Vizi dell’atto amministrativo: cosa sono
Per comprendere in cosa consistono i vizi dell’atto amministrativo occorre premettere che questo è lo strumento principe mediante il quale la Pubblica Amministrazione esercita il proprio potere. Gli atti amministrativi si possono classificare in tre categorie principali: gli atti amministrativi in senso stretto, gli atti amministrativi normativi e i provvedimenti amministrativi.
Affinché l’atto amministrativo sia valido ed efficace, deve rispettare determinati requisiti previsti dalla legge. Quando questi requisiti mancano o sono compromessi, si parla di vizi dell’atto amministrativo.
I vizi compromettono la legittimità dell’atto e possono portare alla sua annullabilità o nullità, con conseguenze rilevanti per la pubblica amministrazione e per i cittadini destinatari. L’atto però può anche presentare vizi di merito, come vedremo.
La disciplina dei vizi dell’atto amministrativo rappresenta uno dei pilastri del diritto amministrativo. Essa garantisce che la pubblica amministrazione operi nel rispetto della legalità, della trasparenza e dell’efficienza, tutelando al contempo i diritti dei cittadini. Conoscere i diversi tipi di vizi e le relative conseguenze è essenziale per capire il funzionamento corretto del potere amministrativo e il ruolo del controllo giurisdizionale nell’ordinamento italiano.
I requisiti dell’atto amministrativo
Per comprendere a fondo i vizi dell’atto amministrativo, è necessario esaminare gli elementi costitutivi dell’atto amministrativo:
- il soggetto: l’autorità, l’ente competente a emanare l’atto;
- la forma: il modo con cui l’atto si presenta all’esterno, esso in alcuni casi deve rispettare la forma scritta, mentre in altri casi la forma è libera;
- l’oggetto: corrisponde al contenuto dell’atto, che deve essere lecito, possibile e determinato;
- la motivazione: ossia l’indicazione delle ragioni di fatto e di diritto per cui l’atto viene emanato;
- le finalità o causa dell’atto, il quale deve perseguire sempre l’interesse pubblico, in quanto principio cardine dell’azione amministrativa;
La mancanza o l’errata configurazione di uno di questi elementi essenziali dell’atto amministrativo è causa di vizi dell’atto amministrativo
Tipologie di vizi
I principali vizi dell’atto amministrativo sono classificabili in due categorie: i vizi di legittimità (incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge previsti dall’art. 21 octies Legge n. 241/1990) e i vizi di merito.
Vizi di legittimità dell’atto amministrativo
1. Incompetenza: si ha incompetenza quando l’atto è adottato da un soggetto diverso da quello previsto dalla legge. L’incompetenza può essere:
- assoluta: se l’atto è emanato da un’autorità priva di qualsiasi potere sull’oggetto;
- relativa: se l’autorità appartiene alla stessa amministrazione, ma non è il soggetto specificamente competente (es. un dirigente invece del responsabile di settore).
L’incompetenza è generalmente causa di annullabilità, ma può portare alla nullità se è assoluta (es. un comune che emana un atto spettante allo Stato).
2. Violazione di legge: la violazione di legge si verifica quando l’atto è contrario a norme di legge, regolamenti o altre fonti normative. Questo vizio può riguardare:
- la forma (es. mancanza della motivazione);
- il procedimento (es. omessa partecipazione del privato);
- il contenuto (es. provvedimento contrario a una norma imperativa).
La violazione di legge comporta l’annullabilità dell’atto amministrativo, salvo i casi più gravi.
3. Eccesso di potere: è un vizio tipico del diritto amministrativo e si ha quando l’atto, pur formalmente corretto, è illegittimo per un uso distorto del potere. Esso colpisce gli atti di natura discrezionale. Le forme più comuni di eccesso di potere sono:
- lo sviamento di potere: quando l’amministrazione persegue un fine diverso da quello pubblico;
- l’illogicità manifesta: se l’atto appare incoerente o irragionevole;
- la contraddittorietà: quando l’atto è in contrasto con precedenti decisioni non motivate;
- l’insufficienza di motivazione: l’atto presenta una motivazione vaga o assente;
- il travisamento dei fatti: l’atto si basa su presupposti errati.
L’eccesso di potere determina l’annullabilità.
Vizi di merito dell’atto amministrativo
L’atto amministrativo può presentare anche vizi di merito. In questo caso il vizio non è determinato dalla contrarietà a norme giuridiche, ma dal mancato rispetto del principio generale della buona amministrazione sancito dall’articolo 97 della Costituzione. L’attività della Pubblica amministrazione infatti deve essere esercitata avendo bene a mente la necessità di utilizzare i mezzi più idonei ed efficaci per il raggiungimento del fine. I vizi di merito possono quindi configurarsi quando non vengono rispettati i principi cardine dell’azione amministrativa come l’opportunità, l’eticità, l’economicità e l’equità.
La nullità dell’atto amministrativo
Secondo l’art. 21-septies della legge n. 241/1990, l’atto amministrativo è nullo (e quindi privo di effetti) nei seguenti casi:
- mancanza di elementi essenziali;
- difetto assoluto di attribuzione;
- contenuto illecito (contrario all’ordinamento);
- violazione o elusione di giudicato.
La nullità è rilevabile d’ufficio in ogni tempo, anche oltre i termini per l’impugnazione.
Annullamento dell’atto viziato
L’annullamento dell’atto viziato può essere:
- giurisdizionale: se viene disposto dal giudice amministrativo su ricorso di un interessato;
- d’ufficio: se esercitato dalla stessa amministrazione entro un termine ragionevole e nel rispetto dell’interesse pubblico (art. 21-nonies legge 241/1990).
Correzione dell’atto amministrativo viziato
Quando un atto amministrativo presenta un vizio di legittimità e risulta annullabile, la pubblica amministrazione può anche decidere di non ritrarlo, ma di “correggerlo” attraverso gli strumenti che la legge le mette a disposizione e che sono: la sanatoria, la convalida, la ratifica, la consolidazione e l’acquiescenza.
Conseguenze pratiche
I vizi dell’atto amministrativo incidono sull’affidamento del cittadino, sull’efficacia dell’azione pubblica e sulla legittimità dell’intervento amministrativo. È perciò fondamentale che la pubblica amministrazione:
- rispetti le regole procedimentali;
- fornisca motivazioni adeguatamente le proprie decisioni;
- agisca con coerenza, imparzialità e razionalità.
L’ordinamento prevede meccanismi di controllo (interni e giurisdizionali) volti a tutelare i cittadini e garantire la legalità dell’azione amministrativa.
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