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Resto al Sud Resto al Sud: cos'è, quali requisiti occorrono, cosa finanzia e per quali settori, come funziona e come fare domanda

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Resto al Sud: cos’è?

Il programma Resto al Sud è frutto di un’iniziativa governativa ed è gestito da Invitalia, per sostenere la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali e professionali nel Sud e nel Centro Italia. Lanciato con il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91, il bando offre finanziamenti a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero.

In particolare, il finanziamento copre il 100% dei costi ammissibili del progetto: il 50% a fondo perduto e il restante 50% come finanziamento a tasso zero, con gli interessi interamente a carico di Invitalia.

Requisiti e aree geografiche interessate

I requisiti principali per l’accesso sono:

  • un’età compresa tra i 18 e i 55 anni;
  • l’attività deve essere situata in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) o nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria);
  • l’impresa deve essere nuova;
  • i richiedenti non devono: avere debiti con la pubblica amministrazione, essere titolari di altre forme di aiuto o agevolazioni nazionali, essere titolari di partita Iva nei 12 mesi che precedono la domanda se il comparto per il quale si chiede il finanziamento è quello libero professionale, essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Il bando è “a sportello”, il che significa che non ha una scadenza fissa, ma rimane aperto fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

Settori di attività finanziabili

Resto al Sud finanzia una vasta gamma di settori.

  • Turismo: bed and breakfast, agriturismi, ristoranti, bar e negozi di souvenir.
  • Agroalimentare: produzione e vendita di prodotti tipici locali come vino, olio, formaggi.
  • Servizi alla persona: cliniche odontoiatriche, fisioterapia, case di cura per anziani.
  • Servizi alle imprese: consulenze, formazione, marketing.
  • Tecnologia e innovazione: sviluppo software, app, startup tecnologiche.
  • Artigianato locale: ceramica, tessitura, lavorazione del legno.
  • Energia rinnovabile: pannelli solari o turbine eoliche.

Resto al Sud: progetti finanziabili

Le spese che possono essere finanziate coprono un ampio spettro di investimenti necessari per l’avvio e la crescita dell’impresa. Tra queste rientrano:

  • avvio o espansione;
  • creazione di nuovi posti di lavoro;
  • acquisto di attrezzature e tecnologie avanzate;
  • promozione di attività turistiche e culturali.

Il finanziamento massimo erogabile per la creazione di nuove imprese è di 200.000 euro.

Come fare domanda

Per presentare la domanda, è necessario compilare un modulo disponibile sul sito di Invitalia e fornire una serie di documenti, tra cui un business plan dettagliato. Sebbene sia possibile presentare la domanda in autonomia, molti scelgono di avvalersi di consulenti esperti per aumentare le probabilità di successo. L’istruttoria delle domande si conclude nel termine di 120 giorni dalla presentazione.

In questa pagina di Invitalia trovi tutte le informazioni per fare domanda

Resto al Sud: supporto di coach e tutor

Un elemento di grande valore del programma è il supporto di un tutor e di un coach aziendale, che affiancano gli imprenditori nello sviluppo del business plan e li aiutano a identificare le migliori strategie di crescita.

Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro Nord Italia

Il Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 95/2024), ha previsto due nuovi interventi:

  • Resto al Sud 2.0
  • Autoimpiego Centro Nord Italia

Un decreto direttoriale stabilirà il termine per l’avvio delle domande, quello per la richiesta del saldo e i moduli necessari da presentare per le varie istanze previste.

Come funzionano Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro Nord Italia

Il decreto attuativo del 9 luglio 2025 contiene sia disposizioni comuni, che disposizioni dedicate a ciascuno dei due interventi.

Le due misure sono finanziate con un totale di 800 milioni di euro e mirano a sostenere l’avvio di iniziative economiche da parte di giovani tra i 18 e i 35 anni non compiuti. I beneficiari devono essere inoccupati, disoccupati o inattivi, inclusi i disoccupati GOL e le persone in condizioni di vulnerabilità. Le agevolazioni, gestite da Invitalia, sono rivolte a chi avvia un’impresa individuale, una società, un’attività di lavoro autonomo o libero professionale.

I contributi sono erogati in due forme:

  • voucher a fondo perduto fino a €30.000 per il Centro-Nord e fino a €40.000 per il Sud e le Isole, con incrementi per beni tecnologici;
  • contributi per programmi di investimento dal 60% al 75% dell’investimento complessivo, in base all’importo e alla regione.

Il processo di domanda, gestito da Invitalia tramite una piattaforma online, prevede anche servizi di tutoring e formazione per i beneficiari, quest’ultima in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

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