precompilata 2024 invio

Precompilata 2024: ok all’invio Dal 20 maggio il 730 precompilato può essere trasmesso all'Agenzia delle Entrate, con o senza modifiche

Dichiarazioni 2024 si parte

Ok all’invio della precompilata 2024 e delle dichiarazioni in generale. I modelli, disponibili in sola consultazione dallo scorso 30 aprile, possono essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate, con o senza modifiche a partire dal 20 maggio. Al debutto la nuova modalità di compilazione semplificata per aiutare i cittadini a orientarsi con più facilità tra i dati del 730 e fare click in autonomia, con video sul canale YouTube delle Entrate che illustra le novità e una guida ad hoc che spiega come accedere, integrare i dati ed inviare il tutto.

La scadenza, ricorda l’Agenzia nel comunicato stampa ufficiale, è fissata al 30 settembre per chi presenta il 730 e al 15 ottobre 2024 per chi, invece, utilizza il modello Redditi. Per visualizzare e inviare la dichiarazione occorre entrare nella propria area riservata con Spid, Cie o Cns. In alternativa, è sempre possibile delegare un familiare o una persona di fiducia.

Nuovo 730 semplificato

Aperto, dunque, il canale per l’invio del nuovo 730 semplificato. “Dopo aver visualizzato la propria dichiarazione, disponibile dallo scorso 30 aprile in semplice consultazione, i contribuenti possono adesso entrare nell’applicativo e procedere a eventuali integrazioni/modifiche o accettare e trasmettere il modello così come predisposto dal Fisco” spiegano le Entrate.

Chi ha i requisiti per presentare il 730 può scegliere, in alternativa alla modalità tradizionale, la nuova compilazione semplificata per visualizzare le informazioni all’interno di un’interfaccia più facile da navigare grazie alle nuove sezioni famiglia, casa, lavoro, spese. In questo caso, dopo aver accettato o modificato i dati, sarà il sistema a inserirli automaticamente all’interno del modello.

Altra novità di quest’anno è la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dall’Agenzia, anche in presenza di un sostituto d’imposta.

I dati 2024

Spese sanitarie, premi assicurativi, certificazioni uniche, bonifici per ristrutturazioni, interessi sui mutui nella top five dei dati precaricati dal Fisco, che ammontano quest’anno a circa 1 miliardo e 300 milioni. Tra le novità 2024, i dati relativi ai rimborsi per il “bonus vista” che si aggiungono alle voci già presenti negli anni scorsi: contributi previdenziali, spese universitarie, per gli asili nido, per gli interventi di ristrutturazione, erogazioni liberali, ecc.

redditometro

Torna il redditometro Il MEF ha pubblicato un decreto che si occupa di definire gli elementi indicativi della capacità contributiva per la determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche

Il decreto del MEF

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio, il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 7 maggio 2024, recante “Determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche”, applicabile ai redditi per gli anni d’imposta a decorrere dal 2016.

Che cos’è il redditometro?

Il redditometro è uno strumento che, sulla base di indici e coefficienti, è in grado di misurare la capacità di spesa di una persona fisica, consentendo al fisco di quantificare, in modo induttivo, i redditi del contribuente.

Nella specie, il decreto in esame si occupa di individuare gli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base dei quali “può essere fondata la determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche”. Precisando all’art. 1 che, per elemento indicativo di capacità contributiva “si intende la spesa sostenuta dal contribuente e la propensione al risparmio”.

Determinazione sintetica del reddito complessivo accertabile

L’art. 3 del decreto stabilisce quali sono gli elementi sulla base dei quali l’Agenzia delle entrate determina il reddito complessivo accertabile del contribuente.

Nell’ambito del suddetto elenco, che rinvia alla tabella A allegata al decreto, vengono in particolare in rilievo: l’ammontare delle spese che risultano sostenute dal contribuente sulla base dei dati presenti nel Sistema informativo dell’anagrafe tributaria o comunque nella disponibilità dell’amministrazione finanziaria; la quota parte, attribuibile al contribuente, dell’ammontare della spesa per i beni e servizi considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile per una famiglia corrispondente alla tipologia di nucleo familiare di appartenenza; gli incrementi patrimoniali del contribuente imputabile al periodo d’imposta di riferimento.

