattia non si configura più come un diritto limitato ai soli lavoratori attivi, ma come una misura di protezione del reddito per tutti i dipendenti, indipendentemente dal loro status pensionistico. Questo adeguamento risponde all’evoluzione del mercato del lavoro, in cui sempre più pensionati scelgono di proseguire l’attività lavorativa.

 

Leggi anche:  Malattia e visite fiscali: tutte le info sul sito INPS

certificazione unica

Certificazione Unica 2025 Inps: come scaricarla online L'Inps ha reso noto che è disponibile online la Certificazione Unica 2025, ecco come fare per ottenerla

Online la Certificazione Unica 2025

L’INPS ha reso noto che è disponibile online la Certificazione Unica 2025 relativa ai redditi percepiti nel 2024.

A cosa serve

Il documento è indispensabile per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
La CU è accessibile a tutti i cittadini attraverso le modalità digitali e tradizionali, riflettendo così l’impegno dell’Istituto verso l’innovazione e la semplificazione dei servizi.

Le CU pubblicate all’apertura del servizio hanno raggiunto la cifra di 26.783.143.

Come ottenerla

Per visualizzare, scaricare e stampare il modello CU 2025 è necessario accedere con le proprie credenziali (SPID, CIE, CNS, eIDAS e PIN) all’area personale MyINPS e seguire il percorso: “I tuoi servizi e strumenti” > “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti da INPS” > “Certificazione Unica 2025 (Cittadino)”.

I  pensionati possono scaricare il documento anche tramite il servizio online “Cedolino della pensione”.

La CU 2025 è disponibile anche via app su INPS Mobile per dispositivi Android e Apple iOS, utilizzando le credenziali personali e il servizio “Certificazione Unica”.

Altri metodi per ottenere la Certificazione Unica

In alternativa, la Certificazione Unica potrà essere richiesta tramite:

  • patronati, CAF e professionisti abilitati;
  • Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo richiestacertificazioneunica@postacert.inps.gov.it, allegando una copia del documento di identità del richiedente. In questo caso, la Certificazione Unica sarà inviata dall’INPS direttamente alla casella di posta elettronica utilizzata per la richiesta;
  • numero verde dedicato 800 434320;
  • Contact center multicanale al numero 803 164 oppure al numero 06 164164.
pensionati all'estero

Pensionati all’estero: al via l’accertamento dell’esistenza in vita L'INPS ha reso noto che è stata avviata l'operazione di verifica dell'accertamento dell'esistenza in vita dei pensionati all’estero

Pensionati all’estero, al via accertamento INPS

Pensionati all’estero: l’INPS ha definito le modalità per l’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che percepiscono trattamenti previdenziali all’estero per il biennio 2025-2026. Questa verifica, affidata a Citibank N.A., è essenziale per garantire la regolarità dei pagamenti e prevenire indebite erogazioni.

Modalità di verifica dell’esistenza in vita

Come indicato nel messaggio INPS del 13 marzo 2025, n. 890, il processo di accertamento si svolgerà in due fasi, con scadenze precise per l’invio delle attestazioni.

Procedura operativa:

  • Citibank N.A. invierà ai pensionati le richieste di attestazione dell’esistenza in vita.
  • I beneficiari dovranno restituire l’attestazione compilata entro i termini indicati.
  • In caso di mancata ricezione del documento, il pagamento della pensione verrà temporaneamente dirottato presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.
  • Se il pensionato non ritira personalmente la somma né presenta l’attestazione richiesta, il pagamento verrà sospeso dal mese successivo.

Informazioni aggiuntive

Il messaggio INPS fornisce dettagli su:
Criteri di esclusione dall’accertamento dell’esistenza in vita.
Modalità di produzione della prova dell’esistenza in vita.
Procedure di riemissione delle rate sospese.
Servizi di supporto per chi necessita di assistenza nella procedura.

Per ulteriori aggiornamenti e dettagli ufficiali, è consigliato consultare il sito INPS e le comunicazioni di Citibank N.A. 

pensione supplementare

Pensione supplementare Pensione supplementare: definizione, destinatari, requisiti, funzionamento, domanda e giurisprudenza di rilievo

Cos’è la pensione supplementare?

La pensione supplementare è un trattamento previdenziale erogato su domanda dell’interessato e dei superstiti. Essa consente di far valere i contributi che il lavoratore ha versato in una gestione previdenziale diversa rispetto a quella in cui ha maturato ed è diventato titolare di pensione. Questa prestazione consente quindi di valorizzare i contributi versati, integrando la pensione principale già percepita da un altro ente previdenziale.

In base al soggetto che richiede la prestazione, ossia il titolare della pensione o il parente superstite, la pensione supplementare può essere di vecchiaia, di invalidità e ai superstiti.

