Cos’è la responsabilità dello psichiatra
La responsabilità dello psichiatra è un tema delicato che coinvolge aspetti giuridici, etici e medici. Trattandosi di una figura professionale che opera su pazienti affetti da disturbi mentali, lo psichiatra è titolare di una posizione di garanzia, ovvero ha l’obbligo di prevenire eventi dannosi che potrebbero derivare dalle condizioni del paziente.
Lo psichiatra infatti è un medico specialista che si occupa della diagnosi, cura e prevenzione dei disturbi psichici. La sua responsabilità giuridica deriva dall’obbligo di prendersi cura del paziente e prevenire danni che lo stesso può procurare a sé stesso e agli altri.
Questa figura può andare incontro a due principali forme di responsabilità:
- responsabilità civile, che comporta un obbligo di risarcimento danni se si verifica un pregiudizio per il paziente o per terzi;
- responsabilità penale, che si verifica quando lo psichiatra, con negligenza, imprudenza o imperizia, causa un danno penalmente rilevante.
La posizione di garanzia dello psichiatra
La giurisprudenza ha chiarito che lo psichiatra ha una posizione di garanzia nei confronti del paziente e della collettività. Questo significa che deve adottare tutte le misure necessarie per prevenire comportamenti autolesivi o etero-lesivi del paziente. Secondo l’art. 40 comma 2 del Codice Penale, “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”.
Facciamo qualche esempio pratico per comprendere meglio che cosa significa posizione di garanzia:
- se un paziente con disturbi psichiatrici manifesta tendenze suicidarie e lo psichiatra omette di ricoverarlo, può essere considerato responsabile in caso di suicidio;
- se un paziente con disturbi gravi compie atti violenti contro terzi e lo psichiatra non ha predisposto le dovute misure di sicurezza, può essere ritenuto responsabile civilmente e penalmente.
La responsabilità è quindi molto alta soprattutto nei casi in cui il medico non interviene in situazioni di pericolo evidente.
Responsabilità civile dello psichiatra
Dal punto di vista civile, la responsabilità dello psichiatra può derivare da:
- errore diagnostico o terapeutico (es. prescrizione errata di farmaci psichiatrici);
- omessa vigilanza (es. dimissione di un paziente pericoloso senza adeguata valutazione);
- violazione del consenso informato (es. trattamenti sanitari imposti senza rispettare la normativa).
Regime della prescrizione
Entro quanto tempo si può far valere il diritto che consegue alla responsabilità civile del medico psichiatra? Tutto dipende dalla natura della responsabilità stessa:
- se la responsabilità è contrattuale (rapporto medico-paziente), il termine di prescrizione è di 10 anni;
- se la responsabilità è extracontrattuale, la prescrizione è di 5 anni.
Responsabilità penale dello psichiatra
Dal punto di vista penale, lo psichiatra può essere chiamato a rispondere di:
- Omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p.);
- Omicidio colposo o lesioni colpose (art. 589-590 c.p.);
- Sequestro di persona (se impone un trattamento sanitario obbligatorio illegittimo)
La colpa medica nella responsabilità psichiatrica
La colpa dello psichiatra si valuta in base a tre parametri:
- negligenza: mancata vigilanza su pazienti pericolosi;
- imprudenza: scelte terapeutiche azzardate (es. sospensione improvvisa di farmaci);
- imperizia: errore nella diagnosi o terapia.
TSO e responsabilità dello psichiatra
Lo psichiatra può disporre un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) nei seguenti casi:
- il paziente ha un grave disturbo psichiatrico;
- il paziente rifiuta il trattamento nonostante necessiti di cure;
- il paziente rappresenta un pericolo per sé o per gli altri.
Lo psichiatra in relazione al TSO può andare incontro a responsabilità se:
- non attiva il TSO e il paziente commette un reato, può essere accusato di omissione di atti dovuti;
- impone un TSO senza rispettare la procedura, può incorrere in sequestro di persona.
Doveri dello psichiatra per evitare responsabilità
Per ridurre i rischi di responsabilità, lo psichiatra deve quindi:
- effettuare diagnosi accurate e aggiornate;
- valutare attentamente il rischio di autolesionismo o etero-aggressività;
- predisporre il TSO quando necessario, seguendo la legge;
- coinvolgere la famiglia e il team sanitario nelle decisioni;
- rispettare il consenso informato del paziente.
Poiché la responsabilità dello psichiatra è molto elevata, è fondamentale operare con prudenza e rispettare scrupolosamente le linee guida cliniche e giuridiche.
Giurisprudenza in materia
Ecco una serie di massime della Cassazione in materia di responsabilità dello psichiatra:
Cassazione n. 24138/2022
La paziente mostrava gravi problemi psicologici, accentuati da ricoveri frequenti, rifiuto di cibo, autolesionismo e un recente aborto traumatico. Il medico, con comportamenti errati e insoliti, non ha valutato adeguatamente la gravità della situazione, ignorando il rischio e non adottando misure preventive, inclusa la procedura di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), dimostrando negligenza e imprudenza. Il medico per queste ragioni è stato ritenuto responsabile della morte della paziente suicida.
Cassazione n. 43476/2017
Un medico psichiatra ha la responsabilità legale di proteggere i propri pazienti. Questo significa che deve fare tutto il possibile per prevenire:
- che il paziente possa fare del male ad altre persone;
- che il paziente possa fare del male a se stesso.
In un caso specifico, un medico è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo perché una paziente, affetta da grave schizofrenia, si è suicidata poche ore dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Il medico, nonostante la paziente avesse ingerito una dose eccessiva di farmaci, non aveva attivato alcuna cura o sorveglianza. La Corte ha stabilito che il medico non aveva adempiuto al suo dovere di protezione.
Cassazione n. 28187/2017
La possibilità che uno psichiatra sia ritenuto responsabile per aver contribuito involontariamente a un reato intenzionale commesso da un suo paziente esiste nel sistema legale. Tuttavia, questa responsabilità deve essere valutata con attenzione, considerando le linee guida mediche per determinare i limiti del rischio accettabile e valutando in anticipo se l’adeguatezza delle terapie scelte.
Cassazione n. 33609/2016
Uno psichiatra ha la responsabilità di proteggere i suoi pazienti, anche quando questi non sono ricoverati forzatamente. Ciò significa che, se esiste un rischio concreto che il paziente possa farsi del male, anche fino al suicidio, il medico deve prendere precauzioni specifiche per prevenirlo.