Tipologie di nuclei familiari e aree del Paese

Il decreto stabilisce che le spese, distinte per gruppi e categorie di consumi del nucleo familiare di appartenenza del contribuente, sono desunte “dall’indagine annuale sulle spese delle famiglie compresa nel Programma statistico nazionale effettuata su campioni significativi di contribuenti appartenenti a undici tipologie di nuclei familiari, distribuite nelle cinque aree territoriali in cui è suddiviso il territorio nazionale”.

Imputazione delle spese al contribuente

L’art. 2 si occupa di disciplinare alcuni criteri sulla base dei quali viene compiuta l’imputazione delle spese al contribuente.

Nella specie, riferisce il provvedimento, le spese “si considerano sostenute dalla persona fisica cui risultano riferibili sulla base dei dati disponibili o delle informazioni presenti in Anagrafe tributaria. Si considerano, inoltre, sostenute dal contribuente, le spese effettuate dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico”.

Al contrario, non si considerano sostenute dalla persona fisica “le spese per i beni e servizi se gli stessi sono relativi esclusivamente ed effettivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti e professioni”.

Spese attribuite al contribuente e prova contraria

L’art. 4 del decreto ammette, infine, la possibilità per il contribuente di dimostrare “a) che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta, ovvero con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile, ovvero da parte di soggetti diversi dal contribuente; b) che le spese attribuite hanno un diverso ammontare; c) che la quota del risparmio utilizzata per consumi ed investimenti si è formata nel corso di anni precedenti”.

 

Allegati

codice tributo avvocati mediazione

Credito d’imposta avvocati mediazione: pronto il codice tributo L'Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo per l'uso del credito d'imposta spettante all'avvocato del soggetto ammesso al gratuito patrocinio nelle procedure conciliative

Codice tributo avvocati mediazione

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 24-2024 ha istituito il codice tributo per l’utilizzo, tramite modello F24, del credito d’imposta spettante all’avvocato della parte ammessa al gratuito patrocinio nelle procedure di mediazione e negoziazione assistita, in conformità a quanto previsto dalla normativa in materia (art. 15-octies Dlgs n. 28/2010, art. 11-octies Dl 132/2014, art. 9 decreto giustizia e finanze 1.8.2023).

In particolare, per consentire l’utilizzo in compensazione da parte dei beneficiari del credito di imposta in parola, “tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento”, il fisco ha istituito il codice tributo “7070” – denominato “Credito d’imposta – patrocinio a spese dello Stato nella mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita nei casi previsti dagli articoli 5, comma 1, e 5-quater, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 e dall’articolo 3 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132”.

Codice tributo nel modello F24

Nel modello F24, il codice tributo si trova nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”.  Nel campo “anno di riferimento” è valorizzato invece l’anno di riconoscimento del credito, nel formato “AAAA”, indicato nel cassetto fiscale. L’Agenzia procederà alla verifica successiva della presenza dei contributo nell’elenco dei beneficiari trasmesso dal ministero e dell’ammontare del credito usato in compensazione.

comunicazioni fisco

Stop comunicazioni del fisco ad agosto e dicembre Adempimenti più snelli e servizi più digitali, tra le misure di semplificazione rese note dall'Agenzia delle Entrate alla luce della riforma fiscale

Riforma fiscale: le novità

Con la circolare n. 9/E , l’Agenzia delle Entrate ha dettato le istruzioni agli uffici relativamente alle misure di semplificazione e razionalizzazione previste dalla riforma fiscale (di cui al Dlgs n. 1/2024 in attuazione della Delega fiscale).

Tra le novità, stop all’invio di comunicazioni e inviti da parte del fisco nei mesi di agosto e dicembre, nuovi termini per il pagamento a rate delle somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto delle imposte e dei contributi e progressiva estensione della piattaforma “PagoPA” per i pagamenti.

