Cosa sono le aliquote di rendimento
Le aliquote di rendimento sono uno degli elementi chiave per il calcolo della pensione retributiva nel sistema previdenziale italiano. Anche se il metodo retributivo è ormai superato dalla riforma Dini del 1995, le aliquote restano ancora oggi rilevanti per chi ha maturato anzianità contributiva prima del 1996 o in alcune gestioni speciali.
Le aliquote di rendimento sono percentuali fisse utilizzate per calcolare la quota di pensione spettante con il metodo retributivo, cioè sulla base delle ultime retribuzioni percepite e non dei contributi effettivamente versati.
In pratica, a ogni anno di contributi versati fino al 1995 (o fino al 2011 per i “salvaguardati”) corrisponde una determinata aliquota, che va applicata alla retribuzione pensionabile per determinare l’importo della pensione annua lorda.
Le aliquote possono variare in base:
- alla gestione previdenziale (Fondo lavoratori dipendenti, ex Inpdap, CPDEL, CPI, ecc.);
- al tipo di rapporto di lavoro (dipendente pubblico, privato, dirigente);
- alla data di iscrizione al sistema previdenziale;
- al numero di anni di contribuzione complessivi.
Normativa di riferimento
Le aliquote di rendimento sono disciplinate da una serie di norme stratificate nel tempo. Tra le principali fonti normative si segnalano:
- Legge n. 153/1969, che contiene la “Revisione degli ordinamenti pensionistici e norme in materia di sicurezza sociale”;
- Legge n. 335/1995 (Riforma Dini), che ha avviato il passaggio al sistema contributivo;
- D.lgs. n. 503/1992, che ha rimodulato l’aliquota annua e i periodi di riferimento;
- Legge n. 214/2011 (Riforma Fornero), che ha previsto il passaggio definitivo al sistema contributivo dal 2012;
- Regolamenti specifici per le gestioni ex INPDAP (CPDEL, CPI, CPS, CPUG).
Come funzionano le aliquote di rendimento
Il meccanismo è semplice: per ogni anno di anzianità contributiva maturata prima del 1996 (o entro il 2011 per chi ha diritto al sistema misto), si applica una percentuale di rendimento alla retribuzione pensionabile.
Formula di base:
Quota retributiva annua = Retribuzione pensionabile x Aliquota annua x Anni di contribuzione
Esempio:
- Retribuzione pensionabile: € 30.000
- Aliquota annua: 2%
- Anni di contributi: 40
Pensione annua: 30.000 x 2% x 40 = € 24.000 (80% della retribuzione lorda)
Attenzione: esistono dei limiti massimi all’aliquota cumulata (in genere non oltre l’80% della retribuzione), salvo deroghe specifiche per alcune categorie di lavoratori del pubblico impiego.
Metodo retributivo, contributivo e misto
Le aliquote di rendimento si applicano solo alle quote calcolate col sistema retributivo, ovvero:
- Metodo retributivo puro: riservato a chi aveva almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995 (non più vigente per i nuovi pensionati);
- Metodo misto: per chi aveva meno di 18 anni al 31/12/1995. La pensione è calcolata:
- con il metodo retributivo fino al 31/12/1995;
- con il metodo contributivo dal 1° gennaio 1996 in avanti.
Dal 2012, tutti i lavoratori sono soggetti al sistema contributivo per le anzianità maturate successivamente.
Rilevanza delle aliquote di rendimento
Le aliquote di rendimento sono utilizzate anche per:
- calcolare i riscatti di laurea, servizio militare o periodi non coperti da contribuzione, per chi opta per il metodo retributivo;
- effettuare simulazioni pensionistiche (es. con il servizio INPS “Pensami”);
- determinare la convenienza tra sistema retributivo, contributivo o misto in caso di opzioni di calcolo.
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