A chi è rivolta la pensione supplementare

Essa spetta:

  • per i contributi versati all’AGO (FPLD – Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e gestioni speciali degli autonomi) ai lavoratori che sono titolari di una pensione a carico di un fondo esclusivo, esonerativo o sostitutivo;
  • ai pensionati già titolari di un trattamento previdenziale principale presso un altro ente (ad esempio, FPLS);
  • ai pensionati che percepiscono il trattamento a carico del Fondo Clero destinato ai ministri del culto di confessioni diverse rispetto a quella cattolica;
  • coloro che percepiscono assegni vitalizi al posto della pensione.

Come funziona

L’importo della prestazione viene calcolato in base ai contributi versati nell’AGO. Il calcolo avviene con il sistema retributivo, misto o contributivo, a seconda della data di versamento dei contributi e dell’anzianità contributiva del richiedente.

Requisiti principali

  • Età pensionabile: il richiedente deve aver raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia nella gestione in cui si richiede la pensione supplementare:
  • Titolarità o liquidazione in corso della pensione principale;
  • Contributi insufficienti per la pensione autonoma nella gestione in cui si chiede la pensione supplementare.

Requisiti specifici sono richiesti per la pensione supplementare di invalidità e ai superstiti.

Quanto spetta con la pensione supplementare

L’importo della pensione supplementare dipende da diversi fattori;

  • contributi versati;
  • sistema di calcolo applicabile (retributivo o contributivo).
  • rivalutazione dei contributi versati.

Non esiste un importo fisso, ma in media la misura è rappresentata da una percentuale limitata della pensione principale.

Come fare domanda per la pensione supplementare

La domanda deve essere presentata telematicamente all’INPS attraverso i seguenti canali:

  • Portale INPS: accedendo con SPID, CIE o CNS.
  • Patronati e CAF: che forniscono assistenza gratuita nella compilazione e invio della richiesta.
  • Contact Center INPS: numero 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare.

Documenti necessari

  • Documento d’identità e codice fiscale.
  • Certificazione dell’ente previdenziale principale attestante la titolarità della pensione.
  • Estratto conto contributivo INPS per verificare i periodi di contribuzione AGO.

Giurisprudenza rilevante

Diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno chiarito aspetti rilevanti dell’istituto:

Cassazione n. 29247/2023

La pensione supplementare rappresenta un beneficio autonomo e distinto, il cui regime di età pensionabile deve essere determinato in base alla data di presentazione della domanda amministrativa per tale pensione, e non alla data in cui si maturano i requisiti per la pensione principale. Di conseguenza, le clausole di salvaguardia relative ai requisiti anagrafici e contributivi, previste per la pensione di anzianità o di vecchiaia, non sono applicabili al trattamento della pensione supplementare.

Cassazione n. 36199/2023

Un assicurato iscritto alla gestione separata, che possiede anche contributi versati presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), ha la possibilità di scegliere tra due opzioni:

– ottenere una pensione autonoma a carico dell’AGO, utilizzando i contributi maturati in quella gestione, e impiegare quelli della gestione separata per una pensione supplementare.

– concentrare tutti i contributi nella gestione separata, al fine di ottenere un’unica pensione calcolata con il metodo contributivo.

La decisione spetta esclusivamente all’interessato. Pertanto, l’integrazione dei contributi maturati in altre gestioni nella gestione separata può avvenire solo su esplicita richiesta. Fino a quando il pensionato non esprime questa volontà, tali contributi non possono essere considerati nella gestione separata.

Cassazione n. 31519/2021

Il decreto ministeriale 2 maggio 1996, n. 282, art. 1, comma 2, stabilisce che:

  • Pensione supplementare: gli iscritti alla gestione separata che non raggiungono i requisiti per una pensione autonoma possono ottenerne una supplementare se sono titolari di un trattamento pensionistico erogato dall’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o da altre gestioni previdenziali obbligatorie (come le forme esclusive e sostitutive dell’AGO, le gestioni speciali per i lavoratori autonomi e le casse dei liberi professionisti).
  • Requisiti anagrafici: per accedere al trattamento pensionistico supplementare, è necessario soddisfare il requisito di età previsto dalla L. 335/1995, art. 1, comma 20.
  • Utilizzo dei contributi: i contributi versati nella gestione separata, insufficienti per una pensione autonoma, vengono utilizzati per calcolare il trattamento supplementare.
  • Autonomia del beneficio: la pensione supplementare è distinta dal trattamento principale sia per la decorrenza (dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda) sia per il calcolo, che include eventuali aumenti per i familiari.
  • Aggiornamenti normativi: il requisito anagrafico è soggetto a modifiche legislative nel tempo, in base al regime della gestione presso cui si richiede il trattamento supplementare.