Stop comunicazioni fisco ad agosto e dicembre

Salvo casi di indifferibilità e urgenza, l’Agenzia delle Entrate non potrà inviare comunicazioni e inviti al contribuente nei due seguenti periodi dell’anno: dal 1° agosto al 31 agosto e dal 1° dicembre al 31 dicembre.

Tra gli atti interessati dalla novità rientrano le comunicazioni concernenti gli esiti dei controlli automatizzati e dei controlli formali delle dichiarazioni, gli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata, nonché le lettere di invito per l’adempimento spontaneo.

Nuovi termini di pagamento rateale

Previsti anche nuovi termini per il pagamento “a rate” delle somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto delle imposte e dei contributi risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce presentate dai titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate dall’Inps.

L’articolo 8 del decreto Adempimenti prevede, in particolare: il differimento, dal 30 novembre al 16 dicembre, del termine ultimo entro il quale perfezionare la rateizzazione dei versamenti dovuti a titolo di saldo e di primo acconto; l’individuazione di un’unica data di scadenza, corrispondente al giorno 16 di ogni mese, entro la quale effettuare il pagamento delle rate mensili successive alla prima. Viene inoltre data la possibilità ai titolari di partita Iva di ridurre il numero di versamenti periodici di importo ridotto. Le novità riguardano anche le modalità con cui vengono effettuati i pagamenti.

Il decreto Adempimenti prevede infatti l’estensione, anche progressiva, dell’utilizzo della piattaforma “PagoPA” in relazione alle somme che possono essere pagate con modello F24.

Servizi più digitali

Il decreto Adempimenti prevede sia l’avvio di nuovi servizi digitali sia il potenziamento di quelli già attivi con l’obiettivo di semplificare ulteriormente l’interazione con i cittadini.

Saranno messi a disposizione servizi digitali, fanno sapere dalle Entrate, “per potenziare i canali di assistenza a distanza, per consentire la registrazione delle scritture private, la richiesta di certificati e lo scambio di documentazione tra contribuenti e uffici dell’Agenzia. Sarà inoltre ampliato il ventaglio di atti e comunicazioni a disposizione dei contribuenti all’interno del cassetto fiscale”.

smishing fiscale

Smishing fiscale L'Agenzia delle Entrate avvisa gli utenti che è in corso una campagna malevola veicolata con false comunicazioni sms (smishing) che utilizza il pretesto di un presunto rimborso

Smishing: cos’è

Lo smishing, si ricorda, anche conosciuto come phishing via sms, è una tipologia di phishing che usa messaggi di testo veicolati attraverso i tradizionali sistemi di messaggistica per appropriarsi dei dati personali degli utenti a fini di truffa.

Smishing rimborso Agenzia Entrate

Utilizzando il pretesto di un presunto rimborso in favore della vittima, viene richiesta la compilazione di un form per la verifica dei propri dati. È questa la campagna di smishing in corso, su cui l’Agenzia delle Entrate ha lanciato il proprio alert sul sito istituzionale. Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione del malcapitato cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta.

I messaggi afferenti a questa campagna malevola si caratterizzano per la presenza di importi a credito casuali e di un link ad una pagina web contraffatta, nella quale si chiede di inserire d’inserire i propri dati personali e le coordinate bancarie per poter ricevere il fantomatico rimborso.

Come tutelarsi

L’Agenzia raccomanda ai cittadini di prestare la massima attenzione e, “qualora ricevessero comunicazioni analoghe all’esempio sopra riportato, di non cliccare sui link in esse presenti, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni”. Le Entrate infatti disconoscono questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiarano totalmente estranee e, in caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, invitano a “verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”.

precompilata 2024

Precompilata 2024 L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili online i modelli della precompilata 2024 dal 30 aprile con le novità del 730 semplificato

Nuovo 730 semplificato

Al via il nuovo 730 semplificato. Dal 30 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha messo online i modelli già predisposti con i dati in proprio possesso oppure inviati dagli enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche.

