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Gratuito patrocinio: le spese processuali spettano allo Stato La Cassazione ha precisato che le spese poste a favore della parte vittoriosa, devono essere liquidate allo Stato quando la parte risulta ammessa al patrocinio a spese dello Stato

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Separazione e affidamento dei figli

Il caso in esame prende avvio da un giudizio avente ad oggetto la cessazione degli effetti civili del matrimonio e la decisione sulle contrapposte pretese inerenti all’assegno, il diritto di abitazione e l’affidamento con le visite dei figli.

All’esito del giudizio di secondo grado, che aveva parzialmente riformato le risultanze del Giudice di prime cure, la Corte d’appello di Venezia aveva, per quanto qui rileva, compensato per 1/6 le spese del primo e del secondo grado di giudizio e per la restante parte, pari a 5/6, posto le spese processuali a carico dell’ex marito ed in favore dell’ex moglie.

Avverso la suddetta decisione di secondo grado l’ex marito avevo proposto ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione.

Spese di lite in favore dello Stato

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 14691/2024, ha accolto il motivo d’impugnazione formulato dal ricorrente ai sensi dell’art. 360, commi 1 e 3, c.p.c. in relazione all’art. 133 e all’art. 75 del DPR n. 115/2002.

In particolare, il ricorrente aveva contestato il fatto che, con la sentenza emessa dalla Corte d’appello, egli fosse stato condannato al pagamento delle spese di lite in favore dell’ex moglie anziché in favore dello Stato e ciò nonostante fosse stata dichiarata e documentata l’ammissione dell’ex moglie al patrocinio a spese dello Stato.

Patrocinio a spese dello Stato: la decisione

La Corte, dopo essersi occupata degli altri motivi di ricorso, ha affermato che, quanto alla suddetta doglianza, dovessero essere accolte le ragioni dell’ex marito “in quanto le spese poste a favore della parte vittoriosa, debbono essere liquidate in favore dello Stato in quanto la parte personalmente risulta ammessa al patrocinio a spese dello Stato”.

Posto quanto sopra, il Giudice di legittimità ha pertanto disposto che la condanna alle spese del ricorrente, formulata in sede di appello, dovesse essere posta direttamente a favore dello Stato e non dell’ex moglie.

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