 

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malattia e visite fiscali

Malattia e visite fiscali: tutte le info sul sito INPS Online la pagina dell'istituto dedicata all'indennità di malattia e visite fiscali per i lavoratori dipendenti e iscritti alla Gestione Separata

Malattia e visite fiscali

Malattia e visite fiscali: l’INPS ha pubblicato online sul proprio sito una nuova pagina interamente dedicata all’indennità di malattia, riconosciuta a lavoratori dipendenti e iscritti alla Gestione Separata, e alle visite mediche di controllo.

Nella pagina dedicata sul portale dell’istituto sono contenute tutte le informazioni d’interesse sia sull’indennità riconosciuta ai lavoratori dipendenti e a quelli iscritti alla Gestione Separata, quando un evento di malattia ne determina l’incapacità temporanea al lavoro, sia sulle visite fiscali.

Le info su indennità di malattia e visite mediche

Con riferimento all’indennità di malattia, per entrambe le categorie di lavoratori l’Istituto fornisce le informazioni su:

  • requisiti;
  • durata della prestazione;
  • quanto spetta;
  • modalità di pagamento;
  • come richiedere l’indennità.

La pagina, inoltre, fornisce le indicazioni sulle visite mediche di controllo. Per consentire i controlli di verifica dell’effettiva temporanea incapacità lavorativa, infatti, il lavoratore deve rendersi reperibile al proprio domicilio nelle fasce orarie previste.

L’assenza alla visita medica di controllo, se non giustificata, comporta l’applicazione di sanzioni.

Tramite la pagina, infine, informa l’istituto, è possibile scaricare diverse guide sulla tutela della malattia e sui certificati.

 

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pensioni

Pensioni: le indicazioni Inps sulle novità della legge di bilancio L'istituto fornisce indicazioni sulle nuove disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2025 in materia di pensioni

Pensioni e legge di bilancio 2025

La legge di bilancio 2025 ha previsto nuove disposizioni in materia di pensioni. Alcune sono di immediata applicazione, altre per la loro piena operatività necessitano dell’emanazione di decreti ministeriali attuativi. L’INPS, pertanto, con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025, condivisa con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, fornisce le indicazioni per l’applicazione delle disposizioni normative di immediata operatività.

La circolare INPS

In particolare, la circolare illustra:

  • gli effetti pensionistici derivanti dalla modifica dei limiti ordinamentali;
  • l’abrogazione dell’articolo 2-ter del decreto-legge n. 30 del 1974, sull’utilizzazione dei contributi accreditati nell’AGO ai pensionati delle gestioni dei lavoratori autonomi;
  • l’estensione di Opzione donna alle lavoratrici che abbiano perfezionato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2024;
  • la pensione anticipata flessibile al raggiungimento, nel 2025, dell’età di almeno 62 anni e dell’anzianità contributiva minima di 41 anni;
  • la proroga dell’APE Sociale al 31 dicembre 2025;
  • l’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS per il 2025 e il 2026;
  • l’aumento dell’importo dell’incremento della maggiorazione sociale per il 2025;
  • la riduzione, fino a 16 mesi, del requisito anagrafico per accedere alla pensione contributiva in favore delle lavoratrici madri con quattro o più figli.

Circolare dopo decreti attuativi

Una successiva circolare, anticipa infine l’istituto, fornirà le istruzioni sulle disposizioni in materia pensionistica introdotte dalla legge di bilancio 2025 che necessitano dell’emanazione dei decreti ministeriali attuativi.

lavori usuranti

Lavori usuranti: domanda pensione entro il 1° maggio L'INPS ha fornito istruzioni sulla domanda di pensione anticipata per lavori usuranti per chi matura i requisiti dal 2026

Lavori usuranti: le istruzioni INPS

L’INPS ha fornito le istruzioni per la domanda per la pensione anticipata per lavori usuranti. Già con il messaggio n. 812/2024, l’istituto aveva fornito importanti indicazioni per i lavoratori che desiderano richiedere il riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti.

Domande entro il 1° maggio 2025

Le domande devono essere presentate entro il 1° maggio 2025 per coloro che maturano i requisiti per il pensionamento dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026.

L’opportunità è rivolta non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche a quelli del settore privato che hanno accumulato contributi in gestioni speciali per lavoratori autonomi.

È fondamentale, raccomanda l’INPS, che la documentazione necessaria venga presentata telematicamente, utilizzando il modulo AP45 e includendo la documentazione specificata nel decreto del Ministro del Lavoro.

I requisiti

I requisiti per accedere al trattamento pensionistico variano a seconda della categoria di lavoratori. Ad esempio, i lavoratori dipendenti devono avere almeno 35 anni di anzianità contributiva e un’età minima di 61 anni e 7 mesi, mentre i lavoratori autonomi devono avere un’età minima di 62 anni e 7 mesi.

