Errore diagnostico Errore diagnostico: definizione, normativa di riferimento, risarcimento del danno e pronunce della Corte di Cassazione
Cos’è l’errore diagnostico?
L’errore diagnostico si verifica quando un medico formula una diagnosi errata o omette di riconoscere una patologia, causando un ritardo o un’errata impostazione terapeutica. Questo errore può derivare da:
- diagnosi errata: ossia identificazione sbagliata della malattia;
- diagnosi tardiva: ritardo nell’individuazione della patologia;
- mancata diagnosi: omissione nel riconoscere la malattia.
Normativa di riferimento
La responsabilità medica per errore diagnostico è disciplinata dalla Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017), che distingue tra:
- responsabilità contrattuale (art. 1218 c.c.) per il medico dipendente di una struttura sanitaria;
- responsabilità extracontrattuale (art. 2043 c.c.) per il medico libero professionista.
Inoltre, l’art. 2236 c.c. limita la responsabilità del medico ai soli casi di dolo o colpa grave quando l’errore riguarda interventi complessi.
Incertezza diagnostica e nesso causale
L’errore diagnostico non implica automaticamente la responsabilità medica. Devono essere accertati:
- l’errore effettivo: analizzando se il medico ha rispettato le linee guida e le buone pratiche cliniche;
- il nesso causale: dimostrare che l’errore ha causato un danno al paziente.
Secondo la Cassazione (sentenza n. 18392/2017), il medico è responsabile se la diagnosi errata ha impedito un trattamento tempestivo che avrebbe migliorato le condizioni del paziente.
Risarcimento del danno da errore diagnostico
Il paziente ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale se prova che:
- l’errore diagnostico è stato determinante per l’aggravamento della patologia;
- il medico non ha rispettato il dovere di diligenza;
- il danno subito è direttamente collegato all’errore.
Il risarcimento può includere:
- danno biologico (lesione della salute fisica e psichica);
- danno morale (sofferenza interiore);
- danno patrimoniale (spese mediche e perdita di reddito).
Giurisprudenza della Cassazione
Cassazione n. 15786/2023: l’errore diagnostico non si limita a una diagnosi errata di una malattia, ma si verifica anche quando il medico omette di eseguire gli esami e i controlli necessari per una diagnosi corretta. In altre parole, la responsabilità medica sussiste non solo quando si sbaglia la diagnosi, ma anche quando si trascura di fare tutto il necessario per arrivare a una diagnosi corretta.
Cassazione n. 17410/2023: il professionista che interpreta un esame diagnostico ha una responsabilità che va oltre la semplice lettura dei dati: è suo dovere valutare la necessità di ulteriori indagini e indirizzare il paziente verso approfondimenti diagnostici, qualora lo ritenga opportuno. In altre parole, non può limitarsi a una mera analisi formale, ma deve agire attivamente per garantire una diagnosi completa e accurata.
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