Amministrativo, Amministrativo - Primo piano

Indennità di esproprio Indennità di esproprio: definizione, disciplina, procedura di espropriazione, determinazione, calcolo dell'importo

indennità di esproprio

Indennità di esproprio: cos’è

L’indennità di esproprio è un indennizzo che viene riconosciuto al proprietario di un bene, quando questo, per motivi pubblici, ne subisce l’espropriazione.

Disciplina

La disciplina dell’indennità di esproprio è contenuta nel Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità (D.P.R. 327/2001). Questa normativa stabilisce una procedura dettagliata per la determinazione e il pagamento dell’indennità di esproprio, che può essere suddivisa in diverse fasi, con la possibilità di una procedura ordinaria o urgente.

Procedura espropriativa e indennità di esproprio

L’indennità di esproprio si inserisce quindi nella procedura di espropriazione che si sviluppa nelle seguenti fasi:

  • uno strumento urbanistico generale un atto di natura ed efficacia equivalente prevede l’opera da realizzare e il bene da espropriare a cui è stato apposto il vincolo all’esproprio;
  • intervenuta dichiarazione di pubblica utilità dell’opera da realizzare;
  • determinazione, anche in via provvisoria, dell’indennità di esproprio da riconoscere al soggetto che subisce l’esproprio.

Leggi l’articolo dedicato: Espropriazione per pubblica utilità

Indennità di espropriazione: determinazione

L’indennità di espropriazione può essere determinata nelle tre seguenti modalità

1. Determinazione provvisoria

Dopo che l’opera è stata dichiarata di pubblica utilità, l’autorità espropriante individua i beni e i proprietari, proponendo un’offerta economica. I proprietari hanno 30 giorni per presentare osservazioni.L’autorità, tenendo conto delle osservazioni, valuta il valore del bene e determina un’indennità provvisoria. Questa viene notificata al proprietario. Il proprietario ha 30 giorni dalla notifica per accettare o meno l’offerta provvisoria. In caso di accettazione il proprietario può ricevere un acconto dell’80% dell’indennità, con il saldo pagato in seguito alla presentazione della documentazione che attesti la piena e libera proprietà del bene. Se il proprietario si rifiuta di stipulare l’atto di cessione volontaria, l’autorità può procedere comunque con il decreto di esproprio. In caso di rifiuto o mancata risposta l’indennità si considera non concordata e l’autorità procede con il deposito della somma presso la Cassa Depositi e Prestiti.

2. Determinazione definitiva

Se non c’è accordo sull’indennità provvisoria, il proprietario ha 20 giorni per richiedere la nomina di un tecnico di fiducia. L’autorità espropriante nominerà due tecnici (di cui uno designato dal proprietario) e il presidente del tribunale civile nominerà un terzo tecnico. I tecnici redigono quindi una relazione di stima entro 90 giorni. Le spese della perizia sono a carico del proprietario solo se la stima finale è inferiore all’offerta provvisoria. L’autorità espropriante notifica la relazione al proprietario. Se l’indennità viene accettata, viene pagata o depositata la differenza rispetto all’acconto già versato. In caso di mancata accettazione, l’autorità ordina il deposito dell’intero importo.

3. Procedure di urgenza

In casi di particolare urgenza, l’autorità può emanare il decreto di esproprio e l’occupazione d’urgenza del bene, basandosi su una determinazione provvisoria dell’indennità. Il proprietario ha 30 giorni dall’immissione in possesso per accettare l’indennità o chiedere la nomina dei tecnici, se poi non condivide la relazione può opporsi alla stima.

Calcolo dell’indennità di esproprio

I criteri per la determinazione dell’indennità variano a seconda del tipo di bene espropriato.

  • Per le opere private di pubblica utilità che non rientrano nell’edilizia residenziale pubblica o in progetti di insediamenti produttivi pubblici, l’indennità di esproprio deve corrispondere all’intero valore di mercato del bene espropriato.
  • Se il bene espropriato è un’area edificabile l’indennità è pari al valore venale del bene, ovvero il suo valore di mercato. Tuttavia, se l’esproprio è per interventi di riforma economico-sociale, l’indennità può essere ridotta del 25%. Non si tiene conto di costruzioni abusive.
  • Se la costruzione è stata realizzata in modo legittimo, l’indennità di esproprio è pari al valore venale (cioè al valore di mercato) del bene. Se la costruzione o una parte di essa è stata realizzata senza permessi edilizi o paesistici, o in difformità, l’indennità si calcola solo sulla superficie del terreno (area di sedime), oppure sulla parte legittimamente realizzata, se presente. Se è in corso una procedura di sanatoria, l’autorità espropriante, sentito il Comune, verifica se la costruzione sia sanabile, ma solo per determinare l’indennità da corrispondere.
  • Se oggetto dell’espropriazione è un’area non edificabile, ad esempio agricola, l’indennità è calcolata in base al valore agricolo, considerando le colture praticate e il valore dei manufatti legittimi.Gli agricoltori diretti, hanno diritto a un’indennità aggiuntiva.