Con il nuovo 730 semplificato il cittadino, fanno sapere dal fisco, “non dovrà più conoscere quadri, righi e codici ma sarà guidato fino all’invio della dichiarazione con una interfaccia più intuitiva e parole semplici”. Ad es. i dati relativi all’abitazione saranno raccolti nella nuova sezione “casa”, le informazioni sui coniuge e figli nella sezione “famiglia”, ecc. Si tratta di una delle tante novità del modello che dal 20 maggio potrà essere inviato, una volta accettati o modificati i dati in esso contenuti. Altra novità del 2024 è la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dalle Entrate, anche in presenza di un sostituto d’imposta. Per inviare la dichiarazione ci sarà tempo fino al 30 settembre 2024; fino al 15 ottobre, invece, per chi presenta il modello Redditi. Le regole sono definite nel provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

I dati nei modelli delle dichiarazioni 2024

Tra i dati precaricati nelle dichiarazioni 2024, che ammontano a circa 1 miliardo e 300 milioni, svettano le spese sanitarie, ma anche i premi assicurativi, le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi, i bonifici per ristrutturazioni e gli interessi sui mutui.

Tra le novità di quest’anno, i dati relativi ai rimborsi per il “bonus vista”, quelli inviati dagli infermieri pediatrici e quelli relativi agli abbonamenti al trasporto pubblico locale.

Tutte voci che, spiega l’Agenzia, si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi: contributi previdenziali, spese universitarie, per gli asili nido, per gli interventi di ristrutturazione, erogazioni liberali, ecc.

Filo diretto con l’Agenzia per rimborsi e pagamenti

Da quest’anno, inoltre, chi presenta il modello 730 prima di inviare la dichiarazione potrà selezionare la voce “nessun sostituto” per chiedere di ricevere direttamente dall’Agenzia l’eventuale rimborso, anche in presenza di un datore di lavoro o ente pensionistico tenuto a effettuare i conguagli.

L’opzione è valida anche se dalla dichiarazione emerge un debito: in tal caso il contribuente potrà effettuare il pagamento tramite la stessa applicazione online: la procedura consente infatti di addebitare l’F24 sullo stesso Iban indicato per il rimborso. In alternativa, è possibile stampare l’F24 precompilato e procedere al pagamento con le modalità ordinarie.

Precompilata anche per i titolari di partita Iva

Dal 2024 anche gli imprenditori e i professionisti potranno consultare la dichiarazione precompilata contenente i redditi risultanti dalle certificazioni uniche di lavoro autonomo, da fabbricati e terreni, le spese detraibili e deducibili e quelle dei familiari.

In caso di adesione al regime di vantaggio o al regime forfetario, inoltre, direttamente tramite l’applicativo della precompilata sarà possibile completare e inviare il modello Redditi persone fisiche e aderire, a partire dal 15 giugno, al concordato preventivo.

Come visualizzare la propria dichiarazione

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione occorre accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. Sarà possibile anche delegare un familiare o una persona di fiducia direttamente dalla propria area riservata sul sito dell’Agenzia.

In alternativa, inviando una pec o formalizzando la richiesta presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

Il 730 precompilato è predisposto per i contribuenti che hanno percepito, per l’anno d’imposta precedente, redditi di lavoro dipendente e assimilati. Da quest’anno, conclude l’Agenzia, “si allarga in via sperimentale la platea di contribuenti. Infatti il 730 potrà accogliere dati che prima dovevano necessariamente transitare per il modello Redditi (per esempio, redditi di capitale di fonte estera soggetti a imposta sostitutiva, investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria ai fini Ivie e Ivafe)”.

call center agenzia entrate

Agenzia Entrate: nuovi numeri call center Sono attivi dal 22 aprile 2024 i nuovi numeri per contattare il call center dell'Agenzia delle Entrate da mobile e dall'estero

Call center Agenzia Entrate

Dal 22 aprile 2024, sono cambiati i contatti dell’Agenzia delle Entrate per chi chiama da mobile o da fuori Italia. I numeri da segnare in agenda sono: 06.97.61.76.89 per le chiamate da cellulare (che sostituisce lo 06.96.66.89.07) e 06.45.47.04.68 per le chiamate da estero (che prende il posto dello 06.96.66.89.33).

Resta invariato, invece, il numero verde da rete fissa: 800.90.96.96.

