Sovraindebitamento: definizione
Il termine giuridico “sovraindebitamento” descrive la situazione in cui un soggetto non è più in grado di far fronte ai propri debiti. La situazione di sovraindebitamento si verifica nello specifico quando lo squilibrio tra entrate e uscite rende impossibile al debitore onorare gli impegni finanziari assunti con banche, finanziarie, fornitori e altri creditori.
Riferimenti normativi
La normativa sul sovraindebitamento rappresenta un’opportunità per individui, famiglie, professionisti e piccole imprese.
I debitori hanno infatti la possibilità di rinegoziare i debiti in base alle loro reali capacità economiche, con la prospettiva di vedersi cancellata la parte del debito che non riusciranno mai a saldare. Questo processo non deve essere considerato una sanatoria generalizzata. Si tratta piuttosto di un meccanismo per consentire a chi è oberato dai debiti di pagare ciò che può effettivamente sostenere, conservando nello stesso tempo una vita dignitosa.
Legge salva suicidi n. 3/2012
Il sovraindebitamento è stato formalmente riconosciuto dalla Legge 3/2012, contenente “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento”, meglio nota come “legge salva suicidi.
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
Nel 2022 il sovraindebitamento è stato riformato dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019 e successive modifiche). Sebbene i principi fondamentali dell’istituto introdotti dalla Legge 3/2012 rimangano validi, il Codice della Crisi rappresenta, al momento, il riferimento normativo principale.
Obbiettivi della procedura
Le disposizioni sul sovraindebitamento mirano a perseguire un duplice obiettivo:
- consentire al debitore di pagare i debiti in base alle proprie effettive possibilità economiche, tenendo conto del reddito, del patrimonio e del nucleo familiare;
- concedere l'”esdebitazione“, ovvero la cancellazione di quella parte dei debiti che non può essere in alcun modo onorata, offrendo così un nuovo inizio finanziario.
Alle procedure di sovraindebitamento possono accedere però solo coloro che si trovano in una reale situazione di difficoltà economica e che dimostrano di non aver agito in modo fraudolento o con colpa grave nella creazione del proprio indebitamento.
Codice crisi d’impresa: novità sovraindebitamento
Il Codice della Crisi ha previsto diverse novità, a tutto vantaggio del debitore.
- Procedure familiari: i membri della stessa famiglia conviventi, con un’origine comune del sovraindebitamento, possono avviare un’unica procedura, con conseguente riduzione di costi e tempi rispetto all’obbligo di procedure individuali previsto dalla precedente normativa.
- Meritevolezza: il debitore deve dimostrare di non aver compiuto atti di frode verso i creditori (ad esempio, sottrazione di patrimonio) e che il sovraindebitamento non è frutto di dolo o comportamenti gravemente imprudenti.
- Merito creditizio: il codice ha introdotto un elemento di “responsabilità” per gli istituti di credito che hanno concesso finanziamenti pur essendo consapevoli della precaria situazione finanziaria del richiedente. Questo è un aspetto che può influenzare le decisioni del giudice in merito all’esdebitazione.
- Esdebitazione del debitore incapiente o “esdebitazione senza utilità”: è consentito cancellare tutti i debiti anche a coloro che non possiedono alcun bene o reddito da destinare al pagamento, purché”meritevoli”.
- Cessione del quinto dello stipendio: i prestiti con cessione del quinto sono equiparati agli altri debiti e possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento.
- Riabilitazione del richiedente: la liquidazione del patrimonio ha una durata massima e l’esdebitazione diventa automatica alla fine di questo periodo (in assenza di motivi ostativi), senza bisogno di una specifica domanda.
Debiti rientranti nel sovraindebitamento
La normativa sul sovraindebitamento può includere una vasta gamma di debiti, tra cui quelli verso le verso banche e le finanziarie, le spese per il condominio, le tasse degli enti locali; i debiti verso privati, fornitori e l’Agenzia delle Entrate. Non vi rientrano invece i debiti per alimenti dovuti al coniuge.
Destinatari procedure di sovraindebitamento
Le procedure di sovraindebitamento sono riservate ai soggetti “non fallibili”, ovvero a coloro che non superano determinate soglie dimensionali e di indebitamento previste dalla legge fallimentare. Queste categorie includono i consumatori, ossia le persone fisiche senza Partita IVA, i lavoratori autonomi, i professionisti iscritti ad albi, le piccole imprese sotto le soglie di fallibilità (debiti totali inferiori a 500.000euro; ricavi lordi inferiori a 200.000 euro e attivo patrimoniale inferiore a 300.000 euro), le aziende agricole, le Start-up innovative, gli enti no profit, enti pubblici con certe caratteristiche, i familiari del soggetto sovraindebitato (coniugi, conviventi, parenti entro il 4° grado e affini entro il 2° grado conviventi e con origine comune del debito) e i soci illimitatamente responsabili delle SNC, delle SAS e delle SPA.
Le procedure di sovraindebitamento
Il Codice della Crisi prevede diverse procedure per affrontare il sovraindebitamento.
- Liquidazione controllata del sovraindebitato: questa procedura, simile alla precedente “liquidazione del patrimonio” della Legge 3/2012, prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori. Se il ricavato non copre interamente i debiti, la parte residua può essere pagata ratealmente per un periodo limitato. Il giudice ha l’ultima parola sull’esito della procedura.
- Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore: rivolto a persone fisiche con reddito stabile (dipendenti, pensionati, ecc.) e debiti prevalentemente di natura personale, questo piano prevede una proposta di pagamento sostenibile presentata ai creditori e soggetta all’approvazione del giudice. Non è soggetto al voto dei creditori.
- Concordato minore (ex accordo di composizione della crisi): destinato a imprese e professionisti non fallibili, prevede una proposta di pagamento ai creditori che diventa efficace se approvata da almeno il 50% dei crediti. Permette, in alcuni casi, la continuità aziendale.
Esdebitazione: cancellazione dei debiti
Anche nel caso di liquidazione del patrimonio, se il ricavato non copre l’intero ammontare dei debiti, il debitore può essere esdebitato per la parte residua. L’esdebitazione può essere richiesta anche da soggetti falliti, che hanno la possibilità di ricominciare, liberandosi dalle pendenze pregresse.
Esdebitazione senza utilità o “del debitore incapiente”
Questa forma di esdebitazione, introdotta dal Codice della Crisi, permette ai debitori “meritevoli” che non hanno alcun bene o reddito di ottenere la cancellazione di tutti i loro debiti una sola volta nella vita. Il beneficiario ha però l’obbligo di informare i creditori qualora, nei quattro anni successivi, dovesse entrare in possesso di risorse tali da consentire il pagamento di una percentuale del debito.
Procedura di sovraindebitamento in breve
La procedura di sovraindebitamento, molto brevemente, si articola nelle seguenti fasi:
- verifica preliminare: valutazione dell’ammissibilità alla legge e della convenienza della procedura;
- raccolta della documentazione: preparazione di tutti i documenti relativi alla situazione economica e patrimoniale;
- nomina dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC): un organismo terzo e indipendente che assiste il debitore;
- istanza al Giudice: presentazione della domanda di avvio della procedura;
- omologazione del Giudice: approvazione del piano o della liquidazione da parte del Tribunale, in cui è prevista l’adozione possibile di misure cautelari;
- attuazione del piano: esecuzione dei pagamenti previsti o liquidazione del patrimonio;
- esdebitazione e riabilitazione: al termine della liquidazione, avviene la cancellazione dei debiti non pagati.