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Il counseling Counseling: cos’è, la normativa di riferimento, gli obiettivi del percorso, il ruolo del counselor e le differenze con lo psicologo

Cos’è il counseling

Il counseling è un’attività professionale di relazione d’aiuto che si rivolge a persone in cerca di supporto per affrontare momenti di difficoltà, transizione o cambiamento. Pur non configurandosi come una prestazione sanitaria, è riconosciuto in ambito sociale, educativo e professionale, e si afferma sempre più come strumento di empowerment e crescita personale.

Esso si fonda sulla relazione empatica e sulla valorizzazione delle risorse personali. Grazie alla sua versatilità, trova applicazione in numerosi contesti – educativo, aziendale, sociale – offrendo un supporto efficace e non invasivo.

Counseling: definizione

Il termine counseling (o counselling, nella grafia anglosassone) deriva dal verbo inglese to counsel, ovvero consigliare, orientare, accompagnare. In ambito professionale, si tratta di un processo comunicativo strutturato, volto a promuovere consapevolezza, autonomia e sviluppo delle risorse personali, mediante l’ascolto attivo e la relazione empatica tra counselor e cliente.

Non si tratta di  una terapia psicologica né di una diagnosi clinica: il counseling si concentra sul “qui e ora” e sulle risorse della persona, con un orientamento pragmatico e non patologizzante.

La normativa di riferimento

Il counseling in Italia non è ancora regolamentato da una legge specifica di Stato. Tuttavia, la legge n. 4 del 14 gennaio 2013 disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi, tra cui rientra anche quella del counselor. Secondo tale normativa, i professionisti possono associarsi in associazioni di categoria, che garantiscono il rispetto di standard formativi, deontologici e di aggiornamento.

Le principali associazioni professionali italiane sono:

  • CNCP (Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti);
  • AssoCounseling;
  • ANCoRe: Associazione Nazionale Counselor relazionali;
  • Federazione italiana Counseling;
  • FAIP Counseling;
  • SICo (Società Italiana di Counseling);
  • ASNOR per il counseling orientativo e scolastico.

Counseling orientativo: un focus specifico

Una declinazione molto diffusa del counseling è quella orientativa, utilizzata in contesti scolastici, accademici o lavorativi. In questo ambito il counselor:

  • supporta la persona nella scelta del percorso formativo o professionale;
  • aiuta a individuare competenze, attitudini e obiettivi realistici;
  • svolge attività di bilancio di competenze e progettazione del futuro professionale.

Questo tipo di counseling è particolarmente utile in caso di transizioni scolastiche, ricollocazione lavorativa o reinserimento sociale.

Obiettivi del counseling

Il counseling mira a:

  • migliorare il benessere personale e relazionale;
  • favorire l’autonomia decisionale del cliente;
  • sostenere la persona nella definizione e nel raggiungimento di obiettivi concreti;
  • rafforzare le capacità di gestione delle difficoltà quotidiane;
  • fornire strategie di coping per affrontare eventi stressanti o transitori.

Cosa fa il counselor

Il counselor è un professionista della relazione, formato per:

  • offrire supporto in situazioni di disagio non clinico (es. stress, difficoltà relazionali, lutti, separazioni);
  • facilitare la comunicazione interpersonale;
  • promuovere la consapevolezza di sé e l’autodeterminazione;
  • supportare la gestione delle emozioni e dei conflitti;
  • accompagnare i soggetti nei percorsi di orientamento scolastico, universitario o professionale (counseling orientativo).

Il counselor non svolge attività terapeutica, ma interviene su tematiche circoscritte e con un numero definito di incontri. Per scegliere un counselor qualificato è importante verificarne la formazione, l’iscrizione a un’associazione professionale e l’adozione di un codice etico.

Differenza tra counselor e psicologo

È fondamentale distinguere tra la figura del counselor e quella dello psicologo, per evitare sovrapposizioni o fraintendimenti:

Aspetto

Counselor

Psicologo

Titolo accademico richiesto

Nessuno specifico, ma percorso formativo triennale

Laurea magistrale in Psicologia + Esame di Stato

Iscrizione ad Albo

Non prevista (ma è richiesto il rispetto della legge 4/2013)

Obbligatoria presso l’Ordine degli Psicologi

Attività consentite

Relazione di aiuto non clinica, supporto personale

Diagnosi, cura, abilitazione e riabilitazione psicologica

Ambito di intervento

Disagio esistenziale, decisioni, relazioni, orientamento

Disturbi mentali, terapia individuale o di gruppo

Lo psicologo può svolgere attività di counseling, ma non è vero il contrario: il counselor non può esercitare attività psicoterapeutica né intervenire in ambito clinico.

 

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