Come presentare domanda

Per poter beneficiare del riconoscimento lavori usuranti, l’Istituto con il messaggio 5 marzo 2025, n. 801 ricorda, da ultimo, che la presentazione della domanda oltre il termine stabilito comporterà un differimento della decorrenza della pensione; è consigliabile, quindi, rispettare la scadenza, per non subire ritardi nei pagamenti.

Nel messaggio n. 801/2025 sono presenti tutti i dettagli, la documentazione necessaria e le indicazioni specifiche sui requisiti e sulla procedura da seguire.

incentivo al posticipo

Incentivo al posticipo del pensionamento: al via le domande Implementato dall'Inps il servizio per la presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento

Incentivo posticipo pensionamento

Con il messaggio n. 799/2025, l’INPS ha reso noto di aver implementato il servizio per la presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento.

Il servizio online, che gestisce le domande di pensione, consente la presentazione della domanda dell’incentivo, previsto dalla legge di bilancio 2023 (art. 1, legge 29 dicembre 2022, n. 197) e modificato dalla legge di bilancio 2025 (art. 1, legge 30 dicembre 2024, n. 207).

Come richiederlo

lavori usuranti

Lavori usuranti Lavori usuranti: cosa sono, chi rientra nell'elenco, qual è la normativa e come ottenere la pensione anticipata

Cosa sono i lavori usuranti

I lavori usuranti sono quelle attività lavorative caratterizzate da un’elevata gravosità fisica o da condizioni ambientali particolarmente difficili, che possono compromettere la salute del lavoratore nel lungo periodo. A causa di tali fattori, chi svolge queste mansioni ha diritto alla pensione anticipata rispetto ai requisiti ordinari previsti per la pensione di vecchiaia.

Quali sono i lavori usuranti

Secondo il D.Lgs. 67/2011, rientrano tra i lavori usuranti le seguenti categorie:

  • Lavori in galleria, cave o miniere con esposizione a polveri e agenti nocivi.
  • Lavori in cassoni ad aria compressa e ad alte pressioni.
  • Lavori svolti ad alte temperature, come in fonderie o forni industriali.
  • Lavori notturni svolti per almeno 64 notti all’anno.
  • Lavori su turni con almeno 6 ore tra mezzanotte e le 5 del mattino.
  • Conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, con capacità superiore a 9 posti.
  • Lavori di catena nell’industria manifatturiera, come il settore tessile o alimentare.

Perché danno diritto alla pensione anticipata?

L’esposizione prolungata a condizioni di lavoro gravose incide negativamente sulla salute del lavoratore, determinando un maggiore rischio di patologie professionali. Per questa ragione, la legge prevede misure previdenziali specifiche che consentono ai lavoratori usuranti di accedere alla pensione con requisiti ridotti.

Requisiti per la pensione anticipata

La pensione anticipata per i lavori usuranti può essere ottenuta con:

  • Quota 97,6: almeno 61 anni e 7 mesi di età, con 35 anni di contributi (per i dipendenti).
  • Quota 98,6: almeno 62 anni e 7 mesi di età, con 35 anni di contributi (per gli autonomi).
  • Pensione anticipata con Ape Sociale per chi ha almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi.

Normativa di riferimento

Le principali norme che regolano i benefici previdenziali per i lavoratori usuranti sono:

  • D.Lgs. 67/2011: disciplina i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata.
  • Legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017): introduce l’Ape Sociale per alcune categorie.
  • D.L. 4/2019: modifica alcuni requisiti di accesso alla pensione anticipata.

Come fare domanda lavori usuranti

La domanda deve essere presentata all’INPS entro il 1° maggio di ogni anno per poter usufruire del pensionamento anticipato nell’anno successivo.

Procedura:

  1. Verifica dei requisiti contributivi attraverso l’estratto conto INPS.
  2. Presentazione della domanda tramite:
    • Portale INPS (SPID, CIE o CNS);
    • Patronati e CAF;
    • Contact Center INPS (803 164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare).
  3. Attesa della certificazione INPS che confermi il diritto alla pensione anticipata.
  4. Presentazione della domanda di pensione vera e propria, una volta ottenuta la certificazione.

Giurisprudenza rilevante

La Corte di Cassazione e il Consiglio di Stato hanno emesso diverse sentenze sui lavori usuranti:

  • Cass. civ. n. 27390/2019: ha chiarito che l’attività lavorativa deve essere valutata nella sua continuità per stabilire il diritto alla pensione anticipata.
  • Cass. civ. n. 4568/2020: ha stabilito che anche i lavoratori part-time possono accedere ai benefici se dimostrano la continuità dell’attività usurante.
  • Cons. Stato n. 789/2021: ha affermato che l’onere della prova della natura usurante dell’attività spetta al lavoratore, ma l’INPS deve fornire criteri oggettivi di valutazione.