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Decreto Ambiente: cosa prevede Dalla semplificazione della VIA alla siccità sino alla promozione dell'economia circolare ecco tutte le novità del decreto legge in vigore dal 18 ottobre 2024

Decreto Ambiente: ok dal Cdm

Semplificazione delle VIA, rafforzamento della tutela delle acque per intervenire contro i fenomeni crescenti di siccità, promozione dell’economia circolare. Sono solo alcuni dei temi affrontati dal Decreto Ambiente, approvato il 10 ottobre dal Consiglio dei Ministri, su proposta del premier Giorgia Meloni e del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), Pichetto Fratin,

Il testo del decreto legge, recante ‘Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico’, va a riformare il TUA, il Testo Unico Ambiente, che racchiude le principali norme in materia di tutela ambientale e gestione dei rifiuti.

Il decreto legge n. 153/2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 17 ottobre 2024 ed è entrato in vigore il 18 ottobre.

Le misure introdotte, si legge nel comunicato del governo, “hanno lo scopo di semplificare i procedimenti relativi alle valutazioni ambientali, dare impulso alle bonifiche e al contrasto al dissesto idrogeologico, rafforzare la tutela delle acque e promuovere l’economia circolare”.

Il decreto prevede, tra l’altro, norme volte a:

  • assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica previste dal PNRR e dal Piano energia e clima (PNIEC);
  • garantire certezza del quadro normativo per il settore della ricerca e della produzione di idrocarburi, coniugando la sicurezza degli approvvigionamenti con la tutela ambientale;
  • rendere più effettive la tutela del suolo e la lotta al dissesto idrogeologico;
  • prevenire i fenomeni siccitosi, attraverso il rafforzamento delle buone pratiche del riuso, con l’introduzione della definizione di “acque affinate”, che possono contribuire al ravvenamento o accrescimento dei corpi idrici sotterranei;
  • promuovere l’economia circolare, attraverso la previsione di una maggiore cura e manutenzione del paesaggio e verde pubblico, la semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese e il rafforzamento dell’Albo dei Gestori ambientali;
  • incentivare le operazioni di recupero dei rifiuti e di riutilizzo dei materiali di prossimità provenienti dalla realizzazione degli interventi relativi al tunnel sub-portuale e alla diga foranea di Genova;
  • consentire il raggiungimento, entro le scadenze previste, degli obiettivi PNRR di bonifica e riqualificazione dei siti orfani;
  • istituire la struttura di supporto al Commissario straordinario per l’attuazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito di bonifica di interesse nazionale (SIN) di Crotone – Cassano e Cerchiara;
  • assicurare la completezza del quadro tecnico conoscitivo degli interventi in materia di difesa del suolo e di mitigazione del dissesto idrogeologico, mediante il relativo censimento e monitoraggio;
  • introdurre disposizioni per le amministrazioni operanti nei settori dell’ambiente e della sicurezza energetica (SNPA, ISPRA, ISIN) e garantire le funzionalità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.