Amministrativo, Il giurista risponde, Il giurista risponde - Primo piano

Interdittiva antimafia nei confronti di una persona fisica non esercente attività imprenditoriale Vi è risarcimento nel caso di illegittima interdittiva antimafia?

giurista risponde

Quesito con risposta a cura di Claudia Buonsante

 

Si, vi è risarcimento in caso di illegittima interdittiva antimafia ricorrendo la colpa della P.A. per scorretta applicazione degli artt. 84, comma 3, e 85 del D.Lgs. 159/2011. – Cons. Stato, sez. II, 27 marzo 2025, n. 2564.

Il Consiglio di Stato conferma che l’emissione di un’interdittiva antimafia nei confronti di una persona fisica non esercente attività imprenditoriale costituisce un vizio sostanziale insanabile, in quanto in contrasto con l’art. 85 del D.Lgs. 159/2011, il quale delimita tassativamente i soggetti destinatari delle misure antimafia.

La Sezione afferma con chiarezza che l’illegittimità non può ritenersi scusabile ove l’amministrazione, in difetto di un quadro normativo realmente incerto, travalichi i limiti oggettivi e soggettivi dell’azione amministrativa discrezionale.

Inoltre, i Giudici di Palazzo Spada enunciano la sussistenza del nesso causale tra il provvedimento illegittimo e il danno subito dal professionista, riconoscendone l’esistenza sulla base del concorso di cause che hanno prodotto un danno di immagine e di riduzione degli incarichi professionali. Il Consiglio evidenzia che, qualora l’evento dannoso si ricolleghi a una pluralità di condotte, trova applicazione l’art. 41 c.p., che costituisce norma di carattere generale valevole in materia di responsabilità civile, in base alla quale il concorso di cause preesistenti, simultanee o sopravvenute non esclude il nesso di causalità, tranne che si accerti l’esclusiva efficienza causale di una di esse.

Pertanto, nel solco della giurisprudenza più recente in tema di responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione, si conferma l’esigenza di rigore nell’applicazione delle misure di prevenzione, specie quando incidono su diritti fondamentali della persona, come il diritto al lavoro e alla reputazione professionale.

Nel caso di specie, facendo applicazione dei su esposti principi, il Consiglio di Stato ha condannato l’Amministrazione al risarcimento del danno.

 

(*Contributo in tema di “Interdittiva antimafia nei confronti di una persona fisica non esercente attività imprenditoriale”, a cura di Claudia Buonsante, estratto da Obiettivo Magistrato n. 86 / Giugno 2025 – La guida per affrontare il concorso – Dike Giuridica)