Con un messaggio audio, il fisco sta comunicando la novità agli utenti del call center in attesa di parlare con un consulente. Inoltre, chi nei prossimi mesi continuerà a utilizzare i vecchi recapiti sarà informato sempre tramite messaggio audio sui numeri corretti.

Assistenza a 360°

I servizi disponibili tramite l’assistenza telefonica dell’Agenzia sono molteplici e spaziano dal chiedere informazioni su novità e scadenze fiscali, fino all’assistenza su comunicazioni di irregolarità, allo stato di un rimborso.

Il costo delle chiamate da cellulare e dall’estero dipende dal piano tariffario del chiamante, mentre da rete fissa il servizio è gratuito.

Per maggiori informazioni è possibile consultare l’apposita sezione del sito internet dell’Agenzia Contatti e assistenza – Assistenza fiscale (agenziaentrate.gov.it).

Niente Imu se si è denunciata l’occupazione abusiva La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 9, comma 1, del DLGS 23/2011 che contempla l'IMU per gli immobili occupati abusivamente anche se è stata presentata tempestiva denuncia penale

IMU e occupazione abusiva immobile

L’Imu non va pagata se si è denunciata penalmente l’occupazione abusiva dell’immobile. Questo quanto si ricava dalla sentenza n. 60-2024, con cui la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) nella parte in cui non prevede che non sia dovuta l’IMU per gli immobili occupati abusivamente relativamente ai quali sia stata presentata una tempestiva denuncia in sede penale.

La qlc

La questione è stata sollevata dalla sezione tributaria della Cassazione per violazione degli artt. 3, primo comma, 53, primo comma, 42, secondo comma, Cost. e 1 Prot. addiz. CEDU, per contrasto con i principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria, ragionevolezza e di tutela della proprietà privata in quanto per gli immobili abusivamente occupati e di cui sia precluso lo sgombero per cause indipendenti dalla volontà del contribuente verrebbe a mancare il presupposto dell’imposta, ossia l’effettivo e concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene.

Denuncia occupazione immobile

Secondo la Corte costituzionale, “è innegabile che nelle ipotesi in cui un immobile sia stato occupato in esplicito contrasto con la volontà del proprietario il quale si sia anche occupato di denunciare tempestivamente l’accaduto in sede penale, difetti, in relazione all’immobile occupato abusivamente, la capacità contributiva in capo a chi abbia subito impotente la suddetta occupazione, cosicché «si finirebbe per tassare una ricchezza inesistente laddove, invece, ogni prelievo tributario deve avere una causa giustificatrice in indici concretamente rivelatori di ricchezza» (sentenze n. 10 del 2023 e 120 del 2020).
Del resto il legislatore è già intervenuto in questo senso con l’art. 1, comma 81, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, a decorrere dal 1° gennaio 2023, stabilendo che «Sono esenti dall’imposta, per il periodo dell’anno durante
il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del
codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale»: la Corte costituzionale, con la sentenza in parola, è come se avesse esteso retroattivamente la portata di tale norma.

Allegati

riforma fiscale

Riforma fiscale: modelli dichiarativi semplificati Dal 730 precompilato al semplificato e dichiarazioni Iva e Irap più snelle, tante le novità in arrivo annunciate dall'Agenzia delle Entrate sul fronte della riforma fiscale

Modelli dichiarativi semplificati

Diverse le novità in arrivo sul fronte delle dichiarazioni dei redditi. Modalità semplificata per il 730, fruibile da lavoratori dipendenti e pensionati già a partire dal 2024 ma anche modelli Iva e Irap più snelli.  Sono solo alcune  delle novità  previste dal decreto Adempimenti tributari (Dlgs n. 1/2024), che recepisce alcuni principi direttivi della riforma fiscale (Legge n. 111/2023) e su cui l’Ageniza delle Entrate con la circolare 8/E fornisce agli uffici le istruzioni operative.

Modello 730 precompilato e presentazione semplificata

Dal 2024, con la presentazione semplificata della dichiarazione dei redditi precompilata, l’Agenzia delle Entrate rende disponibili al contribuente, in modo analitico, le informazioni in proprio possesso, che possono essere confermate o modificate. Queste informazioni, in particolare, saranno disponibili in un’apposita sezione dell’applicativo web della dichiarazione precompilata, accessibile tramite l’area riservata del sito dell’Agenzia.

