Processo penale telematico: cos’è e come funziona Processo penale telematico: l’informatizzazione della giustizia penale ha fatto un salto in avanti grazie alla normativa sul deposito degli atti
Cos’è il processo penale telematico
Il processo penale telematico può essere definito molto semplicemente come un processo penale basato sulla informatizzazione delle procedure che la legge pone a carico degli Uffici Giudiziari che compongono la Giustizia Penale nel suo complesso e degli avvocati.
PPT: evoluzione normativa
Di processo penale telematico (PPT) si parla in maniera strutturata a partire dal 2009. La svolta normativa più importante però si è realizzata nel corso del 2020, per limitare gli accessi alle cancellerie. Dopo questa fase pandemica di emergenza il processo penale telematico è diventato uno degli obiettivi più importanti della riforma Cartabia del 2022, grazie al dlgs n. 150/2022, anche per la necessità di ridurre i tempi del processo e renderlo più efficiente, come richiesto dal P.N.R.R.
Le ultime riforme del processo penale hanno avuto come comune denominatore la digitalizzazione della giustizia, progetto che nasce dalla consapevolezza del passaggio dall’analogico al digitale per rendere la giustizia penale più efficiente, trasparente, rapida e accessibile.
Tralasciando le questioni più squisitamente tecniche relative agli atti nativi digitali e al fascicolo elettronico vediamo come, al momento, funziona il deposito degli atti nel processo penale, in base al decreto ministeriale che è entrato in vigore il 1 gennaio del 2024, perché la disciplina del deposito coinvolge l’aspetto principale del processo ossia la circolazione degli atti e dei documenti.
Deposito telematico
Il DM n. 217 del 29 dicembre 2023, pubblicato sulla GU il giorno successivo ed entrato in vigore dal 14 gennaio 2024, ha stabilito le regole per il deposito degli atti processuali penali.
Il decreto, se così si può dire, è destinato agli utenti abilitati interni (magistrati, cancellieri, addetti agli uffici dell’amministrazione della Giustizia) e a quelli abilitati esterni che si distinguono in pubblici (avvocatura dello Stato, avvocature distrettuali, procuratori e dipendenti pubblici di tutti i livelli che possono intervenire nel portale depositi) e privati, ossia gli avvocati.
Il deposito degli atti ai sensi della legge può essere effettuato solo attraverso il portale dei depositi telematici a cui si può accedere con Smartcard o SPID.
Disciplina transitoria e tappe del deposito telematico
La disciplina transitoria, che sta creando non pochi problemi, anche se destinata a restare in vigore solo per il 2024, prevede la convivenza di tre sistemi di deposito:
- attraverso il portale telematico;
- il deposito a mezzo pec;
- il deposito cartaceo “analogico”.
Dall’entrata in vigore del DM n. 217/2023, per la fase delle indagini preliminari gli avvocati potranno depositare in modalità telematica gli atti processuali, i documenti e le memorie indirizzati alla Procura della Repubblica preso il Tribunale, alla Procura Europea, all’ufficio GEP del Tribunale o alla Procura Generale, se si tratta di atti relativi a un procedimento di avocazione delle indagini.
Per quanto riguarda le altre fasi processuali, diverse quindi dalla indagini preliminari, salvo alcune eccezioni che prevedono modalità di deposito del tutto peculiari, si potranno depositare in modalità telematica tutti gli atti processuali indirizzati alla Corte di Appello, al Tribunale ordinario, al Giudice di Pace, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale, alla Procura Europea, alla Procura Generale presso Corte di Appello.
Per i procedimenti di prevenzione, esecuzione e che riguardano rapporti con le autorità straniere è necessario procedere al deposito cartaceo o a mezzo pec.
Dal 1° gennaio 2025 dovranno essere depositati solo in modalità telematica gli atti destinati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale, alla Procura Europea e al Tribunale.
Dal 30 giugno 2025 dovranno essere depositati in modalità telematica gli atti destinati alla Procura Generale presso la Corte d’Appello, alla Corte d’Appello, alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione e alla Corte di Cassazione.
Dal 1° gennaio 2026 per tutti i procedimenti, in ogni loro fase, andranno depositati telematicamente gli atti destinati alla Procura delle Repubblica presso il Tribunale dei Minori, al Tribunale dei minorenni, al Tribunale di sorveglianza, gli atti relativi ai procedimenti di prevenzione, ai procedimenti di esecuzione, ai rapporti con le autorità straniere e ai procedimenti del Giudice di Pace.
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