Legge sulla caccia: novità in arrivo
La legge sulla caccia n. 157/1992 potrebbe subire, a breve, un vero restyling. Il Ministro Lollobrigida ha pronta una bozza di 18 articoli che, tra le altre cose, regolamenta le armi consentite per la caccia, la gestione e la protezione della fauna selvatica e i giorni in cui è consentita la caccia. Analizziamo in breve le novità più importanti.
Le armi permesse
In base alla proposta le armi consentite saranno:
- fucili a canna liscia: con una capacità massima di due colpi;
- fucili semiautomatici (calibro massimo 12): con caricatore limitato a due cartucce;
- fucili a canna rigata: con caricatore omologato e un calibro minimo di 5,6 mm;
- fucili combinati;
- archi;
- falchi.
Per la caccia al cinghiale sarà consentito l’utilizzo di fucili a ripetizione con una capacità massima di 5 cartucce.
Giorni di caccia
L’attività di caccia sarà possibile per un massimo di tre giorni a settimana, con il martedì e il venerdì sempre vietati.
Sono previste tuttavia alcune eccezioni: la caccia di selezione agli ungulati e la caccia ad altre specie specifiche verranno regolamentate tramite decreto dal Ministero dell’Agricoltura, previa consultazione di ISPRA e del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale. Le Regioni avranno la possibilità di concedere ai cacciatori una certa libertà nella scelta dei giorni, purché rispettino il limite massimo settimanale.
Controllo dei cinghiali nella riforma della legge sulla caccia
La riforma affronta l’emergenza legata alla proliferazione dei cinghiali, consentendo a imprenditori agricoli, proprietari e conduttori di fondi di partecipare al loro controllo.
Per farlo, dovranno essere però in possesso di una licenza di caccia valida e aver frequentato corsi di formazione specifici. Una volta autorizzati, potranno abbattere gli animali e, in cambio dei costi sostenuti, trattenerli dopo un’analisi igienico-sanitaria.
Stop al parere vincolante di Ispra
La bozza eliminerebbe anche il parere vincolante dell’Organo indipendente e scientifico che si occupa della protezione dell’ambiente e che interviene sui piani venatori delle Regionali.
Questo parare verrebbe sostituito da quello del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, controllato dal ministero dell’Agricoltura.
Gare con i cani e abbattimento della fauna selvatica
Ci sarebbe anche l’intenzione di non considerare esercizio venatorio le gare di caccia con i cani e l’addestramento dei cani finalizzato all’abbattimento della fauna selvatica.
Legge sulla caccia: polemiche sulla riforma
Le associazioni ambientaliste esprimono tutto il loto disappunto sul testo della riforma perché cancellerebbe decenni di interventi finalizzati a tutelare la fauna selvatica, in palese violazione con la recente formulazione dell’articolo 9 della Costituzione, che pone l’accento sull’obbligo di tutelare l’ambiante e gli animali.
Dalla politica piovono invece critiche sul fatto che si vuole far passare la caccia come uno strumento per tutelare la biodiversità. C’è chi chiede inoltre di abolire l’articolo 842 c.c, in base al quale il proprietario di un fondo non può impedire l’ingresso allo stesso per motivi di caccia, a meno che il fondo non sia chiuso o al suo interno non vi siano colture che potrebbero danneggiarsi.
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