I contribuenti interessati, spiegano dal fisco, “utilizzando un percorso guidato e semplificato, potranno confermare o modificare le informazioni in possesso delle Entrate che, una volta definite, saranno riportate in via automatica nei campi corrispondenti della dichiarazione dei redditi modello 730, facilitando la compilazione della dichiarazione precompilata”.

Le modalità tecniche di accesso al nuovo sistema di interazione saranno definite da uno specifico provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

Modello 730 semplificato: platea estesa e redditi esteri

La possibilità di presentare la dichiarazione semplificata sarà progressivamente estesa a tutti i contribuenti non titolari di partita Iva. A titolo esemplificativo, il modello di dichiarazione semplificato potrà essere presentato, a regime, anche da parte dei soggetti, non titolari di partita Iva, che non conseguono redditi di lavoro dipendente o assimilati, ma esclusivamente redditi di capitale.

Un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate stabilirà la graduale inclusione di nuove tipologie reddituali tra quelle dichiarabili mediante il modello 730 semplificato.

Semplificazioni per le partite IVA

Tra le novità, modelli dichiarativi Redditi, Iva e Irap più snelli grazie alla progressiva eliminazione delle informazioni non rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta o acquisibili dall’Agenzia delle Entrate dalle banche dati proprie, oppure, nella titolarità di altre amministrazioni. La riduzione delle informazioni interesserà in particolare i crediti d’imposta derivanti da agevolazioni per gli operatori economici.

Viene estesa inoltre anche a lavoratori autonomi e imprenditori, seppur in fase di sperimentazione, la dichiarazione dei redditi precompilata.

Nuovo calendario dichiarativo

Ad essere modificati anche i termini ordinari di presentazione delle dichiarazioni, in materia di imposte sui redditi (modello Redditi) e Irap, inclusa la dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770), per gli anni 2024 e seguenti, fermi restando i termini relativi alla presentazione del modello 730.

All’interno della circolare una tabella esplicativa illustra i nuovi termini.

messaggi fisco app IO

Rimborsi e scadenze fiscali sull’app IO L'Agenzia delle Entrate comunica che i messaggi del fisco (rimborsi, scadenze e avvisi personalizzati) arriveranno ai cittadini direttamente sull'app IO

Comunicazioni fiscali via app

Se hai un rimborso in arrivo o la registrazione del tuo contratto di locazione sta per scadere, l’Agenzia delle Entrate ti avvisa con un messaggio personalizzato su IO, l’App dei servizi pubblici sviluppata e gestita da PagoPA. Questa la novità introdotta dal fisco con il fine di tenere aggiornati i cittadini ed aiutare a non dimenticare date e adempimenti fiscali. Grazie all’app IO, infatti, si riceveranno, comunica l’Agenzia delle Entrate in una nota stampa, “comodamente in un’unica app sul cellulare, i messaggi del Fisco insieme a quelli delle altre amministrazioni, locali e nazionali, accreditate al servizio”.

Quali messaggi del fisco arrivano su IO

Nello specifico i messaggi che arriveranno su IO potranno riguardare rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti e rate, comunicazioni non recapitate: tutti messaggi in forma semplice e chiara che l’Agenzia invia ai cittadini sulle questioni fiscali di maggior interesse.

Gli avvisi potranno riguardare anche le abilitazioni conferite alle persone di fiducia per l’accesso alla propria area riservata e alcune date da ricordare, ma nel tempo si aggiungeranno via via nuovi contenuti.

Come scaricare IO

L’app dei servizi pubblici “IO” è disponibile gratuitamente negli store iOS e Android.

Per poterla utilizzare è necessario effettuare il login con carta d’identità elettronica (Cie) o con Spid.

“L’uso dell’app come canale di comunicazione – precisa infine l’Agenza – permette di eliminare il ricorso agli sms e alle email, che possono prestarsi con più facilità a campagne di phishing”.